Giusy Iemma: la donna politica e la persona perbene!
Io riconosco sempre il valore e i pregi della gente, anche degli avversari, che non considero nemici, benche` nel caso dei sosia -solamente fisici- e contemporanei, di Fernadel e Aldo Fabrizi, non essendo loro stessi dei politici (e se per questo assimilabili al nulla mischiato con il niente), avverto lo stimolo di percepirli quasi fossero, come in realtà sono, ovvero delle imposture, alla stregua degli abusivismi sulle pendici dell’Etna (che a sua volta e fortunatamente, erutta spesso, talvolta travolgendo i manufatti irregolari, i quali si ritrovano nel percorso intrapreso dalla lava incandescente).
Ordunque, nella mia amata Bovalino (autentico luogo dell’anima, anzi il sogno e il paradiso), ho avuto modo di interfacciarmi come sempre con un caro amico, nonché dirigente del PD, il quale è anche lui del mio paese e al solito gli rassegnavo il dolore che provo per una Catanzaro -a cui tengo e per la quale ho enorme riconoscenza- che si trova ad essere vilipesa da un ‘fioritismo’ decadente (a breve decaduto?) e insulso come mai prima il Capoluogo di Regione ha visto e sopportato sulla sua pelle, circa fallimentare gestione amministrativa e scarsezza basica dei rudimenti politici.
Insomma, il (futuro ex) Sindaco Fiorita, da un punto di vista ‘politicante’ è un bancarottiere paragonabile -nella finanza e nel mondo bancario- a Michele Sindona o Roberto Calvi, senza contare e menzionare i ‘manuntengoli da tastiera’ che gli fanno da difensori d’ufficio (in realtà sono molto meno di quanto si pensi!) e che confidando persino in loro ‘identita` fake’ tentano di insolentirni, mentre io so già chi sono per none e cognome, quindi presto o tardi, gli servirò a tutti costoro pietanze piccanti, tipiche di una Jonica reggina. Quali sono? Presto detto (poiché non si pensi a male e a luoghi comuni razzisti), cioè sbertuccianento a fronte di verità, come le alcove tra asessuati notori, oppure segretucci di provincia, per non parlare poi di ben altro ancora.
Ad ogni buon fine, vi è una piacevole sorpresa o in ogni modo un garbo reale, che riscontro con gioa, in un combinato disposto di strutturazione politica, intelligenza e autoironia (le due cose, d’altronde vanno a braccetto o sono gemelle siamesi), assieme ad efficienza creativa e costruttiva: mi riferisco a Giusi Iemma, con cui dialogo sempre più spesso e della quale ho un’opinione autenticamente positiva, nonostante ancora, io non abbia ben capito se il suo nome si scrive con la i o con la y.
Intendiamoci, non sono stato uno che le ha fatto passare liscio qualche svarione, eppure ci sta, perché non tutti possono essere preparati, non come il contemporaneo Aldo Fabrizi o la Donatella Rettore cittadina, bensì al mio pari, che ha sempre studiato, non solo a scuola o all’Università (e parlo di Università con docenti preparati non certo ‘nicolici’ o ‘donatellaici’!), ma ho continuato a studiare pure nei corsi di formazione della DC e li -mi si creda!- erano fior di lezioni, principalmente omnicomprensive, perciò di carattere culturale, politico,
ironico-comportamentale e ben altro ancora.
La Iemma, alla fin fine, è una persona seria, un medico che si appassiona ai suoi assistiti (e già i medici che fanno politica hanno un posto speciale nel mio cuore, poiché ricordano mio nonno, il quale la politica l’ha incarnata nelle istituzioni, quindi al Governo come al Parlamento, al Comune come alla Provincia, con ottimi, condivisi, riconosciuti e ancora oggi ricordati, successi pregevoli), perciò lei ha conquistato una luce diversa rispetto al mio sguardo di politico ormai navigato.
Almeno si impegna, ci mette la faccia, va in giro ad incontrare le persone e soprattutto quando cammina, non è mai sola, in luogo al (futuro ex) Sindaco, di cui conservo una foto inviata al sottoscritto, nel mentre tal costui si inoltrava in perfetta solitudine, nella Villa Comunale, durante ‘La notte piccante’.
Anzi, per dirla tutta e pure piatta o diretta, forse il PD Calabro, qualora la mia amica del cuore Jasmine Cristallo (con buona pace di Gianmichele Bosco e di metaforiche sue sovrastrutture da posizionarsi al posto del cappello), dicevo qualora la ‘mia’ Jasmine non volesse concorrere alla carica di Segretario Regionale del PD (posto che a breve, inevitabilmente, il giovane D’Artagnan dello Stretto, ovvero Nicola Irto in Biafora, dovrà lasciare), si puntasse di conseguenza sulla stessa Iemma, poiché seppur diverse le due signore (ed io riconfermo il mio affetto primigenio per Jasmine), sarebbero certamente una novità vera e uva scelta giusta, comunque sia azzeccata.
Ecco, ciò che colpisce, positivamente, di Giusi (poco importa se con la i o con la y), è il suo saper ‘incassare con intelligente eleganza’, ma soprattutto sopportare le insulsaggini di qualche soggetto ‘brioscioso’ (a fronte di girovita pronunciato) che vorrebbe prenderle il posto (qualora dovesse sgombrare da quello che occupa oggi e che potrebbe avere, dico potrebbe avere, per meglio capire ogni aspetto della vicenda in essere, come conseguenza logica e legittima, persino ispezioni ministeriali!), oppure, sempre da parte della Iemma, glissare, allorquando sentie le varie amenità di un conclamato inconsistente, le cui fattezze ‘dental-sorridenti’ sono riconducibili a quelle di Fernadel.
Cara Giusi (pur non sapendo ancora se con la i o con la y), ascolta un consiglio sano e produttivo, che ti viene dato da chi fa politica ben prima di nascere e cioè crea un sodalizio costruttivo con Jasmine, se non altro perché da democristiano e per il giusto contrappeso alla base del confronto, la democrazia ha bisogno di Centro, Destra e persino di Sinistra.
Poi, il fatto che il Centro (cioè noi Democristiani) vi battiamo sempre e siamo migliori è un’altra storia, ma almeno l’essenza di una democrazia è fattasalva, orbene garantita.
Ed è già come se mi avessi ringraziato.
Vincenzo Speziali