Pino Soriero quando si è messo per la prima volta in macchina per venire a fare il Commissario del PD di Lamezia si vedeva già nella cabina di regia del Porto di Gioia Tauro intento a fissare, da Commissario di quell’Autorità portuale, le acque chete dell’arenile. Una bella promessa e un meritato riposo per chi stava venendo nell’arena di Lamezia con l’ingrato compito del torero matador.
E, se hai licenza di uccidere, non ti ferma nessuno. Hai la coscienza a posto, perché il fine è buono (dal punto di vista dei tuoi mandanti) e dopo ti aspetta un premio. Per questo Soriero non si è risparmiato. Prima ha messo in dubbio e logorato le Primarie. Poi ha eliminato i candidati del suo partito. Di seguito ha ammazzato il candidato unico, ma esterno, del PD. Alla fine ha sfibrato la coalizione e se n’è scappato.
Lui ne è convinto. Dal punto di vista dei suoi mandanti ha portato a perfetto compimento il suo mandato e i risultati delle sue miracolose gesta li vedremo il primo giugno. E’ per questo che l’altra sera di ritorno da Roma sembra abbia aggredito in treno il Segretario Regionale PD e suo mandante, on. Magorno, rimproverandogli di non aver rispettato i patti e non avergli procurato il premio che gli aveva promesso. Chi lo ha sentito, riferisce che era imbestialito: “Mi avete spedito al massacro in vista delle comunali di Lamezia, ho fatto miracoli e questo è il vostro ringraziamento”.
Caro Soriero, tutta la nostra solidarietà per essere alla fine rimasto all’asciutto. Ma tu, politico di lungo corso, come fai ad esserne sorpreso? Davvero da catanzarese autentico ancora non sapevi che chi la fa, l’aspetti?