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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Simeri Crichi, Parentela (M5s) su centrale termoelettrica Interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’ambiente

Simeri Crichi, Parentela (M5s) su centrale termoelettrica Interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’ambiente
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«Il governo approfondisca gli effetti delle variazioni termiche e di salinità sulla flora e sulla fauna marina nel tratto di costa antistante la centrale termoelettrica di Simeri Crichi (CZ), nel golfo di Squillace, caratterizzato della presenza di numerosi siti di interesse comunitario, quali l’Oasi di Scolacium, i Fondali di Stalettì, lo Steccato di Cutro e la Costa del Turchese». È quanto afferma il deputato M5s Paolo Parentela in un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’ambiente.

«La centrale – spiega il parlamentare – è autorizzata a prelevare acqua di mare per un volume pari a 36 milioni di metri cubi annui. Quest’acqua marina viene utilizzata nel ciclo produttivo della centrale e restituita alle acque del mare con una salinità molto superiore alla normalità ed impregnata di anticorrosivi, anti alga e biocidi e ad una temperatura che si aggira tra i 29 ed i 32 gradi. Da sottolineare che il mare della zona ha una temperatura media (nella stagione estiva) tra i 25.5 ed i 26.5 gradi».

Il Cinque Stelle continua: «Questo processo porta ad un surriscaldamento preoccupante delle acque e potrebbe essere una delle cause della scarsa pescosità di cui si lamentano i pescatori della zona. Il Ministero dell’ambiente farebbe bene a riconsiderare i rischi all’ecosistema marino causati dalla presenza della centrale. Si pensi che l’acqua restituita al mare ammonta ad una quantità pari a 300 autobotti che scaricano ogni ora».
«Le direttive europee – conclude Parentela – imporrebbero di rivedere la valutazione d’impatto ambientale o revocare l’autorizzazione integrale ambientale alla centrale. I rischi per l’ecosistema marino del territorio sono altissimi, specie alla luce della presenza nelle vicinanze di zone protette sorte allo scopo di preservare l’esistenza di specie a rischio estinzione».