Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Si apre con il consueto taglio del nastro la 41esima edizione della Fieragricola di Lamezia Terme

Si apre con il consueto taglio del nastro la 41esima edizione della Fieragricola di Lamezia Terme

Una edizione rinnovata, almeno nella location, più grande e comoda per espositori e visitatori, e che vuole essere, per molti “il rilancio” di una tradizione lunga ormai oltre otto lustri

di Antonietta Bruno

Si apre con il consueto taglio del nastro la 41esima edizione della Fieragricola di Lamezia Terme

Una edizione rinnovata, almeno nella location, più grande e comoda per espositori e visitatori, e che vuole essere, per molti “il rilancio” di una tradizione lunga ormai oltre otto lustri

 

 

LAMEZIA TERME – Si apre con il consueto taglio del nastro la 41esima edizione della Fieragricola di Lamezia Terme. Una edizione rinnovata, almeno nella location, più grande e comoda per espositori e visitatori, e che vuole essere, per molti “il rilancio” di una tradizione lunga ormai oltre otto lustri. A aprire ufficialmente il sipario dell’edizione 2012, alla presenza di rappresentanti del mondo politico locale, provinciale e regionale, della chiesa, delle forze dell’ordine e delle categorie di settore, il presidente dell’Ente Fiera Lamezia Vincenzo Sirianni. <>. Poi un velo di tristezza sulla consapevolezza che l’agricoltura e tutto ciò che ci gira attorno, nonostante l importanza che ricopre, non viene valorizzata abbastanza né sostenuta come dovrebbe da parte delle istituzioni. <>.

L’agricoltura dunque, non più scelta obbligata di ieri, ma settore che vede stare necessariamente al centro delle politiche economiche nazionali del Paese. Un settore destinato a rimanere in vita poiché, come sottolineato dal prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci: <>. Tra i tanti problemi che vive il settore oggi però, c’è anche la mancanza di manodopera. <>. Anche su questo, dunque, bisognerebbe intervenire e fare in modo che gli antichi mestieri ritrovino vitalità e freschezza. Tra i numerosi interventi, tra cui quello del consigliere provinciale Pasqualino Ruberto che ha portato i saluti del presidente della provincia Wanda Ferro e degli esponenti politici regionali Antonio Scalzo e Mario Magno, anche quelli del vescovo della Diocesi lametina, mons. Luigi Cantafora che ha paragonato l’agricoltura alla famiglia e quindi al volere e volersi bene in un’ottica di sviluppo e concretezza. A chiudere i lavori, prima dell’apertura ufficiale dei padiglioni, è stato invece il sindaco Gianni Speranza che ha auspicato in <>. Tanti dunque, gli interventi e i punti trattati tra cui, quello della necessità di potere ritornare al più preso ad una economia reale, quella che produce piuttosto che quella su carta; il rilancio delle filiera corta; la valorizzazione dei prodotti che devono necessariamente raggiungere i mercati; la tracciabilità del prodotto e la valorizzazione di realtà, quali quelle delle Fieragricola di Lamezia, e che rappresentano un vero e proprio volano di sviluppo a favore di produttori per i consumatori. Una fiera, quella di Lamezia, che al festeggiamento del suo 41esimo compleanno ha finalmente ricevuto il riconoscimento giuridico da parte della regione Calabria. Una “meta” importante dopo 41 anni di attesa, e che potrebbe aprire la strada verso quella storica proposta di legge sulla rivisitazione delle mostre–mercato all’interno del territorio regionale. La fiera, che rimarrà aperta fino al prossimo 5 di febbraio, sarà arricchita nella giornata di giovedì 2 febbraio dal convegno dal titolo “Tra riforma PAC, innovazione tecnologica e alimentazione: quale futuro per l’olivicoltura calabrese”, e dal convegno del prossimo 4 febbraio dal titolo “Enologia & Salute”. Nella stessa giornata si procederà alla degustazione dei vini del IV concorso nazionale Vini del Mediterraneo premio speciale “Notaio Galati”. La giornata del 5 febbraio sarà invece dedicata alla cerimonia di chiusura della fiera e alla premiazione dei vincitori dei premi “Gianni Renda”; “Franco Brunetti” e a quello della XIII rassegna “Oleum Olivarum”.

Antonietta Bruno