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“Sfascio finanziario 2002-2007 Saracena, Pandolfi vicesindaco”

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SARACENA (Cs) – *L’avvicinarsi della scadenza
elettorale non è certamente un buon motivo per tentare ciclicamente di
presentarsi all’opinione pubblica come aspiranti nuovi amministratori,
privi di un passato politico e gestionale. Soprattutto quando questo c’è ed
è pure eloquente e pesante nella sua negatività. Come quello attribuibile a
Luigi PANDOLFI, già vicesindaco nei cinque anni di malgoverno con il
Sindaco METAPONTE, dal 2002 al 2007: il periodo dell’autentico sfascio
finanziario per il Comune di Saracena, ereditato, affrontato e superato
dall’attuale Esecutivo. – È quanto dichiara il Sindaco Mario Albino
GAGLIARDI rivolgendo pubblicamente tre domande all’aspirante Primo
Cittadino già candidatosi senza alcun successo per ben due elezioni:*

1) tutte le problematiche che soltanto adesso *PANDOLFI* rispolvera e
reinterpreta in chiave strumentale e polemica e che questa Amministrazione
comunale sta al contrario portando a soluzione, esistevano, identiche,
quando egli svolgeva il ruolo di vicesindaco ma che non ha mai voluto o
saputo affrontare: perché?

2) sarebbe molto interessante conoscere quanti soldi ha contribuito a
far sperperare all’allora Amministrazione Comunale il *vicesindaco
dell’epoca PANDOLFI* per fittare in strutture private diversi servizi, con
contratti molto onerosi e senza valorizzare in nessun modo il patrimonio
comunale; così come invece sta facendo l’attuale Amministrazione Comunale,
riducendo i fitti privati e allocando ad esempio la Biblioteca, la
Pinacoteca, il Centro Anziani ed a breve anche il Centro Socio
Psico-Pedagogico in strutture di proprietà comunale che, insieme ad altre,
esistevano o erano altrimenti reperibili già all’epoca della Giunta
METAPONTE;

3) a quanto ammonta la cifra complessiva fatta sborsare dal Comune sotto
la guida del *vicesindaco PANDOLFI* per debiti fuori bilancio, con
particolare riferimento a finti espropri?

Soltanto dopo aver dato alla cittadinanza una risposta chiara su questi
primi tre interrogativi, *l’aspirante amministratore nuovo PANDOLFI, che ha
sgovernato SARACENA dal 2002 al 2007*, potrà eventualmente instaurare un
confronto anche sui fondi extra bilancio reperiti in questi ultimi dieci
anni.

In attesa di offrire adeguati chiarimenti anche sull’ultimo polverone
mediatico per cani e ratti, ancora nel merito dell’intervento (in corso)
finalizzato a *riqualificare tutta Piazza XX Settembre* (incluso Via Carlo
PISACANE e l’imbocco verso l’attuale Ufficio Postale), si coglie
l’occasione per ribadire che esso rappresenta la *terza fase di un coerente
progetto politico-amministrativo* che in questi dieci anni, valorizzando
quando già realizzato dallo stesso Sindaco *GAGLIARDI* nelle precedenti
esperienze amministrative, ha come obiettivo la *riqualificazione del
centro urbano attraverso fondi europei*, successivamente agli investimenti
sovra comunali che nelle prime due fasi hanno invece privilegiato il
patrimonio montano ed il centro storico. – L’idea progettuale sottesa
all’azione amministrativa, già perfino plasticamente contemplata nel
programma elettorale votato nel 2012 e che prevede una rimodulazione di
tutta l’area (inclusa la stessa attuale ubicazione del monumento ai Caduti)
ha come fase propedeutica la demolizione (in corso) del vecchio edificio,
inutilizzato ed inutilizzabile dell’ex Marcato Coperto. L’obiettivo
tecnico-logistico iniziale al quale si sta lavorando è quello di
individuare, soltanto attraverso l’urgente, necessaria ed indispensabile
demolizione su tre lati di quel fabbricato, la condotta che dalla montagna
porta l’acqua nel centro abitato e di misurare, quindi, la distanza della
stessa dal muro di contenimento della strada, al fine di progettare il
momento all’acqua pubblica.

Rispetto, inoltre, all’*inventata lievitazione dei costi per l’intervento
di demolizione*, si ricorda al distratto e/o incompetente presidente del
fantomatico circolo di Forza Italia *Vincenzo CHIAROMONTE* (anch’egli
pluri-candidato da 25 anni senza esiti degni di alcuna nota) che *l’iter
della procedura negoziata*, attraverso la quale hanno partecipato 3 ditte
locali sulle 6 invitate a trasmettere un’offerta libera, non vincolante e
senza base d’asta, non soltanto evita lievitazioni ma addirittura viene
preferita per consentire, così come ha consentito di fatto*, un risparmio
per l’Amministrazione Comunale anche rispetto alle citate 20.000 euro
previste.