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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Serve un’altra donna nella giunta comunale. Diffida delle associazioni al sindaco Abramo Cittadinanzattiva, il Pungolo per Catanzaro, il Baco Resistente e diversi cittadini si sono affidati a un legale chiedendo il rispetto della parità di genere previsto dalla legge Delrio. Situazione segnalata anche al prefetto e al Governo

Serve un’altra donna nella giunta comunale. Diffida delle associazioni al sindaco Abramo Cittadinanzattiva, il Pungolo per Catanzaro, il Baco Resistente e diversi cittadini si sono affidati a un legale chiedendo il rispetto della parità di genere previsto dalla legge Delrio. Situazione segnalata anche al prefetto e al Governo
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CATANZARO – Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, è stato diffidato a rispettare la legge Delrio e a garantire la corretta presenza femminile nella «ricomposta» giunta comunale. La diffida è stata notificata dall’avvocato Francesco Pitaro, nell’interesse di Cittadinanzattiva, Il Pungolo per Catanzaro, il Baco Resistente ed altri privati cittadini.

«Più precisamente – è scritto in una nota – è stato dedotto che, ad oggi, a fronte di una giunta comunale formata da dieci componenti, le donne sono solo tre e ciò in violazione dell’articolo 1 della legge 56/2014 che dispone che le donne (e gli uomini) debbano essere presenti in una percentuale non inferiore al 40%. Tutto ciò, peraltro, è avvalorato dalle recentissime sentenze del Tar Calabria che, pronunciandosi sui ricorsi della consigliera di parità della Regione Calabria, ha annullato le giunte comunali di quattro Comuni che non rispettavano la quota del 40%».

Le associazioni, pertanto, hanno diffidato Abramo a rispettare la legge Del Rio e a ricomporre, entro sette giorni, correttamente la giunta garantendo il rispetto della presenza femminile. L’atto, inoltre, è stato notificato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al prefetto di Catanzaro e alla consigliera di parità della Regione Calabria affinché, in caso di omesso tempestivo intervento da parte del sindaco, gli stessi, «nell’esercizio dei loro tipici poteri e doveri, prendano atto della situazione e adottino i conseguenti atti diretti a porre fine alla dedotta situazione di omesso rispetto delle norme a tutela della rappresentanza femminile in Giunta».