Serie C : la Reggina e il rumore dei nemici
DI ANTONIO SPINA
La Reggina sta letteralmente dominando il girone C della serie C. Una vera e propria macchina da guerra che annichilisce gli avversari senza lasciar loro alcuna via di scampo. Una Reggina capolista in solitaria che, pertanto, suscita parecchio rancore. L’ultima infelice esternazione è quella del tecnico del Bari Vivarini, il quale ha affermato che il mostruoso rendimento degli amaranto sarà interrotto da una serie di infortuni che colpiranno i centrocampisti e il capocannoniere Simone Corazza.
Una vera caduta di stile, sempre se di stile si può parlare soprattutto dopo che il centravanti amaranto è reduce da un infortunio ai legamenti patito nella passata stagione. Dicevamo poc’anzi l’ultima esternazione, perché prima del tecnico dei galletti lo show era stato portato avanti dal Presidente del Potenza Caiata, il quale contestò gli stessi giornalisti lucani che dichiararono di aver visto al “Viviani” una grande squadra. E poi mister Capuano che attribuì la vittoria degli uomini di Toscano a presunti favori arbitrali. Una vera e propria crociata mediatica contro la Reggina, o per riesumare una famosa espressione di Josè Mourinho, ecco riecheggiare il rumore dei nemici.
Ma la Reggina è squadra attrezzata, forte in grado di non farsi intaccare dalle polemiche e superiore tecnicamente a tutti gli avversari. Tutto questo provoca nervosismo alle dirette concorrenti che, non riuscendo a rispondere con i fatti sul campo, si arrampicano sugli specchi con metodi alternativi e per nulla professionali. Certamente, augurando le disgrazie altrui non è un bel vedere, o meglio un bel sentire. L’imperativo categorico è non farsi condizionare da queste voci, non cadere nelle provocazioni architettate ad hoc che mirano a creare tensioni in un ambiente abile a tirare dritto verso la propria strada.
Siamo di fronte ad una grande manipolazione intellettuale, un disegno preciso, chiaro attraverso cui non si vuole mettere in evidenza una superiorità certificata dai risultati sul campo. Oramai, ci si è fatto il callo per quella che sta diventando una vera minestra riscaldata.
Foto Valentina Giannettoni