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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 15 MAGGIO 2024

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Sergi (IdM), Scioglimenti Comuni per mafia, “Siamo di fronte ad una legge che, di fatto, incute timore ai giovani che hanno la vocazione ad impegnarsi per le proprie comunità” Abbiamo letto con la dovuta attenzione l’intervista al Dottor Giuseppe Martorano e ci siamo ritrovati nelle sue considerazioni sul problema degli scioglimenti delle amministrazioni comunali, con ultimo il comune di Tropea, borgo fresco di nomina a Borgo più bello d’Italia nel 2023 e ai quali cittadini intendiamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza

Sergi (IdM), Scioglimenti Comuni per mafia, “Siamo di fronte ad una legge che, di fatto, incute timore ai giovani che hanno la vocazione ad impegnarsi per le proprie comunità” Abbiamo letto con la dovuta attenzione l’intervista al Dottor Giuseppe Martorano e ci siamo ritrovati nelle sue considerazioni sul problema degli scioglimenti delle amministrazioni comunali, con ultimo il comune di Tropea, borgo fresco di nomina a Borgo più bello d’Italia nel 2023 e ai quali cittadini intendiamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza

Abbiamo letto con la dovuta attenzione l’intervista al Dottor Giuseppe Martorano e ci siamo ritrovati nelle sue considerazioni sul problema degli scioglimenti delle amministrazioni comunali, con ultimo il comune di Tropea, borgo fresco di nomina a Borgo più bello d’Italia nel 2023 e ai quali cittadini intendiamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza, come del resto a tutti i cittadini dei tanti altri comuni sciolti. Sull’annosa, quanto drammatica legge sugli scioglimenti dei comuni, tornata prepotentemente d’attualità, ci siamo espressi più e più volte e alla fine, l’analisi ormai consolidata e suffragata dai fatti e dai tanti, troppi, precedenti che si sono verificati dalla data nella quale questa legge è stata approvata, esposti con chiarezza dal Dottor Martorano ci trovano perfettamente in linea.
Alle sue considerazioni, da sottoscrivere in toto, aggiungiamo che questa legge sta influendo pesantemente e drammaticamente, tra le altre negatività, sulla formazione di classi dirigenti del futuro, sia a livello locale che, per ricaduta, sulle classi dirigenti provinciali, regionali e nazionali, essendo le esperienze da amministratori locali la prima ed importantissima esperienza di formazione delle future classi dirigenti. Siamo di fronte ad una legge che, di fatto, incute timore ai giovani che hanno la vocazione ad impegnarsi per le proprie comunità, che sentono di essere braccati e di pagare con un marchio negativo impresso con un timbro di inchiostro indelebile anche se non dovessero macchiarsi personalmente di alcun reato, subendo l’onta di uno scioglimento attraverso una equiparazione inaccettabile.
Tante altre sarebbero le storture da evidenziare e tra queste vi è anche
il trend che oramai da tempo si è consolidato di comprimere il tempo di assenza dal lavoro giustificato dagli impegni istituzionali. Fatto per porre paletti ai soliti furbetti, di fatto, penalizza, riducendo moltissimo i già risicati tempi concessi agli amministratori dipendenti, obbligandoli a svolgere la funzione di amministratore nel tempo libero, come se amministrare una comunità fosse un semplice passatempo e non più un impegno indispensabile per le amministrazioni.
Siamo di fronte ad una legge che, addirittura, rischia di incentivare l’impegno dei furbi piuttosto che l’impegno dei giovani, dei professionisti, degli onesti e delle forze migliori di una comunità, dal memento che ormai è sentire comune che candidarsi ad amministrare la propria comunità è rischioso invece di essere motivo di orgoglio e di crescita personale e che chi si cimenta con nobili intenzioni è davvero ormai un eroe dei tempi nostri. Alle considerazioni del Dottor Martorano, ed a quelle esposte in questa nota, come Italia del Meridione abbiamo più volte evidenziato come lo scioglimento delle amministrazioni incide sulla vita democratica di un’altra riforma per noi nefasta, cioè la legge Delrio sulle città metropolitane che nel momento in cui incontra degli enti sciolti vieta ai cittadini dei comuni sciolti il diritto di avere candidati ed elettori nelle elezioni del consiglio metropolitano, essendo le liste quest’ultimo formate da amministratori che i comuni sciolti non hanno e che essendo i candidati eletti con voto di secondo grado, cioè da altri amministratori che il comune sciolto non ha mentre il voto dei cittadini, già invalidato dagli scioglimento dell’amministrazione del proprio comune, non è previsto per legge.
Quindi, i cittadini dei comuni sciolti sono, di fatto, tagliati fuori anche dall’elezione dei rappresentanti istituzionali più prossimi agli amministratori comunali, cioè gli amministratoti metropolitani, o provinciali, per meglio capirci. Ne è esempio lampante l’ultima elezione del consiglio metropolitano di Reggio Calabria, quando moltissime amministrazioni dell’area metropolitana erano state sciolte e non hanno potuto avere né candidati al consiglio metropolitano, né elettori di primo o secondo grado. Per tutto ciò, ci appelliamo alle forze di Governo che più di altre si dichiarano “Partiti territoriali” per chiedere un cambio di paradigma su questa piaga, passando da una modalità punitiva ad una modalità risolutiva attraverso una nuova legge sugli scioglimenti che premi i virtuosi e gli onesti e aiuti le amministrazioni a liberarsi delle male marce incentivando ed incentivando così l’impegno di coloro che si vogliano impegnare con spirito di sacrificio improntato sull’onestà e sulla trasparenza amministrativa.
Pietro Sergi
Segretario Provinciale area Metropolitana di Reggio per il Direttivo Provinciale.