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Sequestro di beni per 3 milioni nel Vibonese e 2 persone indagate per bancarotta fraudolenta

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Nuova operazione della Guardia di Finanza. Le fiamme gialle hanno messo i sigilli ad una azienda e altri beni immobili per un valore complesivo di 3 milioni di euro in relazione ad una indagine per bancarotta fraudolenta che vede coinvolte 2 persone – ULTIMI AGGIORNAMENTI

Sequestro di beni per 3 milioni nel Vibonese e 2 persone indagate per bancarotta fraudolenta

Nuova operazione della Guardia di Finanza. Le fiamme gialle hanno messo i sigilli ad una azienda e altri beni immobili per un valore complesivo di 3 milioni di euro in relazione ad una indagine per bancarotta fraudolenta che vede coinvolte 2 persone

 

VIBO VALENTIA – Ancora un importante sequestro da parte delle Fiamme Gialle nell’ambito della lotta all’evasione fiscale nel Vibonese. Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, infatti, ha eseguito un sequestro di beni mobili ed immobili a carico di un imprenditore del settore edile nel Vibonese per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro. L’operazione, denominata “Tale e Quale”, interessa, come detto, un patrimonio di circa 3 milioni di euro, consistente in un’azienda, svariati immobili, delle auto e dei conti correnti. Nell’ambito dell’operazione al momento risultano indagate due persone che, secondo la ricostruzione operata dalla Finanza, avrebbero evaso imposte per quasi 3 milioni, da qui il sequestro per equivalente, con reati che vanno dall’infedele dichiarazione all’occultamento delle scritture contabili, sino alla bancarotta fraudolenta.

C’è anche una impresa per il commercio di materiale edile, identica a quella sottoposta a controlli, tra i beni sequestrati dalla Guardia di finanza a Limbadi, nel vibonese. L’operazione compiuta stamane dalle fiamme gialle ha portato al sequestro di beni per 3 milioni di euro nei confronti di due persone accusate di bancarotta fraudolenta, occultamento di scritture contabili e omessa dichiarazione fiscale. Il sequestro dei beni è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vibo Valentia che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica. I finanzieri hanno controllato un arco temporale che va dal 2010 al 2012, recuperando a tassazione in materia di imposte sui redditi oltre 8 milioni di euro ed in materia di Iva quasi 1,2 milioni di euro. Le due persone segnalate all’autorità giudiziaria sono i legali rappresentanti della società. Per effetto delle violazioni nelle dichiarazioni fiscali il valore corrispondente al profitto del reato è stato quantificato in circa 3 milioni di euro, pari all’imposta evasa. I particolari dell’operazione chiamata ‘Tale e quale’ sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, ed i vertici della Guardia di finanza. “L’imprenditoria vibonese – ha detto Spagnuolo – è obiettivamente sana, purtroppo le mele marce si trovano ovunque, ma noi le stiamo da tempo eliminando”. Le indagini dei finanzieri sono state dirette dal sostituto procuratore Alessandro Pesce. “Dagli accertamenti – ha proseguito il procuratore – è emerso come la società avesse una contabilità fiscale assolutamente anomala, con l’alterazione dei costi e dei ricavi. Non pagava l’Iva e l’Ires e risultava essere debitrice nei confronti dello Stato. A questo punto, viene fatta fallire per costituirne – come l’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri – un’altra”. Il pm Pesce, il tenente colonnello Michele Di Nunno e il colonnello Paolo Valle hanno evidenziato come “la Edil Seminara con riferimento all’anno 2010 dichiarasse utili per 50.000 euro e un fatturato per 2 milioni ma faceva registrare una movimentazione finanziaria pari a 4 milioni di euro. E stesse anomalie erano risultate anche nei due anni successivi”.