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Sequestro di beni per 22 milioni di euro a un imprenditore in Calabria. I dettagli

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Nella giornata del 30.3.2022 personale della Polizia di Stato, appartenente al Servizio Centrale
Anticrimine e alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cosenza, nell’ambito di una strategia
avviata dalla Direzione Centrale Anticrimine, unitamente ai militari della Guardia di Finanza, del
Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cosenza e del Servizio Centrale Investigazione sulla
Criminalità Organizzata, ha dato esecuzione al decreto con il quale il Tribunale di Catanzaro – Ufficio
Misure di Prevenzione, ha disposto il sequestro, finalizzato all’applicazione della confisca prevista dal
Codice Antimafia, proposta dalla Procuratore della Repubblica di Catanzaro Direzione Distrettuale
Antimafia, congiuntamente al Questore della provincia di Cosenza, concernente beni, assetti societari
e rapporti finanziari, per il valore di circa 22 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore calabrese
operante nell’area dell’alto ionio cosentino, nel cassanese e nella Sibaritide ma anche con interessi
nella città di Roma e zone limitrofe.
Il sequestro di prevenzione ha riguardato la totalità delle partecipazioni di n. 11 società, con sedi
rispettivamente in Altomonte, Roma, Cassano allo Ionio San Lorenzo del Vallo, attive in plurimi settori
merceologici, e in particolare, raccolta, stoccaggio, trasformazione e smaltimento di rifiuti, edilizia
specializzata, torrefazione, trasformazione e commercializzazione, all’ingrosso e al dettaglio, di caffè e
prodotti affini, supermercati, compravendita immobiliare, servizi pubblicitari e marketing,
compravendita e noleggio di autovetture e veicoli in generale e da corsa, produzione di birra
artigianale con somministrazione e ristorazione, costruzioni di edifici residenziali e non, trasporto di
merci su strada, “assunzione di appalti pubblici e privati per la progettazione e costruzione di opere”,
fabbricazione e messa in opera di prodotti bitumosi.
Sono stati, altresì, sottoposti a sequestro anche n. 58 veicoli industriali e non, compresi veicoli di
grossa cilindrata, nella disponibilità del compendio aziendale nonché una villa di circa 400 mq, con
annesso opificio, intestati al proposto e nr. 90 rapporti finanziari.
Si tratta di un provvedimento di natura cautelare, adottato ex art. 20 d.lgs. 159/2011, dal Tribunale di
Catanzaro nell’ambito del procedimento di prevenzione avviato con la proposta di applicazione della
misura di prevenzione personale e di quella patrimoniale della confisca, sulla base delle complesse
indagini di natura economico-patrimoniale e finalizzate a verificare la provenienza dell’ingente
patrimonio riferibile al destinatario del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e
alla attività lavorativa.
L’indagine, finalizzata alla proposta congiunta del Procuratore di Catanzaro e del Questore di
Cosenza, è stata svolta, nel quadro di una attività di cooperazione investigativa, dal Servizio Centrale
Anticrimine della Polizia di Stato, dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Cosenza, dal
Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata e dal Nucleo di Polizia Economico
Finanziaria di Cosenza della Guardia di Finanza.
Le investigazioni riguardano le vicende patrimoniali e imprenditoriali, direttamente e/o indirettamente
riconducibili al proposto, già in passato colpito da provvedimenti interdittivi antimafia, irrogati dal
Prefetto di Cosenza nel 2016.
Il procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione
della misura di prevenzione personale e patrimoniale, è ancora in corso.