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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Sei di Taurianova se…! Sciolto e (ri)sciolto?

Sei di Taurianova se…! Sciolto e (ri)sciolto?
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Se l’Italia è un paese di poeti, santi e navigatori, Taurianova è stato un paese di impiegati della presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2013 (in attesa dello scioglimento per infiltrazione mafiosa di Romeo), ed ora del Tar Lazio (in attesa dell’esito del ricorso contro tale scioglimento). Tutti sanno ogni passo, ogni udienza, come allora tutti sapevano i giorni di convocazione del consiglio dei ministri. Montaigne disse che «La peste dell’uomo è la presunzione di sapere». A Taurianova tutti sanno e nessuno in realtà sa quel che dice!

In attesa del verdetto che tiene in tanti con il fiato sospeso, cerchiamo di fare alcune considerazioni, non presuntuose ma sperando con onestà intellettuale. Taurianova innanzitutto è una comunità che ha subito lo scioglimento per mafie ben tre volte, nel 1990 dove un apposito decreto fu allora fatto per la serie di morti ammazzati sulle strade e per il clima rovente dell’epoca. Scioglimento giusto e sacrosanto. A distanza di quasi vent’anni un altro scioglimento, nel 2009, e soprattutto una città in preda al caos per la sequela di attentati agli amministratori di allora, tra cui l’uccisione di un cavallo all’ex sindaco Romeo. Arrivano i commissari, si fanno i loro due anni, e sembra che in città sia scoppiata la pace, non accade più nulla. Cosa resta di quel decreto corposo che giustificava lo scioglimento? Non resta nulla, nemmeno un avviso di garanzia, né un procedimento giudiziario per mafia, nulla! Ah sì, qualcosa resta e la sta pagando un povero giornalista (Agostino Pantano), che si sta difendendo tuttora in un’aula di tribunale con l’accusa di “ricettazione”, per aver all’epoca pubblicato stralci della relazione della commissione di accesso nel giornale in cui lavorava. E gli altri? Quelli che hanno costituito una società illegale per l’imbottigliamento dell’acqua minerale, che hanno costituito una società per la riscossione dei tributi, fallita quasi sul nascere ed altro ancora? Non pervenuti. E si ricorda che, il tutto era stato inserito nella relazione dello scioglimento per infiltrazioni mafiose (sic!).

Si ritorna a votare ed ecco che rivince nuovamente Domenico Romeo, resta in carica per quasi due anni e cosa accade? Alcuni attentati ai danni della sua famiglia e di nuovo un altro cavallo. E che diamine sempre con i cavalli se la prendono! E stavolta con un enorme quantitativo di esplosivo che poteva avere conseguenze ben più gravi. Dopodiché ritorna la commissione di accesso, fa la sua relazione ed il prefetto (ri)scioglie di nuove il consiglio comunale. Romeo se ne ritorna da dove è arrivato. Correva l’anno 2013, a distanza di 23 anni dal primo scioglimento, sempre con la stessa legge in vigore, sempre con l’art. 143 del TU degli enti locali. Un decreto per tutte le stagioni.

Quali sono state le motivazioni? Innanzitutto un relazione colma di “omissis” e poi, “il  Prefetto  di Reggio Calabria da atto della  sussistenza  di  concreti,  univoci  e rilevanti  elementi  su  collegamenti  diretti  ed  indiretti   degli amministratori  locali  al  tempo  in  carica  con  la   criminalità organizzata di tipo mafioso  e  su  forme  di  condizionamento  degli stessi (…)”. Oltre a rilevare che i condizionamenti esistevano già prima del ballottaggio. Una città di “infiltrati”. Ed il coupe de theatre è, “La relazione redatta dalla commissione d’indagine ha  evidenziato un diffuso quadro di illegalità, in diversi settori dell’ente locale che  si  è rivelato   funzionale   al   mantenimento di assetti predeterminati con soggetti organici o  contigui  all’organizzazione camorristica egemone”. Pure la camorra c’è a Taurianova (sic!). Noi, come comunità, siamo stati sciolti per la terza volta perché anche la camorra campana ci è venuta a trovare (sic)!

Arrivano i commissari, stanno per finire i loro due anni e non so se quest’ultimi, nella storia dei commissariamenti taurianovesi lasceranno un buon ricordo, onestamente lo dubito ed anche fortemente. Ma attenzione, questi hanno chiesto una proroga che ovviamente l’è stata concessa con queste motivazioni, “(…) una commissione straordinaria che ha perseguito l’obiettivo del ripristino della legalità e della corretta gestione delle risorse comunali, pur in presenza di un ambiente reso estremamente difficile per la radicata presenza della criminalità organizzata”: è scritto proprio così!

Si legge altresì, che la richiesta di proroga è fondata anche sulle necessità di vigilanza delle opere pubbliche, di modifiche dello statuto, di interazione con le associazioni, etc, etc. Ma cosa diavolo c’entra con la mafia tutto questo? E poi, dicono (loro però), che sono state avviate le procedure amministrative per la redazione del nuovo strumento urbanistico (?). Il rispetto per lo Stato è doveroso ed anche per chi lo rappresenta, ma è normale che si ottiene una proroga per mafia con queste motivazioni, senza che in questo periodo a quella relazione abbia fatto seguito un’azione giudiziaria contro tutti questi “intrecci mafiosi”, di cui parlava l’allora prefetto Piscitelli?

Ora, cosa rimane di questo terzo scioglimento?  Anche questa volta, non pervenuto?

A novembre ci saranno le elezioni, salvo disposizioni contrarie per un eventuale esito favorevole del Tar Lazio a Romeo, si presenteranno le solite facce, tutti saccenti dell’infinito sapere da bar dello sport. Chi dirà che non ci sono le condizioni di agibilità, chi invece l’agibilità la richiede e chi non sa nemmeno cosa significa il termine “agibilità”. Il problema non è il passato per Taurianova, quello oramai è andato, è il presente che ci fa guardare con seria preoccupazione al futuro. Quale futuro? D’altronde Longanesi l’avevo detto, «Qui non c’è nulla: né destra né sinistra. Qui si vive alla giornata, fra l’acqua santa e l’acqua minerale». E beviamoci su!