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Scuole in Calabria, Spirlì indignato e “scandaloso” il ricorso al Tar per riaprirle

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Il presidente ff della Regione Calabria Nino Spirlì in una direttta social commenta il ricorso al Tar contro la chiusura della scuole e annuncia che difenderà “con tutti i mezzi civili, democratici e legali, la salute dei ragazzi”.
“Sono scandalizzato e trovo soprattutto oltraggioso e vergognoso questo braccio di ferro con il solito gruppo di genitori più o meno nutrito rispetto all’altra volta (novembre 2020 ndr). Mi auguro che i magistrati sappiano leggere le carte e si ricordino della scritta che loro stessi espongono sulla parete delle aule di giustizia: la legge è uguale per tutti”.
Inoltre con un indice Rt in ascesa, arrivato a quasi 1,14 e con il rischio di entrare in “zona rossa”, in quanto se “il Comitato tecnico-scientifico nazionale ha dato un parere al governo dicendo che non si può andare a votare, ditemi com’è possibile che ci possa essere una giustizia che consenta assembramenti nelle classi”.
Ed inoltre, “Qui qualcuno vuole andare in senso contrario alla logica – insiste nel suo dialogo a senso unico. Questo è il mese in cui potrebbero esserci maggiori contagiati. In questa fase i nostri paesini sono saturi, come Rosarno, Piscopio e Fabrizia. E i dati dei contagi sono alti in quasi la totalità dei comuni della Calabria”.
Mentrre sul rischio dei mezzi di trasporto afferma che “La domanda va posta a quei genitori che non hanno sensibilità. Non chiedetelo a me”.
Spirlì continua affermando che “Migliaia di genitori sono contrari alla riapertura. I ragazzi possono seguire la didattica a distanza senza alcun problema. Sono abituati a fare tutto a distanza con il telefonino, dai loro acquisti alla vita sociale. Non è questo a creargli stress psicologico. Semmai il rischio di portare il coronavirus in casa e di trasmetterlo ai nonni”. Ed annuncia una dura battaglia legale.
(GiLar)