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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Scorciavacche e scorciatoie Emanuele Pecheux sul viadotto siciliano inaugurato la vigilia di Natale e crollato dopo soli 6 giorni

Scorciavacche e scorciatoie Emanuele Pecheux sul viadotto siciliano inaugurato la vigilia di Natale e crollato dopo soli 6 giorni
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In Sicilia (povera buttanissima Sicilia, per dirla con Pietrangelo Buttafuoco) il viadotto Scorciavacche 2, costato 13 milioni di euro, aperto il 23 dicembre scorso, è stato chiuso a Capodanno, dopo soli sei giorni, a causa di un importante cedimento della sede stradale.

A quanto si è appreso, infatti, sulla direttrice stradale 121 Palermo Lercara Friddi a crollare non è stato il viadotto appena ultimato ma si è verificato un cedimento del terreno su cui poggia.

Tradotto volgarmente: qualcuno, nella progettazione e nell’attuazione dei lavori, si è regolato alla stregua di chi  pretendesse di appoggiare un carico di piombo su un sottile foglio di legno compensato sostenendo che potrebbe reggerne il peso.

Tutti gli esperti interpellati a seguito dell’incredibile episodio hanno sottolineato che un cedimento verticale del tratto stradale di ben 50 metri, dopo soli 10 giorni dal completamento dell’opera, presuppone un errore macroscopico in sede di valutazione sulla natura e sulla composizione del terreno, valutazione che doveva essere fatta dai tecnici della società incaricata dell’attuazione dell’infrastruttura stradale.

Un fatto è certo: i responsabili di quanto accaduto, che fortunatamente non ha provocato danni a persone, non stanno sulla Luna ma sono i tecnici che con colpevole leggerezza hanno autorizzato l’effettuazione di lavori li dove, per ragioni geologiche, non avrebbero potuto essere fatti o comunque avrebbero potuto esserlo solo se si fossero adottate modalità e materiali che escludessero il verificarsi di un simile evento.

Naturalmente oggi c’è chi  mette le mani avanti e si chiama fuori: ed è giusto che sia così perché c’è il rischio che dopo un episodio che, se non fosse stato investito tanto denaro, farebbe soltanto sorridere poiché, a voler essere buoni, si è di fronte ad clamoroso esempio di imperizia e superficialità, inizi la solita litania intonata dai professionisti della scuola di pensiero oggi dominante: “è tutto un magna magna”.

Occorre limitarsi ai fatti che, ancorché meritevoli dei necessari approfondimenti di Anas, ministero e autorità giudiziaria, ci parlano non di professionisti di grandi opere stradali ma di supposti e maldestri esperti di scorciatoie.

Si tratta ora  di capire rapidamente il perché, in località Scorciavacche, sia stato loro sciaguratamente consentito di imboccarle.

Emanuele Pecheux