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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Sciopero della fame lavoratori casa riposo Rizziconi Non percepiscono stipendi da Aprile 2017. Esposto di Sulpi al Prefetto - GUARDA IL SERVIZIO

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Riceviamo e pubblichiamo

La scrivente Organizzazione Sindacale, in nome e per conto dei lavoratori in servizio presso la Fondazione S. Francesco d’Assisi di Rizziconi (RC), nell’evidenziare la grave reiterata condizione di disagio economico, presente nelle famiglie dei lavoratori, dovuta al mancato pagamento degli stipendi pregressi a partire dal mese di Aprile 2017, per un totale di 8 stipendi compreso la 14^;

TENUTO CONTO

Che la richiesta avanzata alla parte datoriale di pagare almeno una mensilità entro il mese di Ottobre, con i soldi delle rette mensili pagate dai ricoverati e quelle erogato dalla Prefettura per l’ospitalità offerta ai profughi minori di 18 anni, ad oggi non è stata presa in considerazione; che la grave sofferenza economica dei singoli lavoratori e delle loro familiare, è giunta al collasso economico con debiti accumulati e difficilmente sanabili nel breve periodo (da mesi non pagano le bollette dell’utenza elettrica, del gas, le rate dei mutui, il carburante per recarsi al lavoro, la spesa quotidiana e dare da mangiare ai propri figli, ecc. ecc.) con la presente,

SI COMUNICA
Che a partire da mercoledì 08/11/2017 e fino a quando non riceveranno il sacrosanto corrispettivo per il lavoro svolto, inizieranno lo sciopero della fame con presidio permanente presso i locali della Fondazione, garantendo il servizio agli anziani. Il tutto fino a quando non ci sarà un concreto segnale economico per poter continuare a vivere dignitosamente.

ESPOSTO PREFETTO

La scrivente Organizzazione Sindacale, in nome e per conto dei lavoratori dipendenti della Fondazione S. Francesco d’Assisi di Rizziconi (RC), espone quanto segue:

1) A seguito delle numerose lotte intraprese per garantire il sacrosanto diritto alla retribuzione mensile dei lavoratori sin dal 2012, attuando una giornata di sciopero seguita da un sit-in per tutta la notte e successivo presidio per giorno seguente. Soltanto con la convocazione in Prefettura si è giunti al risultato del pagamento di 3 mensilità pregresse a fronte di 6 stipendi insoluti. Purtroppo quella protesta, a distanza di qualche mese ha prodotto il licenziamento collettivo di ben 23 dipendenti e l’esternalizzazione dei servizi di pulizia;

2) A distanza di 4 anni si è riproposto il problema e gli stipendi non venivano corrisposti da ben 10 mesi. Era il mese di giugno 2016 quando è stata indetta, dalla scrivente O.S., un’assemblea sindacale con la partecipazione della Direttrice della Fondazione tale Sig.na Albanese Maria, dell’Avv.to Buonarosa e del Commercialista Antonio Bartuccio (ex sindaco di Rizziconi collaboratore di giustizia). In quella riunione venivamo messi a conoscenza di un credito pregresso, vantato nei confronti della Regione Calabria, per un importo di oltre un milione di euro e riferito agli anni pregressi dal 2010 al 2014. Da subito si è deciso di indire una manifestazione presso la sede della Regione Calabria e sbloccare al più presto i pagamenti, in particolare una trance di oltre 400.000,00 € frutto di un accordo transattivo che vedeva la rinuncia, da parte della Fondazione, della metà degli interessi maturati per un importo di € 60.000,00. Quel giorno, dopo l’incontro con la responsabile della ragioneria, che si rifiutava di dare priorità al pagamento, siamo stati costretti a denunciare il fatto alla Guardia di Finanza di Catanzaro Lido e, dopo pochi giorni è stato accreditato l’importo sul conto della Fondazione;

3) Nel mese di Dicembre 2016 finalmente, stante le continue azioni legali portate avanti dall’Avv.to Buonarosa, si riescono ad ottenere tutte le somme pregresse dovute dalla Regione e la Fondazione ripiana tutti debiti, compreso gli stipendi dei lavoratori.

4) Or dunque, con l’avvento della fatturazione elettronica e con le competenze regionali passate all’ASP, i pagamenti vengono effettuati a 30 giorni dalla presentazione della fattura, gli anziani ricoverati (circa 60) pagano puntualmente la retta mensile, la Prefettura paga per i 10/12 profughi ospitati al terzo piano della struttura e tutto sembrava essere tornato alla normalità e addirittura con ossigeno di riserva per le casse della fondazione. Invece, la normalità in quel luogo non ha residenza. Difatti, gli stipendi non vengono pagati dal mese di Aprile 2017 e le mensilità insolute sono 8 compreso la 14^.

Questi lunghi mesi di grave sofferenza economica familiare, non sono più sopportabili dalle famiglie dei lavoratori che si ritrovano a non poter pagare, le bollette dell’utenza elettrica, del gas, la spesa quotidiana, le rate dei mutui, il carburante per recarsi al lavoro, ecc.. Molte di queste famiglie sono monoreddito con figli minori a carico e chiedono continuamente, come se fosse un elemosina, il loro sacrosanto stipendio per un lavoro di grande importanza sociale, fatto di assistenza continua a persone disabili e allettate, bisognosi di essere puliti, lavati, cambiati e imboccati e non possono sentirsi dire dalla responsabile di turno “siamo in Calabria se non vi sta bene licenziatevi”. Per poi avviare azioni meschine, lasciando una sola unità lavorativa in turno ad affrontare l’intera attività del piano di degenza.

In tutta questa storia, riteniamo opportuno che si debba ricercare un momento di verità vera. Intanto sul perché di questi mancati pagamenti di tanti stipendi pregressi e poi capire quante sono le entrate e le uscite di tutte le risorse economiche (da dove entrano, quanti soldi entrano e attraverso quali canali – come escono e a chi vanno in tasca). Inoltre ci sono state di recente nuove assunzioni di personale addetto a funzioni che non hanno attinenza con l’assistenza vera da erogare ai ricoverati. E poi ancora quante e quali diseconomie hanno inciso per prosciugare le casse di denaro liquido e i conti bancari? O forse c’è un disegno occulto per far fallire la Fondazione per poi rilevarla investendo soldi da provenienza incerta? In tutto questo il danno maggiore lo stanno subendo i lavoratori che non riescono più a portare il pane alle loro famiglie.

Noi crediamo che la Calabria debba dare segnali forti di giustizia e legalità, rispettare le Leggi dello Stato e i Contratti Collettivi di Lavoro, combattere tutte le forme di distorte di ricatto e sottomissione, pertanto, confidando in un autorevole intervento da parte di Sua Eccellenza, si rimane disponibili ad eventuali ulteriori integrazioni e testimonianze da parte di tutti i lavoratori e s’inviano cordiali saluti.

IL SEGRETARIO REGIONALE S.U.L.P.I.
Giuseppe Gentile