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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Sciabolate e colpi di fioretto Dovere di informazione e temerarietà della notizia. Riflessione dovuta a seguito di una stoccata fuori misura

Sciabolate e colpi di fioretto Dovere di informazione e temerarietà della notizia. Riflessione dovuta a seguito di una stoccata fuori misura
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di Luigi Mamone

Dalle colonne di un giornale regionale che secondo l’impersonale “si dice” dell’ambiente giornalistico, assai simile all’IO narrante del Verga dei Malavoglia, verserebbe in fase preagonica, abbandonato  ormai da molte delle sue firme, alcune  delle quali indubbiamente prestigiose, e altre,  in qualche caso solo onuste di bolsa gloria di paese, una  stoccata – peraltro garbata – di un giovane articolista alla ricerca di un posto al sole  e forse di  un ulteriore  articolo da proporre  a corredo della pratica di iscrizione all’Albo, ci ha costretto ad una riflessione sul dovere dell’informazione – al condizionale e con il beneficio dell’inventario – e la temerarietà della notizia.

La stoccata – attualissima in questi giorni  in cui gli Azzurri della Spada e del Fioretto hanno fatto incetta di titoli mondiali – ci è parsa obiettivamente fuori misura e figlia della  voglia di trasformarsi da articolista in opinionista o peggio ancora  in censore. Diversamente saremmo costretti – con logica stringente a dedurre che l’aspirante  collega necessiti una buona ripetizione sui modi  e tempi dei  verbi e delle coniugazioni verbali. Questo perché definire “temerario” un articolo  scritto rigorosamente  al condizionale e che dunque esprimeva pienamente il beneficio del dubbio con il quale il pezzo era stato scritto dall’articolista che  giungeva a domandarsi e a sollecitare ai lettori il dubbio se la notizia fosse espressione di “realpolitik o di  fantapolitica” ci pare veramente fuori luogo. Un colpo basso? Una caduta di stile e un’assenza assoluta di deontologia  da parte del giovane collega ebbro di entusiastico compulso giornalistico?  Assolutamente no. Non crediamo a queste ipotesi malevole che getterebbero ombre funeste sul panorama della stampa calabrese, Olimpo nebuloso, questo,  popolato da eroi omerici, senza macchia e senza paura: alcuni invincibili, altri immortali, altri  detentori di  diritto successorio dinastico e  ulteriori altri per maturati  riti di iniziazione esoterica. Altri infine  addirittura…. invisibili.  Eroi tutti  – costoro – che combattono  contro mostri di ogni tipo e specie e che, novelli Campanella,  si pongono a lottare  i mali estremi della cattiva informazione della Calabria. Riteniamo la stilettata  sia frutto di un colpo di calore di questo luglio africano  e come tale la accettiamo con il beneficio del dubbio.  Tanto quanto avevamo recepito la notizia della nostra  fonte  confidenziale – che il requisito dell’ attendibilità fino ad allora certamente lo aveva – ma che ex post – riconosciamo –  ha toppato di malo modo. Preso atto di ciò  auguri a tutti: aspiranti giornalisti e aspiranti candidati sindaci. Ripassate i verbi e la grammatica. Per entrambi vi saranno utili:  per scrivere e per fare comizi. Ad majora!

Noi intanto sulla riva del mare nostrum riprendiamo a leggere un bel libro di De Crescenzo: “Elena, Elena,  Amore mio” la cui lettura a causa di questa ingenua stilettata eravamo stati nostro malgrado, costretti a interrompere proprio mentre il Pelide Achille inchiappettava nel tempio di Apollo, Troilo, uno dei tantissimi figli di Priamo.