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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Satyagraha di Natale, Candido: “Nessuno si occupa di carceri?” Il primo dell'anno anche in Calabria una delegazione radicale visiterà il carcere Ugo Caridi di Catanzaro

Satyagraha di Natale, Candido: “Nessuno si occupa di carceri?” Il primo dell'anno anche in Calabria una delegazione radicale visiterà il carcere Ugo Caridi di Catanzaro
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Un buon 2015 con i detenuti del carcere Ugo Caridi a Catanzaro e, poi, alle
ore 13 circa, all’uscita dal carcere, incontro con la stampa davanti al
penitenziario per fare il punto sullo stato dell’istituto.

«Mentre il Presidente del Consiglio dichiara di aver risolto il problema
della carceri senza fare né amnistia né indulto e che, per questo,
nessuno ormai parla più di questi provvedimenti per risolvere il problema
del sovraffollamento, i Radicali, anche in Calabria continuano il loro
sostegno al satyagraha di Marco Pannella e Rita Bernardini col digiuno a
staffetta e, per giovedì primo dell’anno, torneranno in visita alle ore
10 alla Casa Circondariale Ugo Caridi di Catanzaro per verificarne le
condizioni. La delegazione di Radicali calabresi che giovedì 1° dell’anno
farà visita alla struttura grazie all’interessamento dell’On.le Rita
Bernardini che l’ha fatta autorizzare dal DAP, sarà composta da chi scrive
e dai militanti calabresi Rocco Ruffa, Cesare Russo, Sabatino Savaglio, e
Antonio Giglio consigliere comunale di Catanzaro e iscritto, con “doppia
tessera”, al Partito Radicale».

A comunicarlo in una nota è lo stesso Giuseppe Candido che aggiunge: è un
satyagraha con obiettivi specifici: oltre all’amnistia e all’indulto di cui
– secondo il premier – nessuno più parlerebbe e che, invece, costituiscono
per i Radicali gli unici provvedimenti in grado, strutturalmente e subito,
di portare nell’alveo della legalità costituzionale e sovranazionale il
nostro Paese, tra gli obiettivi, in primis, c’è quello di garantire il
diritto alle cure ai detenuti, poi, l’introduzione nel nostro ordinamento
del reato di tortura, la revoca del 41bis a Bernardo Provenzano,
l’abolizione della detenzione arbitraria e illegale del 41bis – che anche
Papa Francesco ha detto essere una forma di tortura – e che, da anni ormai,
i Radicali chiamiamo “tortura democratica”; una forma di detenzione tanto
illegale pure per l’ONU che, questa estate a luglio, ha richiamato il
nostro Paese e che, invece, abbiamo deciso di estendere ad altri reati
oltre che a quelli di mafia. Poi gli obiettivi proseguono chiedendo di
interrompere le deportazioni in corso dei detenuti dell’alta sicurezza, di
rendere effettivi i risarcimenti ai detenuti che han subito e in alcuni
casi continuano a subire trattamenti inumani e degradanti, e di nominare
subito il Garante Nazionale dei Detenuti. E, noi in Calabria, aggiungiamo
agli obiettivi suddetti il dialogo col neo presidente della Regione, Mario
Oliverio, per continuare a chiedergli, anche per la nostra terra che – come
per l’accoglienza – in tema di diritti umani ha sempre dato lezioni, di
istituire subito il Garante Regionale.

Nessuno parla più di amnistia e del problema delle carceri? Non mi pare. Il
problema del sovraffollamento è risolto? Macché. Piuttosto si dica –
conclude Candido – che nessuno può più ascoltare i Radicali, né Rita
Bernardini, né Marco Pannella né gli altri che, a dispetto del premier, non
si “preoccupano” perché continuamente si occupano di giustizia e carceri e,
con la forza e l’amore per la verità (perché questa è la pratica
nonviolenta del Satyagraha), chiediamo al Parlamento di discutere un
provvedimento di amnistia e indulto che, anche il Presidente della
Repubblica, aveva detto essere un obbligo per far rientrare nella legalità
costituzionale e internazionale il nostro Paese. Al termine della visita
incontreremo la stampa e i media per fare il punto sulla situazione del
penitenziario.