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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Sarà un Natale in cui “Gesù Bambino dovrà nascere due ore prima” Nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 3 dicembre sembra essere confermato il coprifuoco alle 22 e chiusi i ristoranti per Natale e Santo Stefano

Sarà un Natale in cui “Gesù Bambino dovrà nascere due ore prima” Nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 3 dicembre sembra essere confermato il coprifuoco alle 22 e chiusi i ristoranti per Natale e Santo Stefano

Mentre si tira un sospiro di sollievo per aver consentito una “liberazione” per il passaggio tra “zona rossa” a “zona arancione”, tra cui la Calabria, adesso si pensa al nuovo Dpcm di Natale. Visto che quello attualmente in vigore scadrà il 3 dicembre e occorre licenziarne un altro entro il 2 dicembre.
Dalle indiscrezioni non c’è una sorta di “liberi tutti” come ci fu in quella che oggi possiamo definire una vera e propria incoscienza estiva. Anzi, il Comitato tecnico scientifico preme per la conferma di alcune restrizioni e che trovano fondamento nel consiglio dei ministri, come ad esempio il mantenimento del coprifuoco alle ore 22 fino alle 5, Natale e Capodanno compresi.
D’altronde lo stesso Boccia nel confronto con le Regioni ha detto “Non è eresia far nascere Gesù Bambino due ore prima”. E noi siamo d’accordo, anzi di più.
Anche se la frase del ministro per gli affari regionali ha scatenato una polemica (?), inutile e fuorviante perché al di là del calo dei contagi, i morti aumentano e questa non è una buona notizia. Quindi se Gesù Bambino anticipa la sua nascita, non sarebbe la fine del mondo, tanto è abituato visto che cade ogni 25 dicembre dell’anno, occorre che si adegui anche lui all’emergenza pandemica. Il motto principale è, “non possiamo permetterci una terza ondata a gennaio”, altrimenti si rischia che “salta tutto e rischiamo il bis di Ferragosto”.
In linea di massima nel nuovo decreto natalizio, oltre al coprifuoco alle 22, ci sarà la quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero, niente piste da sci. I ristoranti come i bar chiusi alle 18 e nei giorni di Natale e Santo Stefano. Mentre i negozi saranno aperti fino alle 21.
Ovviamente ciò vale per le cosiddette “zone gialle” perché in quelle “arancioni e rosse”, varrà la regola, almeno per i ristoranti e bar, solo quello della consegna a domicilio e dell’asporto.
La Calabria in questo momento è in “zona arancione” anche se ha un indice Rt da zona gialla, ma sembra che il Cts lo ritiene “non valutabile” per la carenza di alcuni dati. Se dovesse permanere la zona arancione, allora le regole saranno restrittive.
Per quanto riguarda gli spostamenti tra Regioni, sarà vietato spostarsi anche se si trovano in zona gialla. Il tutto per evitare lo “scempio” vacanziero dell’estate scorsa, dove ha prevalso la grande incoscienza, insieme alla strafottenza ed all’imbecillità collettiva. Sarà sempre consentito il ritorno nella propria abitazione di residenza. Nelle zone rosse sono infatti vietati tutti gli spostamenti e in quelle arancioni è vietato uscire dal proprio comune.
Per quanto riguarda le messe, saranno le parrocchie a decidere a che ora celebrare la messa il giorno della Vigilia di Natale in base alle disposizioni contenute nel Dpcm sul coprifuoco. E lo faranno tenendo conto dell’orario in cui è previsto l’obbligo di rientro a casa. In ogni caso occorre evitare assembramenti fuori e dentro le chiese.
Le scuole superiori rimarranno chiuse fino al 7 gennaio e sino a quella data gli studenti delle scuole superiori seguiranno le lezioni con il sistema della didattica a distanza. Rimangono invece aperte le scuole medie, le elementari, gli asili nelle zone gialle. Mentre nelle regioni che si trovano in fascia arancione saranno aperte le scuole fino alla terza media, quindi esattamente con le stesse regole della fascia gialla. Nelle regioni in fascia rossa sono invece chiuse anche le seconde e le terze medie.
Non resta che attendere….
(GiLar)