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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Sanità Piana: l’Ospedale di Palmi non è la soluzione Il Movimento Civico Pro Taurianova chiede urgenti modifiche al vecchio sistema sanitario della Piana

Sanità Piana: l’Ospedale di Palmi non è la soluzione Il Movimento Civico Pro Taurianova chiede urgenti modifiche al vecchio sistema sanitario della Piana
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La sanità nel nostro territorio, la Piana di Gioia Tauro, parlarne male appare facile, ma non si può essere ipocriti, migliaia di persone affidano speranzosi la tutela della loro salute.
Il nuovo nosocomio di Palmi costerà 155 milioni di euro, di cui il 70% derivanti da fondi pubblici mentre il 30% da fondi privati, (sembra) ed avrà una capienza di 314 posti letto.
La costruzione del nuovo ospedale, che servirà tutta l’area della piana di Gioia Tauro, e che sarà ubicato nei pressi dell’uscita autostradale di Palmi, rientra in un progetto più ampio di rilancio e rivalutazione della sanità calabrese, queste sono state le dichiarazioni della nuovo governo calabrese in materia di sanità.
Certamente una ricezione presso un nosocomio adeguato è necessaria, risulta facilissimo capirlo quando uno mette piede nella struttura immobiliare chiamata Ospedale di Polistena.
Altro tema scottante per la sanità nella Piana, la costituzione italiana sancisce, il diritto alle cure ed all’assistenza medica, specifico per non avere dubbi su ciò che si scrive, la costituzione italiana, sancisce, il diritto alle cure ed all’assistenza medica per ogni cittadino, si anche della Piana.
A questo punto, capiamo, lo sfogo e le parole del sindaco di Polistena, cosi come le parole accorate scritte da qualche professionista sempre di Polistena, però crediamo, proprio per il bene di tutti gli abitanti della Piana, è necessario un cambiamento.
E’ vero che se l’ospedale rimane a Polistena, per la stessa città equivale a dire introiti economici positivi, per questo non bisogna essere ipocriti, cosi come il nosocomio organizzato, ristrutturato e completato, nelle branche mediche (in primis oncologia, neurologia e geriatria), in un altro posto geografico, peraltro non Palmi, più comodo e centrale al territorio della Piana, è MEGLIO per tutti, più funzionale, più a servizio dei cittadini del comprensorio delle persone, più facile da raggiungere, che non sia una cattedrale solo bella ma capace e sapiente e con la presenza di un parcheggio adeguato.
Per questo siamo favorevoli alla chiusura dell’ospedale………..con OMISSIS:
Per questo siamo a favore di una presenza a Polistena come nelle altre città della Piana, di un primo intervento e pronto soccorso, abbinata alla nuova struttura sanitaria più moderna e virtuosa nel sapere a tutela sempre di chi ne ha bisogno.
Certo non bisogna fare un salto nel vuoto, ben venga la costruzione di un nuovo centro medico, continuiamo a pensare non a Palmi, stessi problemi di Polistena, ma non può essere chiuso, l’immobile sanitario, prima di una possibile valida alternativa.
Ad oggi, nonostante le importanti lacune, l’ospedale di Polistena rappresenta l’unico punto di riferimento, per chi nella Piana ha problemi di salute.
Fermo restando, senza dare colpe a nessuno che la decadenza, passateci il termine dello stesso ospedale, non è stata, ovviata creando nelle varie città della piana centri di primo intervento idonei e capaci di fare filtro verso quelle situazioni cliniche dove è possibile.
Consideriamo, comunque, un passo avanti, la costruzione dell’Ospedale di Palmi, critichiamo la scelta del posto di costruzione (disputa politica), ma tutto ciò non basta, perchè uno può comprarsi una Maserati, ma se non la sa guidare, rimane un pessimo pilota.
La Sanità nella Piana, prima o comunque durante la nuova costruzione, va bonificata, nel vero senso della parola, senza la quale la nuova costruzione diventerà il vecchio sistema sanitario della Piana, in un immobile più moderno, e i pazienti? I famosi cittadini della Piana usufruitori di cui tutti si riempiono la bocca?

La politica nelle ASP e nelle Aziende Ospedaliere che sono organismi che dovrebbero tutelare la salute, dovrebbe favorire la meritocrazia nei professionisti che le popolano, meno parenti, amici ed amanti, il sistema è semplice, curriculum professionale, pubblicazioni scientifiche e percorso di formazione.

Un sistema, vero, che controlli la spesa pubblica sia delle ASP che delle Aziende Ospedaliere, senza la partecipazione del politico potente di turno e con obbligo di risultati.
I vertici dirigenziali delle ASP e delle Aziende Ospedaliere, non devono essere politici premiati, ma persone che sanno di sanità e come dirigere un ospedale, la nomina dei vertici dirigenziali di un ospedale, rappresenta il primo passo verso la fortuna o la disfatta del nosocomio, problema che vige in tutta Italia non solo nel nostro territorio, la politica qui fa i danni maggiori, e non dipende dal colore di schieramento, basta leggere le cronache dei quotidiani e i fatti di malasanità.
Pertanto, gli stipendi, del Direttore Generale che si aggira sui 200.000 euro l’anno (mantenendoci in difetto), quello del Direttore Amministrativo circa 150.000 euro l’anno nonché quello del Direttore sanitario circa 150.000 euro l’anno, devono guadagnarseli con risultati e impegno serio e continuo nella tutela assoluta di chi lavora nel nosocomio e del paziente che ne ha bisogno.
Pertanto, gli altissimi stipendi annuali di tipo dirigenziale, dimenticati dai tagli della Spending review, che si aggirano intorno a quello che un operaio può guadagnare in 10 anni; ebbene devono guadagnarseli con risultatati e impegno serio e continuo nella tutela assoluta di chi lavora nel nosocomio e del paziente che ne ha bisogno.
E’ d’obbligo arrestare, nel senso di fermare, i vari disservizi che esistono nelle strutture pubbliche che operano nella sanità della Piana, alcuni aspetti di mancanza di professionalità, assenza di umanità, condizioni igieniche drammatiche, necessità di conoscere qualcuno o essere qualcuno per un minimo di tutela, errata gestione anche dei parenti dei pazienti (molte volte maleducati e arroganti), a volte assenza di aggiornamento professionale, ma di certo non si può fare di tutta l’erba un fascio, merito e complimenti vanno a quelle figure professionali che credono nel loro lavoro e mantengono il senso di umanità che contraddistingue le figure professionali che operano nella sanità.
E’ d’obbligo per i nuovi governanti calabresi e grazie a Dio, vi è presente oggi tra di loro, uno che alla Piana vuole bene, impedire l’emigrazione sanitaria a discapito di quella calabrese e in particolar modo nel nostro territorio, attenta prevenzione e tutela di tutti quei pazienti che soffrono di malattie degenerative (tumori, cardiopatie, immunopatie etc.) lasciati spesso a se stessi con un aumento drammatico del costo della gestione dello stesso, basterebbe un centro distaccato in ogni comune, sapientemente gestito che di otterrebbero grandi risparmi e migliore assistenza a tutela della salute di chi ne ha bisogno, cosi come formare centri di prevenzione, indispensabili oggi per la crescita smisurata nell’incidenza di tumori del digerente e cutanei in Calabria e soprattutto nella Piana, se non si interviene la spesa crescerà drammaticamente e molti calabresi patiranno le patologie.
Ovviamente, ognuno è libero di pensare ciò che vuole, nessuno dovrebbe proibirlo, meno che mai quando l’argomento è, la sanità, dove la libertà di opinione è la regola.
Ma visto che non si possono allontanare i politici dalla sanità, gli si chiede maggiore attenzione nelle scelte considerando, dati alla mano non solo lo scempio amministrativo ma la deriva della salute, con testimoniato aumento delle malattie più serie e debilitative, quindi?

Fazzalari Salvatore, Gabriele Sicari, Filippo Speranza, Amuso Domenico, Salvatore Romano, Enzo Cammisotto, Pino Corsaro.