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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Sanità calabrese in primo piano

Sanità calabrese in primo piano

Naccari e Guccione commentano l’autosospensione dei sub commissari Pezzi e D’Elia

Sanità calabrese in primo piano

Naccari e Guccione commentano l’autosospensione dei sub commissari Pezzi e D’Elia

 

Il Ministero della Salute ed il tavolo Massicci ballano pericolosamente da troppo
tempo con Scopelliti e la sanità calabrese. È ora di andare sino in fondo. I conti
di alcune aziende sono del tutto inattendibili. Talmente inattendibili che persino
la giunta regionale ne boccia i bilanci. Aziende come l’ Asp di Reggio Calabria hanno
un debito occulto spaventoso e giocano irresponsabilmente con i più elementari principi
contabili. L’ auto sospensione dei sub commissari Pezzi e D’Elia, che già sono relegati
ad un ruolo ancillare, e’ la dimostrazione dell’ insostenibilità della situazione.
Come può il governo mantenere come commissario per il Piano di rientro, e quindi
funzionario delegato, un presidente già condannato per reati omissivi e sotto processo
per abuso e falso? I casi a riprova di quanto detto sono tanti. La vicenda del sangue
infetto presso il centro trasfusionale dell’Ospedale di Cosenza, più che nota in
particolare al sottosegretario Fadda che ha relazionato in aula alle interrogazioni,
evidenzia il tentativo di non “scalfire” il direttore generale nonostante ben quattro
relazioni specifiche, l’ultima delle quali commissionata dallo stesso Ministro della
Salute al direttore del Centro Nazionale Sangue, che hanno evidenziato gravi nessi
di causalità tra le inadempienze del direttore generale e il decesso del paziente
emotrasfuso.
In una apposita riunione, tenuta il 3 Ottobre al Ministero tra Bevere, Massici, Scopelliti
ed i due sub Commissari Pezzi e D’Elia, i rappresentanti dei Ministeri hanno stabilito
che deve essere inviato un soggetto attuatore ad adempiere all’adeguamento del Servizio
trasfusionale. Tale ipotesi era stata avanzata dai due sub ma era stata respinta
da Scopelliti in quanto “tutti poteri di gestione devono essere in capo al direttore
generale” Gangemi. Da un anno e mezzo i Ministeri ed i sub Commissari hanno chiesto
la revoca dell’art. 40 della L.R. 47 in base alla quale si mantiene la Squillacioti
alla guida dell’ASP di Reggio Calabria, ma Scopelliti evade l’adempimento. Ancora,
Scopelliti ha nominato in modo autonomo i direttori generali. Ad oggi non ha effettuato
nessuna verifica prevista per legge dopo 18 mesi. Sulle incompatibilità dei Dg, Dsa
e Daa abbiamo già segnalato più volte il problema con diverse interrogazioni, senza
alcun risultato.
I budget dei contratti delle strutture private per l’anno 2011 con l’Asp di Reggio,
fissati dal generale Pezzi di concerto con Scopelliti, sono stati cambiati dal d.
g. generale della presidenza, Zoccali, in modo abusivo. Lo stesso Ministero avvertito
della cosa dal generale Pezzi, che aveva chiesto il ristabilimento di budget assegnati
(invano), ha definito la cosa “GRAVE”. Sempre Scopelliti, non ha voluto assegnare
alcun obiettivo collegato al piano di rientro nonostante le pressanti richieste
dei sub con il risultato che il piano di rientro continua a restare inattuato. Il
grave ritardo del piano di rientro, che ha causato la sua proroga per altri tre anni,
è reale in quanto, a fronte dei decreti commissariali, i direttori generali non
portano a termine gli adempimenti e nessuno li sollecita in tal senso.
Da dieci mesi il posto di dirigente del servizio farmaceutico del Dipartimento è
vacante. Scopelliti lo ha ricoperto prima con una laureata in Politiche sociali e,
dopo le vibranti proteste del sub Commissario D’Elia, con …..uno psicologo.
Scopelliti ha iniziato il giro preelettorale promettendo cose in netto contrasto
con i decreti da lui stesso firmati. Ad esempio i dieci posti di cardiochirurgia
a Catanzaro laddove il suo decreto n. 136/2011 ne prevede ZERO, apertura di Pronto
soccorso in ogni piazza in cui fa comizi, riapertura degli ospedali di Trebisacce
e Praia a mare che con il decreto n. 18/2010 firmato dallo stesso Scopelliti erano
stati disattivati dalle funzioni ospedaliere. Il tavolo Massici nel verbale del 16
Luglio scorso ha già definito non possibili queste ed altre “aperture” di Scopelliti.
E che dire poi del caso di cardiochirurgia a Reggio Calabria, collaudata e consegnata,
ma mai entrata in funzione salvo la pubblicazione di un bando per l’affidamento
della gestione del reparto a dei privati. Alla Calabria sinora sono state offerte
solo dichiarazioni trionfalistiche prontamente smentite dai fatti. Il Governatore
sta organizzando non il sistema sanitario, ma una nuova campagna elettorale irresponsabile,
utilizzando le risorse della sanità assieme ad un gruppo di manager alle volte privi
persino dei requisiti previsti dalla legge, ma evidentemente funzionali al progetto.
Alla mancata garanzia dei livelli essenziali di assistenza si contrappone un comportamento
irresponsabile del presidente e la superficialità, fino a questo momento, da parte
di chi dovrebbe controllare.

Demetrio Naccari Carlizzi e Carlo Guccione
Consiglieri regionali del Pd