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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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A rischio nutrizione domiciliare artificiale nel Reggino Il silenzio assordante dell'Asp di Reggio Calabria mette a repentaglio la vita di circa ottocento pazienti

A rischio nutrizione domiciliare artificiale nel Reggino Il silenzio assordante dell'Asp di Reggio Calabria mette a repentaglio la vita di circa ottocento pazienti
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di Luigi Longo e Carmelo Nicotera

Scoppia una nuova “bomba” nel panorama sanitario della provincia di Reggio Calabria. Alle già evidenti criticità che attanagliano il settore, si è aggiunta la nuova emergenza che potrebbe mettere a repentaglio la vita di circa ottocento pazienti che vivono in tutta l’area metropolitana, con particolare riferimento alla situazione dei minori che rischiano da un giorno all’altro di rimanere senza assistenza. La nutrizione artificiale domiciliare, infatti, servizio che viene garantito ai pazienti incapaci di alimentarsi in maniera naturale, in particolar modo quella enterale che prevede la somministrazione di alimenti attraverso il posizionamento di una sonda nell’apparato digerente del paziente che è impossibilitato a nutrirsi per via orale, rischia di non esser garantita a causa dell’immobilismo in cui versa l’Asp di Reggio Calabria, situazione che potrebbe ledere i diritti delle fasce deboli della società, frutto del buco di bilancio dell’azienda ospedaliera causato da una pessima gestione da parte della politica regionale.

Tali pazienti, che soffrono di una malattia genetica che li costringe all’immobilità ed alla nutrizione assistita, necessitano di uno Stato moderno ed efficiente che si occupi della loro situazione per affermare un concetto che oramai sembra essere smarrito: quello di vivere in una società civile. La delibera numero 15, che stabiliva la proroga della vecchia procedura d’acquisto di farmaci con gare che non risultavano scadute, è stata dichiarata illegittima da parte dei Revisori dei Conti, decisione che si limita dunque a fare un mero calcolo numerico senza però tenere conto della continuità del trattamento utile a mantenere viva la speranza per quelle persone che hanno già un conto aperto con la grave situazione sanitaria che devono affrontare nella quotidianità.

Il mantenimento delle prestazioni salvavita necessita di risposte concrete per scongiurare l’emergenza. Bisogna mettere gli operatori del settore nelle condizioni idonee ad ottemperare al servizio a casa per i malati. La problematica, con l’Asp di Reggio Calabria che dovrebbe attivarsi per evitare che la vicenda sprofondi nel baratro, crea, di conseguenza, evidenti danni di natura economica alle casse della sanità reggina. Il bilancio della sanità in Calabria assorbe una grossa percentuale dei fondi regionali e diventa fondamentale trovare delle risorse, anche minime, cifre irrisorie rispetto allo sperpero attuato in questi anni, per salvare delle vite umane.