Coltivavano campo di piante di marijuana, madre, padre e figlio arrestati nel reggino
Giu 22, 2013 - redazione
È accaduto nella frazione Marina del Comune di San Lorenzo. I carabinieri hanno scoperto piante di altezza fino ai due metri: in carcere sono finiti due coniugi di 48 e 47 anni e il figlio di 21. Avevno predisposto un sistema di tubi collegati con la casa
Coltivavano campo di piante di marijuana, madre, padre e figlio arrestati nel reggino
È accaduto nella frazione Marina del Comune di San Lorenzo. I carabinieri hanno scoperto piante di altezza fino ai due metri: in carcere sono finiti due coniugi di 48 e 47 anni e il figlio di 21. Avevno predisposto un sistema di tubi collegati con la casa
Ininterrotta la incalzante azione repressiva svolta dai Carabinieri per il contrasto della coltivazione di cannabis indica nella Provincia Reggina. Ancora una volta, un altro colpo è stato messo a segno dai Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo. Nella mattinata di oggi 22 giugno 2013, i militari unitamente ai cacciatori del gruppo Operativo Calabria di Vibo Valentia, a seguito di mirati accertamenti, attività info-investigative e sopralluoghi, individuavano una piantagione di canapa indiana di 100 (cento) piante, aventi un’altezza variabile dai 150 ai 200 cm, all’interno di un terreno sito nella contrada Agrifa, agro del Comune di San Lorenzo – frazione marina. Immediate acquisizioni investigative consentivano risalire ai proprietari del terreno da cui dipanava un sistema d’irrigazione collegato ad un autoclave che alimentava gli arbusti. In relazione a ciò, venivano tratti in arresto l’intero nucleo familiare di braccianti agricoli, così composto: S. A. di anni 48, la moglie N. M., di anni 47 ed il loro figlio convivente S. P. di anni 21.
Le operazioni dei Carabinieri si concludevano con l’arresto dei tre “coltivatori diretti” per “produzione, traffico e detenzione illegale di sostanze stupefacenti o psicotrope”, ai sensi dell’ art.73, comma 3, del D.P.R. 309/90.
Le piante di canapa indiana, opportunamente campionate, venivano sottoposte a sequestro. L’Autorità Giudiziaria disponeva la traduzione degli arrestati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, in attesa di essere poi sottoposti a giudizio direttissimo che sarà celebrato lunedì 24 giugno 2013.
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