Un lotto del salame “Rügenwalder Teewurst grob” è stato ritirato dal mercato in
Germania perchè dalle analisi effettuate è risultato contaminato da Escherichia
coli, il tremendo batterio-killer, già protagonista lo scorso anno di un’epidemia
nei prodotti agricoli tedeschi. Va sottolineato che il ritiro è stato disposto dalla
stessa Azienda proprietaria del marchio “Il mulino di Rügenwalder” e in particolare,
è stato ritirato dai supermercati tedeschi il seguente lotto: n° 630102, salsiccia
grossa in confezione da 167 grammi, data di scadenza minima 09.03.2016. Ma l’allarme
riguarda molti paesi europei nei quali il salame viene distribuito. A comunicarlo
sabato 6 febbraio l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che è molto
chiaro e non lascia spazio a dubbi. Nel salame prima del consumo sono state trovate
tracce di Escherichia Coli produttore di verocitotossina (VTEC). Questo ceppo di
E. coli rappresenta un rischio per la salute umana e comprende quei ceppi in grado
di produrre tossine. Tali ceppi sono denominati STEC/VTEC (E.Coli produttore della
tossina Shiga o verotossina) oppure EHEC (E.Coli enteroemorragico) e le tossine da
essi prodotte possono provocare la diarrea emorragica e la sindrome emolitico-uremica
(SEU) che è una grave complicanza medica che può insorgere nei pazienti affetti
da anemia emolitica (causata da una distruzione anomala dei globuli rossi) e da trombocitopenia
(diminuzione del numero di piastrine coinvolte nella coagulazione del sangue), provocando
in tal modo diarree emorragiche gravi. La SEU si associa a una forma grave di insufficienza
renale acuta, che spesso richiede cure intensive. Una grave complicazione che può
portare alla morte. L’infezione da STEC si trasmette prevalentemente attraverso il
consumo o la manipolazione di cibi contaminati e attraverso il contatto con animali
infetti. Il cibo può essere contaminato anche nel caso in cui venga manipolato da
persone infette. L’ulteriore trasmissione da persona a persona è possibile in caso
di stretto contatto (in ambito familiare, nei centri di assistenza all’infanzia,
nelle case di cura, ecc.). Per provocare l’infezione nel genere umano è sufficiente
un numero molto esiguo di batteri STEC. Per tale ragione, poichè già in passato
un esteso focolaio infettivo di E. coli che ha causato diversi morti e almeno 500
ricoveri in Ospedale, ha colpito la Germania e la Francia nella primavera e nell’estate
del 2011, la segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta
europeo. Questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia
e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato
il salame dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori. Anche
se il focolaio di Escherichia coli O104:H4 STEC/VTEC è stato affrontato con successo,
rimangono significative le sfide scientifiche. Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti [1]” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo
tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto
del salame interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto
e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione. Per evitare
futuri problemi, aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti
alimentari siano tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite,
sui processi e sui controlli, in laboratorio e a tavolino. Sono episodi del tutto
evitabili, se si procede nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che
i salumi tedeschi non coinvolti si possono mangiare con serenità.