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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Sacchi termici velenosi per bambini Contengono ftalati in percentuale altissima, sostanze pericolose per la riproduzione. RAPEX lancia l'allarme, a rischio la salute dei bambini

Sacchi termici velenosi per bambini Contengono ftalati in percentuale altissima, sostanze pericolose per la riproduzione. RAPEX lancia l'allarme, a rischio la salute dei bambini
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Chi lo direbbe che negli innocui sacchi termici per bambini, un accessorio indispensabile
per l’inverno, possono nascondersi in maniera subdola sostanze venefiche per i piccoli
che li contengono, eppure è quanto emerge dai test effettuati dal RAPEX. La causa
dell’incresciosa situazione, la troppa chimica che si nasconde nei tessuti e nelle
fibre degli articoli per l’infanzia, visto che, secondo l’indagine del sistema
comunitario di allerta rapido per i prodotti pericolosi, su 15 articoli esaminati
ben quattro contenevano sostanze chimiche quali ftalati. Quel che è peggio è che
gli articoli più a rischio sono quelli destinati a bambini di età compresa dagli
zero ad un anno, ovvero più vulnerabili degli altri all’aggressione di queste
sostanze chimiche e per giunta sacchi termici, in questo caso, non certo venduti
in catene di distribuzione clandestina, tutt’altro, parliamo di punti vendita specializzati
nell’abbigliamento o dell’intimo dei piccoli. Infetterebbe, secondo RAPEX, con
la semplice traspirazione del corpo, la sudorazione oppure portando il prodotto in
bocca. Riportiamo la lista di articoli per l’infanzia segnalati dal RAPEX al nostro
Ministero della salute riportati di seguito: sacco a pelo “Babies”‘ Marca: Troller
Nome: Skinnpose Tipo / Numero di lotto / codice a barre: 9325021013657; sacco
a pelo “Babies” Marca: Troller Nome: Iglo2 Numero di lotto / codice a barre:
6418991027588; sacco a pelo / piede caldo “Babies” Marca: EGR Nome: Footwarmer
flexi artico Numero di lotto / codice a barre: 7350013210976 e Babies ‘sacco
a pelo / coprigambe Marca: Vinter & Bloom Nome: Åkpåse “Mini Dots” Tipo / numero
di modello: 37.035-1 Numero di lotto / codice a barre: 7340096720509. I ftalati
vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorarne la flessibilità e la morbidezza.
Non essendo legati chimicamente alla plastica, possono facilmente “migrare” e depositarsi
sulla pelle, essere inalati o ingeriti. Si sospetta che alcuni di essi agiscano come
interferenti endocrini, cioè creino scompensi ormonali e danneggino lo sviluppo
dei nascituri. In campo tessile sono usati per le stampe di scritte o disegni applicate
a magliette, pigiamini, specie nell’abbigliamento dei più piccoli. Se la stampa
si “screpola” vuol dire che contiene pochi ftalati, viceversa una stampa che resta
sempre morbida e inalterata ne contiene molti. L’Unione europea ha classificato
due tipi di ftalati (il Deph e il Dpb) come “tossici per la riproduzione” perché
dai test condotti su animali emerge che riducono la fertilità maschile. Il loro
utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1%, né nei giocattoli
né negli articoli destinati all’infanzia. Il motivo della restrizione è dovuto
al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi
periodi di tempo oggetti che contengono ftalati, distruttori del sistema endocrino
umano. La presenza di ftalati negli articoli per l’infanzia e il conseguente ritiro
dal commercio in vari Paesi europei viene segnalato sistematicamente nel sistema
RAPEX a partire dal 2005. Secondo gli ultimi rapporti del ministero della Sanità
si tratta prevalentemente di articoli di origine cinese. Dal 2008 una media di più
di 110 notifiche l’anno riguarda questa categoria di prodotti pericolosi, per la
presenza degli ftalati oltre al limite consentito. Nel 2015 hanno rappresentato il
37% delle notifiche totali relative a prodotti per l’infanzia. Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti” invita immediatamente le autorità
competenti ad attivare una azione di controllo del mercato, per il tipo di rischio
cui è esposto il consumatore. Infatti, in Italia che ha delle norme rigidissime
in merito, è vietata la commercializzazione e l’importazione di prodotti che contengano
alti contenuti di ftalati. Il prodotto oltre a rappresentare un rischio chimico dannoso
per la salute umana, inoltre non è conforme al regolamento REACH che prevede il
divieto in Europa di circolazione di sostanze non registrate e prive di documentazione
sui relativi rischi per salute e ambiente e sulle relative misure di prevenzione
necessarie per evitarli. Inoltre per il fabbricante e l’importatore che immettono
sul mercato articoli per l’infanzia con ftalati superiori allo 0,1%, ai sensi dell’art.
16 del Decreto legislativo 14 settembre 2009 n. 133, è prevista una sanzione penale
con l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda da 40 mila a 150 mila euro.