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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Sabrina Misseri: “Mai chiesto di essere sentita”

Sabrina Misseri: “Mai chiesto di essere sentita”

Sotto controllo posta dello zio Michele, che torna in cella dell’infermeria

Sabrina Misseri: “Mai chiesto di essere sentita”

Sotto controllo posta dello zio Michele, che torna in cella dell’infermeria

 

(ANSA) ROMA – “Non ho mai chiesto di essere sentita”. Sabrina Misseri, attraverso i suoi avvocati, smentisce di aver presentato una richiesta “ufficiale ed ufficiosa” ai magistrati che indagano sulla morte di Sarah Scazzi, di essere interrogata. “Non c’é alcun desiderio da parte di Sabrina – precisano i legali Emilia Velletri, Franco Coppi e Vito Russo – di farsi sentire. Né sussistono quei motivi ‘familiari e di giustizia’ ipotizzati da qualcuno”. Durante l’incontro di ieri in carcere con gli avvocati, Sabrina dunque non ha avanzato alcuna nuova richiesta ribadendo la sua innocenza e la sua totale estraneità all’omicidio di Sarah. Nello carcere di Taranto, intanto, Michele Misseri è stato trasferito nuovamente in una cella dell’infermeria, dov’era stato recluso all’inizio della sua detenzione, ai primi dell’ottobre scorso; nella cella non ha più il televisore. Dopo le polemiche scaturite dalle lettere scritte alle figlie Sabrina e Valentina e quelle ricevute da quest’ultima, nelle quali la Procura ipotizza pressioni psicologiche per far ritrattare la chiamata in correità di Sabrina, la corrispondenza dell’agricoltore in entrata e in uscita dal carcere è ora sottoposta a visto di controllo da parte dell’autorità giudiziaria. Una sorta di isolamento precauzionale disposto dagli inquirenti, probabilmente per evitare che l’uomo possa subire eventuali altre pressioni psichiche, così come peraltro riconosciuto anche dagli stessi giudici del tribunale nell’ordinanza depositata lunedì. Ordinanza che in alcuni passaggi-chiave insiste su presunti tentativi di depistaggio che sarebbero stati compiuti, secondo i giudici, non solo da Sabrina ma anche dalla madre, Cosima Serrano, che però non è indagata per favoreggiamento in quanto prossimo congiunto della stessa Sabrina. Cosima Serrano ad esempio, scrivono i giudici, fece pressioni sul padre di una compagna di classe di Sarah, poi sentito come teste dai magistrati inquirenti. L’episodio risalirebbe ai primi di settembre del 2010 quando Cosima Serrano si sarebbe recata a casa della compagna di classe di Sarah. Avrebbe detto al padre della ragazza di riferire ai carabinieri che il 26 agosto l’uomo aveva visto un furgone bianco nei pressi del palazzetto dello sport di Avetrana, vicino a casa dei Misseri, e di omettere invece la presenza in strada, che pure lo stesso uomo aveva notato, anche di due autovetture, una delle quali era proprio l’Opel Astra di colore grigio di Cosima Serrano. La visita di Cosima Serrano a casa della compagna di classe di Sarah era stata preceduta di qualche giorno, il 4 settembre 2010, da quella della stessa donna con la figlia Sabrina per chiedere se avessero avuto qualche notizia particolare riguardante Sarah. E’ uno dei particolari inquietanti dell’inchiesta che per la prima volta emerge in un atto giudiziario pubblico.

redazione@approdonews.it