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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Russo e Bacci della Cisl, “Almaviva Spa non chiuda al confronto con le organizzazioni dei lavoratori” Proclamata una giornata di sciopero delle reperibilità

Russo e Bacci della Cisl, “Almaviva Spa non chiuda al confronto con le organizzazioni dei lavoratori” Proclamata una giornata di sciopero delle reperibilità

Per quanto possa apparire paradossale in un settore in crescita e sempre più fondamentale per lo sviluppo come quello dell’informatica – affermano Tonino Russo, Segretario generale della CISL calabrese e Ciro Bacci, Segretario generale della FIM-CISL Calabria –, Almaviva Spa, azienda operante in tutto il Paese, chiude al confronto con le organizzazioni dei lavoratori e intende procedere unilateralmente sull’aumento dell’orario di lavoro e la diminuzione del salario contrattato, abolendo la parte fissa del PDR (a giugno) e assorbendo i tre quarti degli aumenti contrattuali stabiliti dal CCNL. E sullo Smart Working, in cui è attualmente impegnato oltre il 90% dei dipendenti, l’azienda dichiara l’intenzione di diminuire il valore del buono pasto, negando ogni apertura anche sulle dotazioni tecnologiche e strumentali necessarie per quel lavoro che i dipendenti stanno garantendo nella situazione di emergenza sanitaria ed economica che l’Italia, l’Europa e il mondo intero stanno vivendo.

Di fronte all’intenzione di Almaviva Spa di non rispettare accordi sottoscritti, le OO.SS. hanno dichiarato uno sciopero delle reperibilità, degli straordinari e di 8 ore per una giornata nella prossima settimana, uno sciopero che riguarderà anche la Calabria.

I lavoratori, che hanno contribuito in maniera significativa, con il loro impegno e con sacrifici che hanno investito l’aspetto salariale, a superare una fase di crisi che ha segnato negli anni scorsi il percorso di Almaviva Spa, invitano l’azienda a riflettere sul valore delle relazioni industriali e di un confronto che in un passato anche recente si è rivelato positivo e produttivo di buoni risultati. Le contrapposizioni sterili – concludono Russo e Bacci – rischiano di generare fasi conflittuali difficilmente ricomponibili che, in questo momento di grave difficoltà della nostra regione dell’intero Paese, non giovano a nessuno».