“Prevenire sì, ghettizzare no. Nel quartiere Gran Sasso si vive come nel resto della città”
Rossano, Patrizia Uva: “Non esistono quartieri a rischio”
“Prevenire sì, ghettizzare no. Nel quartiere Gran Sasso si vive come nel resto della città”
ROSSANO (Cs) – Non ci sono, né possono esserci quartieri a rischio nella nostra comunità. Disagi sociali più o meno evidenti, singoli incidenti o anche casi isolati di violenza, aggressione o espressione di qualsiasi altra forma, da prevenire e da condannare sempre e senza alcuna titubanza, possono accadere in qualsiasi zona cittadina. Non per questo, tuttavia, un accadimento in se’ come quello dei giorni scorsi nel quartiere Gran Sasso, le cui circostanze precise sono in ogni caso affidate alle indagini delle istituzioni competenti, può autorizzare a sentenziare e ad etichettare vie e zone cittadine come più o meno a rischio di altre! Non si farebbe un favore all’immagine complessiva della Città. Mentre si farebbe un torto gravissimo, e non solo in termini di immagine, ai residenti di quel quartiere in particolare.
E’ quanto dichiara Patrizia UVA, presidente del Gruppo Consiliare Misto e dell’Associazione socio-culturale “Ali Libere”, invitando tutti, operatori dell’informazione in primis, ad evitare il più possibile facili giudizi e accostamenti valoriali, forse utili dal punto di vista dell’efficacia mediatica ma deleteri e pesanti per quanti ogni giorno vivono e lavorano in un determinato quartiere e vogliono continuare a farlo – scandisce UVA – senza per questo dover avvertire e subire il peso di pregiudizi generici e ghettizzanti dettati o stimolati da fotografie giornalistiche unilaterali ed a tinte fosche.
Il quartiere Gran Sasso a Rossano Scalo, scenario di una sparatoria nei giorni scorsi – va avanti Patrizia UVA – non riassume né evoca, per quanto accaduto di recente o anche prima, alcuna caratteristica particolare per cui debba essere additato o tanto meno diffusamente percepito come quartiere a rischio. Non vi è alcuna vivibilità ridotta o minacciata da alcunché, né in esso vigono norme e abitudini diverse da quelle rispettate in tutti gli altri quartieri di Rossano, dallo Scalo al Centro Storico. Restiamo tutti in prima linea nel ribadire l’esigenza di pensare, attuare e condividere iniziative di prevenzione sociale in tutto il nostro territorio, così come siamo fermi nella condanna di comportamenti violenti o criminali destinati a far abbassare il livello di sicurezza e di serenità in tutta la popolazione, senza eccezioni geografiche. Allo stesso tempo però – conclude UVA – riteniamo non serva a nessuno, né alle istituzioni, né alle forze dell’ordine né soprattutto alla popolazione nella sua interezza paventare e assecondare l’esistenza di quartieri cittadini di serie A o di serie B, che non esistono e che non devono esistere.