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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 24 APRILE 2024

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Rosarno, presentato il dossier sull’immigrazione

Rosarno, presentato il dossier sull’immigrazione

L’iniziativa è stata voluta dalla Regione Calabria e dalla Caritas Diocesana di Oppido Mamertina-Palmi

Rosarno, presentato il dossier sull’immigrazione

L’iniziativa è stata voluta dalla Regione Calabria e dalla Caritas Diocesana di Oppido Mamertina-Palmi

 

ROSARNO – Ieri a Rosarno la Regione Calabria e la caritas Diocesana di Oppido Mamertina-Palmi hanno presentato il dossier sull’immigrazione. Di seguito l’intervento del Presidente dell’ente cattolico, diacono Cecè Alampi.

Anche da parte mia nella qualità di Direttore della Caritas Diocesana e di Direttore dell’Ufficio Diocesano della Fondazione Migrantes, un caloroso saluto di Pace e Bene a tutti voi presenti e un caloroso  benvenuto  in questa Comunità di Rosarno e nella nostra Diocesi di Oppido Palmi.Un grazie particolare alla Preside di questo Istituto Prof.ssa Maria Rosaria Russo, per la sua disponibilità e per le sue iniziative e i suoi progetti  a favore dell’integrazione ad ogni livello. Siamo riconoscenti a tutti voi per la vostra presenza,  soprattutto a testimonianza di una forte sensibilità e attenzione al fenomeno dell’immigrazione e a tutti i suoi risvolti. Un saluto e un ringraziamento particolare che parte dal cuore, ai responsabili regionali Caritas e Migrantes, per la scelta della nostra Diocesi e di questa città per la presentazione di questo  Dossier Statistico Immigrazione  2010. Una scelta voluta fortemente come segno e testimonianza di vicinanza e attenzione della Chiesa regionale e nazionale e anche della Regione Calabria, verso coloro i quali  giornalmente operano, nel campo della solidarietà, della socialità, ma soprattutto nel campo della Carità, in questo  territorio bello, ma martirizzato. Una scelta voluta e chiesta, anche dal  sottoscritto, per tenere desta e alta l’attenzione su questi luoghi teatro dei famigerati fatti del gennaio scorso e per contribuire anche affinché quei fatti non abbiano più a ripetersi. E mio dovere allora nella qualità di rappresentante diocesano dei due organismi, che a livello nazionale  promuovono da venti anni il dossier statistico, evidenziare l’alta funzione pedagogica e formativa di questa iniziativa la quale, anche attraverso il coinvolgimento della società civile, è chiamata a promuovere  e sostenere una cultura dell’accoglienza, dell’ospitalità, dell’integrazione  e della solidarietà, che passa attraverso un’azione educativa sia nei confronti delle realtà ecclesiali, che di quelle laiche, perché non si corra il rischio di offrire “come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia” (Ap Act, n.8). In quest’ottica, oggi,  vogliamo ricordare e fare nostre, ancora una volta, come ha fatto il nostro Padre Vescovo Mons. Luciano Bux, le parole del Santo Padre Benedetto XVI, il quale all’Angelus in piazza San Pietro, domenica 10 gennaio, riferendosi ai fatti di Rosarno, ha ribadito che L’immigrato  è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare nell’ambito del lavoro dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ambito delle condizioni concrete di vita”. “La violenza – ha detto ancora il Santo padre – non deve essere mai, per nessuno, la via per risolvere le difficoltà.  Il problema è anzitutto umano. Bisogna ripartire – ha detto il Papa,  – “dal cuore del problema. Bisogna ripartire dal significato della persona. Invito – ha concluso Il Santo Padre – a guardare il volto dell’altro e a scoprire che egli ha un’anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me”. Per questo, vogliamo allora, con questo saluto,  anche noi ribadire, ancora una volta, la testimonianza di vita, di vicinanza, di generosità, di altruismo, di gratuità, delle nostre Caritas e delle nostre Comunità, nei confronti dei nostri fratelli immigrati, fin dal primo momento del loro arrivo nella nostra Piana e a Rosarno per la stagione agrumicola, oltre venti anni fa, con il servizio delle mense,  il servizio vestiario, ma soprattutto con l’accoglienza umana, calorosa e fraterna. Ma vogliamo, anche, con questo saluto chiedere, ancora una volta, ai rappresentanti delle Istituzioni pubbliche di saper promuovere iniziative per politiche di integrazione piena, per l’inserimento dignitoso degli immigranti nella realtà cittadina e comprensoriale specialmente nel  lavoro, nell’istruzione scolastica, nella sanità, nella socialità, nella tutela dell’identità culturale e religiosa, con un impegno nuovo giusto, pacifico, solidale  e strutturato.  Quello che chiediamo sono progetti e servizi non improvvisati per l’emergenza, ma programmati per l’ordinario, il quotidiano e il lungo termine. Chiediamo una giusta politica dei prezzi agricoli per far si che i produttori abbiano più garanzia per i loro prodotti anche con la tenuta dei prezzi e possano assumere legalmente e  serenamente la mano d’opera specialmente immigrata. Chiediamo di conseguenza una giusta retribuzione ai braccianti immigrati e un contratto di lavoro con l’assicurazione e i contributi previdenziali ed assistenziali; una dignitosa abitazione con luce elettrica, acqua corrente, e servizi igienici; Quello che chiediamo, infine, concludendo questo saluto, come comunità  ecclesiale e come comunità civile di questo territorio che ci permettiamo di interpretare e rappresentare perché ci viviamo, lottiamo, soffriamo, ma anche e soprattutto perché speriamo, è che MAI PIU’ CI DEVONO ESSERE GHETTI NEI NOSTRI TERRITORI, MAI PIU’ LUOGHI COME LA COLLINA, COME LA ROGNETTA, come L’EX CARTIRA e come L’EX OPERA SILA. Ripartiamo allora da Rosarno per  ripartiamo  “dal cuore del problema, dal significato della persona”.  Ripartiamo da Rosarno  “per una cultura dell’altro”, per una “nuova civiltà dell’amore”.

redazione@approdonews.it