Questa mattina il sindaco Di Giorgio ha ritirato le dimissioni da sindaco, depositate dodici giorni fa a seguito delle dimissioni di due assessori
di BRUNO MORGANTE
Risolta, con un ribaltone, la crisi comunale a Rizziconi
Questa mattina il sindaco Di Giorgio ha ritirato le dimissioni da sindaco, depositate dodici giorni fa a seguito delle dimissioni di due assessori
di Bruno Morgante
Dopo circa dodici giorni dall’apertura ufficiale della crisi con le dimissioni del Sindaco, questa mattina il dott. Di Giorgio ha ritirato le sue dimissioni essendo stato trovato un accordo per la formazione di una nuova maggioranza, formata, oltre che dal sindaco, da tre consiglieri residui della lista che vinse le elezioni, e precisamente Pino Mamone, Alessandro Giovinazzo, Pino Colosi , e dai due consiglieri della lista “Uniti per Rizziconi”, Rosario Loiacono e Enzo Argirò.
L’organigramma prevede l’assegnazione di due assessori ai consiglieri di “Uniti per Rizziconi” e di due assessori e della presidenza del consiglio ai tre consiglieri già facenti parte della maggioranza.
Oggi pomeriggio si terrà un incontro per mettere nero su bianco il programma, con tempi assegnati entro cui concretizzare le iniziative individuate, su cui si era già precedentemente convenuto, e per assegnare le deleghe.
Di fatto, insieme al dott. Mazzù del PD, unico ad avere precedenti esperienze amministrative, compreso quella di sindaco, si trovano in minoranza quasi tutte le nuove leve, mentre si trovano in maggioranza, con l’eccezione di Giovinazzo che è alla sua prima esperienza, consiglieri con esperienza amministrativa, a partire dal consigliere Loiacono, già sindaco, dal consigliere Argirò, già vicesindaco e assessore, dal consigliere Mamone, già diverse volte assessore al bilancio, dal consigliere Colosi, anche lui già assessore.
E’ una storia travagliata quella di questa Amministrazione.
Dopo appena due mesi dall’insediamento si dimise da vicesindaco e da consigliere comunale Armando Marcianò, con motivazioni non credibili e che l’interessato non ha mai chiarito, facendo passare per buona la motivazione che si diffuse a seguito di un suo litigio con il sindaco per un mancato intervento su un gruppo musicale locale che, in occasione di una manifestazione canora finanziata dal comune, aveva messo da parte suo fratello.
A seguito di questo litigio pubblico, Marcianò presentò le sue dimissioni e la vulgata popolare dice che il giorno dopo era andato a ritirarle, ma ebbe l’amara sorpresa di venire a sapere che erano già state comunicate in prefettura, come impone la legge, per cui erano ormai esecutive.
Sette mesi fa è passato all’opposizione il consigliere Coppola, primo eletto della lista, quale conseguenza dei malumori suscitati all’interno della maggioranza dal suo modo di agire e dal suo attivismo.
Un mese fa tre consiglieri comunali, Rettura, assessore, Ventrice, vicesindaco e Condello, chiedono al Sindaco un rimpasto nelle giunta e l’assegnazione al loro gruppo di un terzo assessore, oltre a una diversa distribuzione delle deleghe, richiesta derubricata a due assessori più il presidente del consiglio comunale dopo l’apertura ufficiale della crisi.
Oggi si chiude la crisi con l’uscita dalla maggioranza dei tre consiglieri e l’entrata dei due consiglieri di opposizione Loiacono e Argirò.
Alcune riflessioni vanno fatte.
I quattro consiglieri di maggioranza che oggi si trovano all’opposizione sono tra i cinque primi eletti.
Le motivazioni addotte dagli interessati per i loro comportamenti riportano al dilettantismo di molti politici improvvisati di oggi per i quali la capacità politica e, conseguentemente, i ruoli da svolgere si misurano con il numero di preferenze.
E’ la rivoluzione della preferenza unica, il più grande imbroglio perpetrato nei confronti degli italiani.
Il dato positivo della soluzione della crisi è che, da una parte, è stata scongiurata la ennesima venuta di un commissario prefettizio, che sarebbe rimasto per quasi un anno, non essendoci più i tempi per votare nella tornata elettorale di questa primavera, dall’altra che questa esigua maggioranza è formata da consiglieri con provata esperienza politica e amministrativa, con storie personali che dovrebbero garantire impegno e correttezza amministrativa.
Per quanto riguarda la prima considerazione sicuramente Rizziconi avrebbe subito un danno dato che bisogna fare il piano annuale e poliennale delle opere pubbliche, dato che è in arrivo il piano strutturale associato, che bisogna approvare prima di passare alla redazione del piano strutturale comunale, fatto che sbloccherebbe dopo molti anni di fermo l’edilizia abitativa, dato che è pronto il bando per la raccolta differenziata, per cui diventa strutturale il successo dell’esperimento fatto in questi mesi e che pone Rizziconi tra i pochi comuni calabresi liberi da immondizie.
Tutti questi progetti avrebbero subito uno slittamento di un anno, dato che il commissario prefettizio può garantire solo l’ordinaria amministrazione.
La seconda considerazione è che si va a concretizzare, sicuramente in un modo molto strano, la linea politica del compianto Raffaele Anastasi, che lavorò per costruire una lista di persone con esperienza politica e amministrativa, quale garanzia di stabilità e di operatività amministrativa dopo anni in cui le amministrazioni non duravano più di un anno, con liti furiose specialmente tra le nuove leve.