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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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“Riordino rete ospedaliera Crotone è uno tsunami” Lo dichiara la consigliera regionale di Calabria in Rete, Flora Sculco

“Riordino rete ospedaliera Crotone è uno tsunami” Lo dichiara la consigliera regionale di Calabria in Rete, Flora Sculco
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Se per la Calabria il decreto n. 30 emesso dal Commissario per il Piano di rientro suona come un’ennesima e intollerabile prevaricazione, la riorganizzazione della rete ospedaliera, così com’è stata congegnata, per Crotone e il suo territorio ha l’effetto di un vero e proprio tsunami”. E’ l’opinione della consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco che aggiunge: “Mentre diventa ormai non più rinviabile una seduta del Consiglio regionale sulla sanità, come più volte inascoltata ho richiesto prevedendo che senza una decisa e unanime alzata di scudi si sarebbero assunte scelte cosi dirompenti, è altrettanto urgente che il sindaco Vallone convochi, con immediatezza, la conferenza dei sindaci. Le scelte della Struttura commissariale – sottolinea Flora Sculco – assunte senza alcuna considerazione dei bisogni reali di sanità pubblica e privata e senza la benché minima consultazione, hanno inferto al sistema pubblico della sanità crotonese ferite gravi e profonde, per cui è necessario attivare la mobilitazione dell’intero territorio. C’è da rivendicare, per territori come il crotonese, non solo i posti letto promessi per nefrologia al San Giovanni di Dio dal Commissario, la struttura complessa di nefrologia e dialisi, di microcitemia e dermatologia, ma occorre anche difendere i Livelli essenziali di assistenza e addirittura respingere, con una corale manifestazione di sdegno, l’insana idea di trasformare l’Ospedale crotonese in un pronto soccorso”. Conclude la consigliera regionale: “Abbiamo già visto, in altre circostanze anche recenti, che in questo scenario di accesa contrapposizione di poteri e di commistione di competenze che vedono la Struttura commissariale agire unilateralmente, soltanto la ferma volontà del popolo calabrese, dei lavoratori e dei cittadini che indignati decidono di farsi sentire, può fare da argine alle provocazioni e ristabilire un minimo di ordine e di rispetto della legalità. Al Consiglio regionale spetta ora il compito di affrontare queste tematiche sulla base di una discussione serie che si concluda con un documento dai toni univoci e da approvarsi all’unanimità”.