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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Rinnovato il protocollo d’intesa tra Anci e Dire In Calabria è stato sottoscritto dai Comuni di Rende, Cosenza e Castrolibero e il Centro antiviolenza Roberta Lanzino

Rinnovato il protocollo d’intesa tra Anci e Dire In Calabria è stato sottoscritto dai Comuni di Rende, Cosenza e Castrolibero e il Centro antiviolenza Roberta Lanzino
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E’ stato da poco rinnovato il protocollo, firmato il 20 maggio 2013, tra l’Associazione Nazionale dei comuni Italiani (Anci) e la Rete nazionale dei Centri antiviolenza (D.i.Re).
In Calabria è stato sottoscritto dai Comuni di Rende, Cosenza e Castrolibero e il Centro antiviolenza Roberta Lanzino, associazione fondatrice della Rete Nazionale dei Centri D.i.Re che hanno costituito la Rete Urbana Antiviolenza (RUA).

Il protocollo prevede l’istituzione di tavoli tecnici che coinvolgono tutti gli attori interessati per verificare la possibilità di sostenere concretamente le donne vittime di violenza e i loro figli e figlie.
Accade che nei giorni scorsi a Cosenza si è svolto un importante incontro presso la Prefettura di Cosenza,in presenza di numerosi soggetti istituzionali, propedeutico alla sottoscrizione di un Protocollo d’intesa “Percorso Rosa Bianca”, finalizzato al sostegno di tutte le vittime di violenza senza distinzione di genere e età”.
In questa cornice si inserisce inopportunamente – o forse dovremmo dire logicamente conseguente alla politica istituzionale di delegittimazione del lavoro trentennale del Centro Antiviolenza Roberta Lanzino – l’iniziativa denominata “Il sangue rosa. Un’altra vita è possibile” la partita di calcio organizzata dall’ANIMED, che vede giocare l’8 aprile, allo Stadio Marulla di Cosenza, le Nazionali Magistrati e Sindaci. Il ricavato, si legge nel comunicato, sarà devoluto al Centro Antiviolenza Mondi Diversi di Corigliano. L’iniziativa vede l’ovvio patrocinio dei soggetti istituzionali sopra nominati, oltre a quello della Regione Calabria, con cui il Centro lavora da qualche tempo al Tavolo di concertazione sulle politiche di prevenzione alla violenza.
Il Centro antiviolenza, attivo sulla città di Cosenza e sull’intero territorio regionale dal 1988 è stato ignorato, perché non invitato.
Nel merito e nella sostanza ci interroghiamo sul senso di un’iniziativa fortemente voluta dalla Commissione Regionale di Pari Opportunità, che volutamente ha disconosciuto realtà territoriali che cercano di fare Rete tra pubblico e privato sociale per prevenire e contrastare la violenza alle donne.
Nel merito e nella sostanza ci chiediamo come mai non si attendano le indicazioni del Governo, che al DPO sta interloquendo nei tavoli interministeriali proprio sul Percorso Rosa e sulle opportunità di avvio, sempre di concerto tra pubblico e privato sociale di interventi che tengono in primo piano chi sul tema della violenza alle donne lavora da oltre un ventennio.
Nel merito e nella sostanza ci chiediamo come mai la Commissione Regionale di Pari Opportunità, pur essendo presente e partecipando al Tavolo Tecnico Regionale contro la violenza alle donne di recente istituzione, ne disconosce il ruolo e la funzione, promuovendo iniziative in parallelo senza concertare e condividere con i soggetti coinvolti.
Pensiamo con forza che il fenomeno della violenza alle donne deve essere affrontato con interventi di sistema a rete che mettano al centro la donna e il suo bisogno, evitando personalismi e protagonismi istituzionali e non che vanificherebbero ogni azione.
Pensiamo con forza che gli interventi isolati e non coordinati dal basso non incidano nei processi di cambiamento perché non corrispondenti alla corretta lettura del fenomeno.
Pensiamo con forza che ignorare i Centri antiviolenza sia un danno per le donne che subiscono violenza, perchè indirizzare le donne verso percorsi già tracciati è una strada che ricaccia le donne nel silenzio della violenza.
Pensiamo con forza che a perdere la partita del Cuore “Il Sangue Rosa. Un’altra vita è possibile”saranno tutte le donne, che intendono uscire dalla violenza costruendo percorsi di autonomia e di consapevolezza.
Noi, con forza e più determinate di prima, continueremo a sostenere le donne nei percorsi di autodeterminazione e di libertà perché rimaniamo convinte che solo così potremo sconfiggere la violenza di genere.