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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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“Rinascita Scott”, interviene il ministro Di Maio contro le parole della Bruno Bossio, “Gratteri merita rispetto” Anche oggi la deputata dem dopo aver subito la netta presa di distanza del suo partito dissociandosi dal suo pensiero rincara la dose, “vogliamo uccidere anche il dissenso?”. Il ministro Di Maio senza mai nominarla ha preso le difese del procuratore di Catanzaro contro gli “insulti”

“Rinascita Scott”, interviene il ministro Di Maio contro le parole della Bruno Bossio, “Gratteri merita rispetto” Anche oggi la deputata dem dopo aver subito la netta presa di distanza del suo partito dissociandosi dal suo pensiero rincara la dose, “vogliamo uccidere anche il dissenso?”. Il ministro Di Maio senza mai nominarla ha preso le difese del procuratore di Catanzaro contro gli “insulti”
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La deputata del Partito Democratico nonostante le polemiche alzate in merito alla sua uscita all’indomani della maestosa operazione antimafia della procura antimafia di Catanzaro guidata dal magistrato Nicola Grateri, che aveva definito “solo uno show”, andando oltre nei suoi “giudizi”, ovvero “mi auguro anche che si arrivi a processo e non finisca, come il 90% delle indagini di Gratteri, in una bolla di sapone che non pulisce nulla ma cancella nel frattempo la dignità di chi ne viene toccato”. Oggi a distanza di qualche giorno mentre si stanno facendo gli interrogatori di garanzia se ne esce con un altro post sulla sua pagina social, scrivendo, “Insieme allo stato di diritto, vogliamo uccidere anche il dissenso?”. Ribadendo che non è “contro nessuno e sono per una intransigente e, soprattutto, EFFICACE lotta contro la Ndrangheta e tutti i poteri criminali”. Ricordiamo che nell’operazione è stato coinvolto il marito della deputata, Nicola Adamo, al quale è stata applicata la misura di divieto di dimora in Calabria perché indagato per “traffico di influenze”. Nelle intercettazioni telefoniche è considerato un uomo potente che “alla Regione comanda lui”, così come riportato in alcune testate giornalistiche.
Dall’uscita della Bruno Bossio si sono alternati una marea di polemiche tra chi condivide la tesi della deputata dem a chi prende le distanze e sta dalla parte di Gratteri, tra questi lo stesso Pd per voce del commissario regionale calabrese Graziano e il responsabile del Mezzogiorno Oddati ribadiscono che “Il pensiero della Bruno Bossio non rappresenta quello della comunità del Partito Democratico della Calabria. Ringraziamo Gratteri per il lavoro svolto e per aver inflitto alla ‘ndrangheta un duro colpo”. Una netta e significativa presa di distanze. Come se la Bruno Bossio fosse un “corpo estraneo” al Pd e lo spiegano tra le righe quando scrivono, “Ridurre migliaia di ore di lavoro, migliaia di pagine di una inchiesta ad un tentativo di bloccare Oliverio è offensivo nei confronti di chi ha lavorato alle indagini e di chi ha subito le imposizioni della malavita”. Molti si sono chiesti, cosa ci sta a fare ancora dentro al Pd la Bossio? Visto che si parla di “rinnovamento”, si prendono le distanze dal suo pensiero e si sta dalla parte di un magistrato che vive blindato perché in perenne pericolo di vita.
Ma la stessa non demorde anzi rafforza di più le sue tesi scrivendo, “Per questo ho rilevato, come ho fatto sempre e in tutte le occasioni, come ancora una volta si è invece messo insieme ciò che proprio non può stare insieme, con il rischio che prevalga il pregiudizio accusatorio che ha già sentenziato la Corte di Cassazione per la revoca della misura cautelare che era stata inflitta a Mario Oliverio. Per quanto mi riguarda IO SONO GARANTISTA SEMPRE E CON TUTTI” e poi la stoccata al commissario regionale, “Non sono tra quelli che si ergono a fare lezioni di morale come il commissario del pd calabrese, Stefano Graziano”.
In queste ore anche il ministro degli esteri Di Maio ha voluto prendere una posizione contro la Bruno Bossio, senza fare il nome, “Un magistrato come Nicola Gratteri, un uomo come Nicola Gratteri, un servitore dello Stato come Nicola Gratteri merita solo rispetto e il riconoscimento di tutte le istituzioni. E, come lui, qualsiasi altra autorità che impiega la propria vita per combattere le mafie merita il riconoscimento e il rispetto di tutti”, e ancora, “Non insulti, come ha fatto qualcuno in questi giorni, addirittura una deputata della Repubblica che ha avuto il coraggio di definire tutto uno show, uno spettacolo. Questi comportamenti sono inaccettabili in un Paese dove piangiamo ancora i martiri della lotta alla mafia. Combattere le mafie – continua Di Maio – non è uno show, è un dovere, anche e soprattutto della politica. E lo si fa in tanti modi, ma soprattutto non lasciando solo chi è in prima linea, bensì sostenendolo. La maggior parte dei giornali italiani aveva il dovere di sostenere Gratteri e la sua squadra in questi giorni, invece di scrivere titoli sulle solite beghe della politica”. Di Maio alla fine ringrazia Gratteri “a nome del governo e della forza politica che rappresento: il Movimento 5 Stelle. Ringrazio lui e tutti coloro che hanno lavorato a questo blitz”.
D’altro canto Gratteri non ha voluto scendere a polemiche ribadendo che le sue sono richieste cautelari firmate da un “giudice terzo”, poi sarà la storia a consegnare la verità.
Il punto è che si è scoperchiato un pentolone di intrighi intriso di ‘ndrangheta, massoneria e pezzi dello Stato (vedi l’ufficiale dei carabinieri coinvolto). C’è un problema serio da affrontare e una piovra che soffoca un territorio in cui l’azione della magistratura per affermare la presenza dello Stato è fondamentale. Ogni polemica che poi innesca un tifo da stadio tra chi st con l’una o con l’altro non fa altro che creare polemiche inutili ed avvelenare un clima già di suo compromesso per un cancro chiamato ‘ndrangheta dove viene colpita una cosca tra le più pericolose e sanguinarie della Calabria che si allea con pezzi della massoneria decidendo il buono e il cattivo tempo di una regione. Crediamo e lo ribadiamo che tutto questo non possiamo più permettercelo.