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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Rimborsopoli, Dattolo non risponde al giudice L'ex assessore regionale, colpito da divieto di dimora in Calabria, ribadisce: «Sono innocente ed estraneo alle accuse»

Rimborsopoli, Dattolo non risponde al giudice L'ex assessore regionale, colpito da divieto di dimora in Calabria, ribadisce: «Sono innocente ed estraneo alle accuse»
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CATANZARO – L’ex capogruppo dell’Udc ed ex assessore regionale della Calabria nella Giunta di centrodestra, Alfonso Dattolo, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi dei gruppi consiliari. Dattolo, difeso dagli avvocati Enzo Ioppoli e Giuseppe Pitaro, si è presentato stamane davanti al giudice per le indagini preliminari, Olga Tarzia, che ha emesso nei suoi confronti un provvedimento di divieto di dimora in Calabria.

«Mi sono recato – afferma Dattolo in una nota – presso il Tribunale Penale di Reggio Calabria, accompagnato dai miei difensori, per essere ascoltato dal Gip Tarsia nel procedimento “rimborsopoli”. Ho fatto presente di aver reso già oltre due anni addietro il previsto interrogatorio davanti ai procuratori dell’indagine e di aver offerto le mie spiegazioni, consegnando in quel momento tutta la necessaria documentazione che nemmeno la legge prevedeva che si consegnasse perché i fatti sono risalenti all’anno 2011- 2012».

«Poiché mi si contesta – dice ancora Dattolo – di aver speso cifre appartenenti al Gruppo politico dell’Udc per fini non meramente istituzionali, ed avendo subito la notificazione dell’ordinanza del Gip solo qualche giorno addietro, ordinanza che si compone di circa mille pagine, in considerazione della complessità contabile e del tempo oramai trascorso di oltre tre anni dai fatti in questione, ho ritenuto di non rendere alcun interrogatorio anche perché ho la necessità, assieme ai miei difensori, di ricorrere ad una consulenza contabile che possa chiarire le spese effettuate e spiegare la mia assoluta estraneità e la mia assoluta innocenza».