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Regione Calabria, Caso Pallaria, i Cinque Stelle in massa chiedono le dimissioni del capo della Prociv

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Comunicato di Bianca Laura Granato e Francesco Sapia
«Da Aosta a Trapani, lascia chiunque di stucco che il capo della Protezione civile calabrese, il dirigente regionale Domenico Pallaria, noto per i molteplici incarichi ad interim conferiti o confermati dai presidenti Giuseppe Scopelliti, Mario Oliverio e Jole Santelli, abbia dichiarato a Report di non sapere alcunché di edilizia sanitaria e di ventilatori polmonari, aggiungendo di essere stato catapultato nell’emergenza Covid-19». Lo affermano, in una nota, i parlamentari M5S Francesco Sapia e Bianca Laura Granato, che incalzano: «Se così fosse, Santelli, eletta nel gennaio scorso presidentessa della Regione Calabria, dovrebbe rimuoverlo oggi stesso da quell’ufficio e ammettere ai cittadini calabresi di avere iniziato molto male il suo mandato, nel segno della perfetta continuità con le solite logiche di palazzo. Specie in questo momento, la Calabria – evidenziano i parlamentari del Movimento 5 Stelle – non ha bisogno di dirigenti catapultati nell’emergenza sanitaria, ma ha la necessità e l’urgenza, anche per la preoccupante diffusione dell’epidemia a Chiaravalle Centrale, a Bocchigliero e altrove, di avere una sola cabina di regia previgente, attiva e capace di gestire con prontezza questa fase straordinaria e molto delicata». «Occorre rimarcare – concludono Sapia e Granato – che la guida dell’emergenza sanitaria spetta al commissario alla Sanità regionale, Saverio Cotticelli, che deve riappropriarsi del suo ruolo, sia per quanto specificamente previsto dalle norme vigenti, sia sulla scorta dell’inadeguatezza mostrata alle telecamere di Report dallo stesso Pallaria».

Report, Dieni: «Santelli rimuova subito il dirigente Pallaria»

«Qualcuno dovrebbe spiegare al super-mega-dirigente della Regione Calabria Domenico Pallaria che differenza passa tra un ventilatore polmonare e un ventilatore a soffitto. Prima che impari le rispettive funzioni, la presidente Jole Santelli deve però procedere senza indugio alla sua sostituzione: la Calabria non può permettersi di affrontare una crisi sanitaria e sociale senza precedenti con questi uomini al comando. È il momento di dare un forte segnale di discontinuità». Lo afferma la portavoce alla Camera del Movimento 5 stelle Federica Dieni.
«La puntata di Report andata in onda ieri – continua la deputata – ha destato sentimenti di vergogna e preoccupazione per lo stato della sanità calabrese e per il degrado della classe dirigente regionale. Pallaria ha ammesso candidamente di non sapere nulla di ventilatori polmonari, una insipienza grave per un dirigente che è stato chiamato a gestire l’emergenza coronavirus e dalle cui mani passeranno i fondi per l’acquisto dei nuovi dispositivi sanitari».
«Pallaria, peraltro – aggiunge Dieni –, detiene un numero sproporzionato di deleghe e di incarichi, che lo rendono una sorta di asso pigliatutto in una Regione che, probabilmente, potrebbe disporre di ben altre professionalità e competenze. Santelli, piuttosto che nascondersi dietro la domanda “e chi dovevo nominare?”, dovrebbe rimuovere immediatamente Pallaria dall’incarico di delegato all’emergenza coronavirus e nominare subito un manager dotato delle necessarie competenze».
«La governatrice, inoltre – conclude la deputata 5 stelle –, anziché sparare un giorno sì e l’altro pure contro il governo nazionale, che continua a ricevere apprezzamenti per il proprio operato da parte di un gran numero di Paesi stranieri, dovrebbe preoccuparsi di quello che succede nella sua Regione e ammettere anche le proprie responsabilità nella gestione fallimentare dell’emergenza in Calabria».

Laura Ferrara, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Massimo Misiti, Riccardo Tucci, Fabio Auddino

“La nota trasmissione di approfondimento giornalistico Report ci ha ricordato, ieri sera, quanto sia grave l’emergenza sanitaria in Italia e quante oggettive difficoltà si vivono ogni giorno soprattutto nella nostra regione”.
Lo affermano i portavoce del M5S Laura Ferrara, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Massimo Misiti, Riccardo Tucci, Fabio Auddino.
“La Calabria, in questo scenario, -dicono i parlamentari- rischia di pagare un prezzo fin troppo alto qualora l’ondata della pandemia dovesse divenire ancora più intensa. Carenze endemiche in settori chiave come quello della Sanità e criticità nel campo della prevenzione e del soccorso, rappresentano un pericoloso vulnus cui i calabresi sono purtroppo esposti.
Ecco perché indispensabile diviene approntare un sistema organizzativo che sia capace di dare risposte concrete, subitanee e adeguate da figure dotate di competenze sul tema di cui la nostra terra è comunque dotata perché ricca di risorse umane che a livello nazionale, ed internazionale, hanno saputo guadagnarsi un profilo professionale di tutto rispetto.
Alla luce –prosegue la nota- di queste considerazioni, di quanto emerso ieri nella trasmissione di servizio pubblico Report e dalle stesse disarmanti ammissioni del dirigente regionale Pallaria da poco nominato a capo dell’emergenza Covid, ci si chiede se non sia il caso di valutare un avvicendamento alla guida della Protezione Civile calabrese con una figura di maggiore e comprovata esperienza sul campo.
Tale circostanza consentirebbe inoltre all’attuale responsabile di potersi dedicare con maggiore serenità ad altri incarichi di responsabilità già precedentemente assegnati, di cui è ancora titolare, e per i quali sono in corso indagini ove, siamo sicuri, saprà favorevolmente chiarire la propria posizione.
Auspichiamo, pertanto, che il presidente Santelli non rimanga indifferente al grido di stupore e indignazione levatosi da cittadini e addetti ai lavori sulla vicenda e che affronti prontamente la questione, poiché di questione dirimente si tratta.
E’ una valutazione, la nostra, –concludono gli esponenti pentastellati- come il momento di unità nazionale richiede, priva di polemiche strumentali: vuole piuttosto essere un contributo maturato con pieno spirito di franco dialogo e collaborazione istituzionale.
Al di là, infatti, di bandiere ed appartenenze politiche, il dovere, e l’agire, dei rappresentanti istituzionali eletti in Calabria, a tutti i livelli, deve essere improntato, soprattutto adesso, da sinergie e volontà di affrontare e risolvere problematiche e incombenze che gravano sul futuro prossimo dei calabresi”.

Abbiamo visto tutti il servizio di Report di ieri sera che ben fa capire lo stato in cui versa la sanità calabrese. Cose che tutti sapevamo e sui quali non si può continuare a chiudere gli occhi. Ma due sono i punti sui quali intendo intervenire. La Presidente della Regione Calabria Iole Santelli ha dato le colpe al commissariamento della sanità che dura da oltre dieci anni mentre sui giornali continua a dare la colpa della situazione attuale al Governo Conte bis. Ella, però, dovrebbe ricordare bene da dove vengono i disastri della sanità calabrese visto che è in Parlamento da quattro legislature con Forza Italia e il Pdl (dal 2001 quindi). Non solo, è stata due volte sottosegretario con i governi Berlusconi e Letta, due dei Governi che decisero tagli multimiliardari alla sanità. Con il suo voto alla fiducia del Governo Monti (2012) vennero fatti fuori altri 30mila posti letto grazie ai tagli agli ospedali, ai medici, ai reparti e alle terapie intensive. Per non parlare dei danni alla sanità fatti quando il forzista Giuseppe Scopelliti, oggi in carcere, era alla guida della Regione. Sono tutti episodi e scelte dai quali si originano quelle mancanze che oggi ha quella Regione Calabria che sta affrontando in affanno e senza una guida seria l’emergenza Coronavirus. Un altro errore è stato quello di affidare la gestione della Protezione Civile Regione al dirigente Domenico Pallaria. L’ennesimo in mano a lui e a lei chiedo: perché queste figure vengono mantenute anche se gli schieramenti politici cambiano? Se la Calabria deve avere un nuovo corso chiedo che i soggetti da coinvolgere in questi momenti di crisi e siano personalità di alto profilo. Se si devono avere dei risultati invito la Presidente Santelli e la neo-insediata amministrazione regionale a dare gli incarichi a chi è esperto del settore e secondo un criterio di meritocrazia. Ogni volta che mi sono interessata di questioni importanti che hanno richiesto l’intervento degli uffici della Regione mi sono trovata a interloquire con Pallaria. Com’è possibile che ovunque ci sia lui? Materialmente parlando, come può una sola una sola persona gestire questa mole di lavoro e responsabilità? È impossibile. È per questo è necessario rivedere l’assegnazione degli incarichi dirigenziali e contestualmente chiedo la rimozione immediata dell’ingegnere Pallaria dal comando della task force regionale. Come indicato dalla Protezione civile nazionale, il rischio sanitario è sempre conseguente ad altri rischi o calamità, tanto da esser definito come un rischio di secondo grado. Emerge ogni volta che si creano situazioni critiche che possono incidere sulla salute umana. E siccome è difficilmente prevedibile, può essere mitigato se preceduto, durante il periodo ordinario, da una fase di preparazione e di pianificazione della risposta dei soccorsi sanitari in emergenza. Se non si mette a capo della squadra una persona preparata anche dal punto di vista sanitario non si potrà mai affrontare una emergenza di questa entità. E ieri sera l’ingegnere ha dichiarare di non avere conoscenze in merito alla strumentazione medico-sanitario da utilizzare per la gestione di questa pandemia.

Senatrice Rosa Silvana Abate

Capogruppo M5S Commissione “Questioni Regionali” e “Agricoltura”
Alla Regione e a Pallaria, comunque, chiederò conto che acquisti di materiale sanitario “senza limite di spesa” ha autorizzato affinché non si favoriscano sempre i soliti noti o i soldi facciano la fine di quelle strutture mostrate da Report ieri sera.
Allo stesso modo, in qualità di Capogruppo del M5S in Commissione “Questioni regionali”, chiederò un affare assegnato per verificare anche la predisposizione e l’attuazione dei Piani regionali per le Pandemie perché ogni Regione dovrebbe averne uno proprio per come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità dalla fine del 2003 da quando, cioè, i focolai di influenza aviaria da virus A/H5N1 sono divenuti endemici nei volatili nell’area estremo oriente, ed il virus ha causato infezioni gravi anche negli uomini, ed è diventato più concreto e persistente il rischio di una pandemia influenzale.