Regione Calabria, 30 milioni di euro per gli ammortizzatori in deroga
redazione | Il 20, Gen 2011
Alliniziativa, che si e svolta a Catanzaro nella sede del Dipartimento Lavoro, hanno partecipato i rappresentanti regionali di CGIL, CISL, UIL e UGL, i dirigenti del settore lavoro delle Amministrazioni provinciali e numerosi sindaci interessati allutilizzazione dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga
Regione Calabria, 30 milioni di euro per gli ammortizzatori in deroga
Alliniziativa, che si e svolta a Catanzaro nella sede del Dipartimento Lavoro, hanno partecipato i rappresentanti regionali di CGIL, CISL, UIL e UGL, i dirigenti del settore lavoro delle Amministrazioni provinciali e numerosi sindaci interessati allutilizzazione dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga
CATANZARO – Lassessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani ha promosso un incontro per discutere sulla concertazione definitiva dei Piani di politiche attive in favore dei percettori di ammortizzatori sociali in deroga. Alliniziativa, che si e svolta a Catanzaro nella sede del Dipartimento Lavoro, hanno partecipato i rappresentanti regionali di CGIL, CISL, UIL e UGL, i dirigenti del settore lavoro delle Amministrazioni provinciali e numerosi sindaci interessati allutilizzazione dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga.
La definizione di questi Piani ha detto lassessore Stillitani è un fatto veramente rilevante perché coinvolge circa 6.500 lavoratori calabresi che, a differenza del passato, potranno usufruire di misure di politiche attive abbandonando il ruolo di soggetti passivamente percettori solo di un sostegno al reddito. Si tratta ha sottolineato Stillitani di unimportante novità tesa a coniugare ed amalgamare politiche attive e politiche passive in un quadro generale che va a privilegiare la rilevanza sociale dellutilizzo lavorativo di lavoratori sospesi o espulsi dal mondo del lavoro.
Attualmente le aziende calabresi interessate alla concessione degli ammortizzatori sociali sono circa 400, di cui 186 destinatarie di cassa integrazione e 216 della mobilità. Per mettere a disposizione delle Amministrazione provinciali una serie di strumenti e di opportunità per il rafforzamento della formazione di base, delladeguamento di competenze specifiche e, quando possibile, per il reinserimento occupazionale dei lavoratori anche attraverso agevolazioni quali lautoimpiego o autolavoro, lassessorato al Lavoro ha investito circa 30 milioni di euro proveniente dal fondo sociale europeo. Liniziativa fa seguito allaccordo Stato-Regioni (misure anticrisi) che vede le Regioni impegnate direttamente al cofinanziamento dei pagamenti dei sussidi ed allavvio di azioni specifiche di politiche attive rivolte ai lavoratori che usufruiscono della cassa integrazione o che sono in mobilità. I lavoratori coinvolti sono stati orientati dai Centri per limpiego sulla scorta delle esigenze occupazionali manifestate da soggetti pubblici e privati nellambito dei territori di competenza. Potranno essere utilizzati, mediamente per un periodo di sei mesi, presso enti quali uffici giudiziari calabresi, aziende sanitarie provinciali, istituti scolastici, comuni o altri soggetti pubblici e privati. Al termine del percorso i lavoratori riceveranno un attestato che permetterà di qualificare il loro curriculum lavorativo.
Per la prima volta in Calabria ha evidenziato lassessore Stillitani si sta consentendo ai lavoratori di percepire un sussidio, aumentato del buono pasto e dalle spese di viaggio, e di essere contemporaneamente utilizzati con percorsi di formazione e lavoro. Il nostro obiettivo è di mettere a disposizione di lavoratori sospesi o licenziati concrete possibilità di riutilizzo e di reinserimento occupazionale attraverso percorsi formativi anche personalizzati. La coniugazione di politiche attive e passive con al centro la persona umana fa sì che, per la prima volta nella nostra Regione, si possa parlare della cosiddetta flexisecurity. La realizzazione del Piano ha detto infine Stillitani è stata possibile solo grazie ad uno straordinario lavoro di coordinamento e ad una proficua collaborazione tra Inps regionale, Unità di crisi, organizzazioni sindacali e, soprattutto, le Amministrazioni provinciali che hanno svolto un ruolo determinante attraverso i loro centri per limpiego. p.g.