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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Reggio, seconda tappa per l’Assise pubblica permanente

Un percorso di democrazia partecipata e di dibattito fra associazioni, movimenti civici e componenti della società civile

Reggio, seconda tappa per l’Assise pubblica permanente

Un percorso di democrazia partecipata e di dibattito fra associazioni, movimenti civici e componenti della società civile

 

 

Dopo la prima iniziativa del 1 Giugno, a Piazza del Popolo, con un sit-in davanti alla Casa delle Associazioni, si è svolta la seconda tappa di quella che è stata definita Assise Pubblica Permanente, un percorso di democrazia partecipata e di dibattito fra associazioni, movimenti civici e componenti della società civile. Essa ha avuto luogo sabato 22, al Centro Sociale di Archi, una costruzione iniziata ed abbandonata nel cuore del quartiere CEP.
All’incontro hanno dato l’adesione numerose associazioni, alcune delle quali si sono aggiunte alla lista di oltre 40 soggetti che già hanno aderito al percorso comune.
I presenti hanno preso visione del grave stato di degrado della struttura e dei luoghi, sostando in adiacenza, davanti al container che ospita da anni in condizioni “precarie e provvisorie” attività sociali gestite dalla Cooperativa “Il Seme”. L’assemblea si è svolta poi presso il piccolo anfiteatro del quartiere, a poche decine di metri dal Centro Sociale.
L’incontro è stato aperto da Domenico Gattuso di ALBA che ha richiamato l’origine dell’iniziativa volta a rivendicare spazi adeguati per l’incontro pubblico, spazi di democrazia partecipata e di dibattito fra le forze della società civile che hanno a cuore il rilancio della città su percorsi virtuosi. Egli ha rimarcato che:
• anche per il Centro Sociale di Archi occorre rivendicare la riapertura del cantiere, il completamento dei lavori di costruzione, la concessione degli spazi alle associazioni locali in qualità di bene comune;
• è opportuno costruire un progetto per ridare dignità alla città, partendo dal basso e dalla comunità;
• occorre procedere con il censimento sistematico di edifici pubblici a destinazione d’uso sociale in stato di degrado sparsi per la città ed alla elaborazione di schede tecniche omogenee utili a identificarne lo stato e le potenziali funzioni, costruendo un dossier che diventi piattaforma rivendicativa, al fine di sottrarre i beni comuni all’abbandono e al degrado, puntando anche ad un recupero di qualità della vita sociale ed alla generazione di nuove opportunità di lavoro per le imprese;
• è opportuno continuare con l’Assise Pubblica itinerante, toccando altri luoghi emblematici della città;
• è utile condividere eventi pubblici su temi di interesse comune di più associazioni e movimenti; a tal fine si potrebbe provare a costruire una organizzazione stabile di coordinamento delle Associazioni in rete, con regole semplici e condivise;
• sono stati attivati dei contatti con i protagonisti della Carovana della Costituente dei Beni Comuni guidata da Stefano Rodotà, per realizzare anche a Reggio Calabria, nel prossimo autunno un incontro di rilevanza nazionale;
Hanno fatto poi seguito numerosi interventi:
 Lucrezia Praticò (ALBA) ha sottolineato l’importanza dei centri di aggregazione in quartieri popolari e degradati per combattere forme di devianza e di esclusione sociale richiamando il considerevole valore dell’attività volontaristica e tenace della Coop. Sociale “Il Seme”: esperienza avviata per combattere la dispersione scolastica e che da anni cura con sacrificio relazioni sociali molto apprezzate dalla comunità del quartiere; in tal senso offre quale dono alla stessa cooperativa e ai piccoli, a nome di Alba, un piccolo albero di ulivo quale bene comune da custodire, simbolo di pace, di resistenza e di buoni frutti, quella stessa resistenza che fino ad oggi hanno tenuto la Suora e i volontari nel restare. La stessa che si augura ai piccoli di avere per gettare radici sane e profonde in un territorio avverso .
 Suor Italia e Patrizia (Il seme) hanno raccontato la loro esperienza in sito, prima in una baracca di lamiere e poi nel container, della difficoltà e del disagio ad organizzare le attività in quello spazio esiguo, la centralità del bambino in percorso di assistenza extrascolastica e di autoaffermazione della personalità dei piccoli;
 Eleonora Scrivo (Action Aid) ha parlato dell’esperienza condotta nel quartiere e di nuove sfide in progetto, quale “le Donne e la Città” con al centro la donna e la valorizzazione del suo ruolo anche in contesti difficili come quello di Archi.
 Si uniscono le voci di due donne residenti del quartiere: la prima ci dice quanto lavoro c’è da fare per rendere il quartiere sicuro, la mancanza di manutenzione alle palazzine e alla struttura stessa dell’anfiteatro che sta per cedere in alcuni punti, delle vie senza nome. Immacolata, invece ci racconta del disagio vissuto dalle donne per la totale mancanza di servizi assistenziali di base. Richiama molto soddisfatta il progetto portato avanti da Actionaid e di come questo sia servito a renderle consapevoli delle loro esigenze e dei loro diritti. L’intervento di Pasquale Scrivo si rifà ad una proposta solidaristica, ovvero di dar vita (con altri suoi amici avvocati) ad una esperienza di “Avvocati di Strada” per assistere i cittadini meno abbienti nei quartieri, offrendo assistenza gratuita su questioni giuridiche; anche Vincenzo Pizzonia (La Scintilla) ha ravvisato l’importanza di partecipare come Rete delle Associazione alla redazione del Piano Strutturale Comunale, attraverso forme di monitoraggio e proposta in un confronto con i tecnici incaricati della redazione;
 Nelle parole di Massimo Musarella di Ethos, il richiamo all’esperienza del carcere di Arghillà promossa con successo dalla sua associazione e l’elaborazione di un Progetto per l’impegno di detenuti nelle carceri in attività di pubblica utilità,: Aldo Libri (SNAP) ha esortato a proseguire nell’opera di mappatura dei beni, ma di provare anche a mettere sotto i riflettori gli stessi siti, organizzando in luoghi come l’anfiteatro in cui ci si è riuniti, una serata con artisti in esibizione volontaria (teatro, musica, ecc.); Francesco Giunta, ex Presidente della Circoscrizione di Archi richiama un po’ la storia passata del quartiere e delle battaglie di cui anch’egli è stato protagonista, ringraziando la Rete delle Associazioni per l’interesse e offrendo la disponibilità a sostenerne l’azione; segnala per la lista delle incompiute un gruppo di 3 serbatoi idrici situati nella collina retrostante il quartiere che, se completati, potrebbero garantire adeguate risorse d’acqua alla comunità; anche Giacomo Marino (Opera Nomadi) sottopone come sia opportuno vigilare affinchè non si creino nuovi ghetti o nuove realtà di disagio urbano come quelle esistenti; segnala che ad Arghillà esistono diversi siti meritevoli di far parte della lista delle opere incompiute o lasciate al degrado;
L’incontro si conclude con riflessioni comuni sul lavoro prezioso della Coop. da non disperdere assolutamente, fatto di relazioni umane che dimostra come solo attraverso l’essere consapevoli del proprio potenziale e della forza che risiede in ciascuno di noi si possa azionare la leva per rialzarsi e cambiare una condizione di disagio.
Una riflessione che sembra appropriata da assumere prima come singoli cittadini e poi come associazioni.
L’impegno:
 ritrovarsi al prossimo appuntamento, in data da definire, presso altra struttura di rilievo per la terza Assemblea Pubblica della Rete delle Associazioni;
 contribuire alla elaborazione delle schede tecniche relative alle strutture (beni comuni) incompiute;
 inviare schede progetto da parte di tutti all’indirizzo di ALBA in modo da dare corpo ad una lista di tematiche e gruppi di lavoro trasversali;
 elaborare un documento da consegnare ai Commissari in occasione dell’incontro già richiesto ufficialmente, ma anche da rendere pubblico alla città nella stessa occasione (su bozza di ALBA);
 contribuire a dar vita ad un coordinamento gestionale della rete attraverso la individuazione di una coppia di referenti per Associazione/Movimento.

ALBA RC e Rete delle Associazioni