La conferma della crescita del fenomeno in Svizzera anche nei confronti dei nostri connazionali come denunciato da tempo
dallo Sportello dei Diritti
Razzismo e antisemitismo dilagante sul web
La conferma della crescita del fenomeno in Svizzera anche nei confronti dei nostri connazionali come denunciato da tempo dallo Sportello dei Diritti
Da tempo lo “Sportello dei Diritti” denuncia la crescita di xenofobia e razzismo
poco al di là della frontiera, con episodi più o meno eclatanti che spesso riguardano
i nostri connazionali che si spostano in Svizzera solo per uno scopo: lavorare e
così contribuire alla crescita dell’economia del paese d’oltralpe.Ed oggi, rileva
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [2]”, arriva la conferma
che quanto da noi evidenziato corrisponde alla realtà, se la presidente della commissione
federale contro il razzismo, Martine Brunschwig Graf, chiede che Berna dialoghi con
Facebook “affinché reagisca più rapidamente ai propositi razzisti”. Martine Brunschwig
Graf, è preoccupata per l’aumento dei commenti razzisti e antisemiti sui social
network, come Facebook. In un’intervista pubblicata oggi dalla “SonntagsZeitung”,
l’esponente PLR lancia un appello affinché la Confederazione reagisca.”Abbiamo raggiunto
un livello tale che le autorità devono intervenire”, ha evidenziato l’ex consigliera
nazionale ginevrina. “Berna deve dialogare con Facebook affinché reagisca più rapidamente
ai propositi razzisti”.”Dobbiamo impedire che le dichiarazioni punibili penalmente
restino su Facebook o altri social network”, ha chiosato Brunschwig Graf. A suo avviso
si tratta di una questione cruciale per la commissione, che deve lavorare assieme
ad altri organi federali per trovare una soluzione.Razzismo e antisemitismo non sono
una novità online, aggiunge la presidente della commissione, ma si sono intensificati.
“Oggi c’è un’assenza di tabù che non abbiamo mai riscontrato finora”, precisa,
rilevando come molte persone non sappiano che ciò che scrivono su Facebook è di
carattere pubblico.