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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Rapporto Svimez: “La Calabria regione più povera d’Italia” Nicolò: "Nella Cittadella si fa finta di niente"

Rapporto Svimez: “La Calabria regione più povera d’Italia” Nicolò: "Nella Cittadella si fa finta di niente"
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Roma – Il sud torna a crescere dopo sette anni, ma la Calabria si riconferma come la regione più povera d’Italia, con un reddito pro capite pari al 61,8% di quello medio del Paese, registrando la performance peggiore. E’ quanto emerge dalla presentazione del Rapporto 2016 sull’economia del Mezzogiorno. Serve “una misura organica e universale di contrasto della povertà. Soprattutto alla luce della comparsa dei “nuovi poveri”, lavoratori anche diplomati o laureati che con la crisi hanno subito un netto peggioramento della condizione economica (perdita di lavoro, riduzione orario e salariale, perdita del potere d’acquisto connessa alla precarietà)”, sottolinea infatti Svimez. La Calabria registra comunque un incremento dell’1,1% grazie ai risultati ottenuti nel settore agricolo. La divergenza tra le due aree del Paese – è precisato inoltre nel rapporto – rimane ancora nettamente marcata e non può essere superata grazie a occasionali incroci di fattori positivi, ma necessita un reale processo di amalgamazione.

Il Pil del Trentino Alto Adige più che doppio rispetto alla Calabria

Nel quindicennio tra il 2000 e il 2015 il divario del PIL per abitante tra Mezzogiorno e il resto del Paese si è ridotto appena dello 0,3%, passando dal 56,2 al 56,5% del valore nazionale. Un divario che si conferma difficile da colmare, sebbene sia soggetto a lievi diminuzioni: nel 2015 il PIL per abitante della regione più ricca d’Italia, il Trentino Alto Adige (37.561 euro pro capite), risulta più che doppio di quello della regione più povera, la Calabria (16.659 euro pro capite).

Esportazioni in aumento, Calabria al 15,1

Le esportazioni di merci nel 2015 in Italia sono aumentate del 3,8% a prezzi correnti, più dell’anno precedente (2,0%). Le esportazioni sono cresciute nel 2015 più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese, in particolare nel settore agricolo e nella manifattura, in maniera analoga nei paesi UE che extra UE. Aumenti particolarmente elevati si sono registrati in Basilicata (145,7%), con la ripresa dell’export di automobili, Molise (36,1%), Calabria (15,1%) e in Abruzzo (7,3%).

La Calabria tra le regioni con il saldo migratorio più alto

Il Sud, stando all’ultimo rapporto Svimez, è sempre più a rischio desertificazione. Negli ultimi venti anni il Sud ha perso 1 milione e 113 mila unità, la maggior parte dei quali concentrati nelle fasce d’età produttiva tra 25-29 anni e 30-34 anni, (23 mila unità). Le regioni con il saldo migratorio più alto sono la Campania (32 mila unità), la Sicilia (23 mila unità), la Puglia (19 mila unità) e la Calabria (13 mila unità).

Occupazione, in Calabria – 10%

La crescita dell’occupazione nel Mezzogiorno interessa tutti e tre i principali settori; in particolar modo l’incremento più significativo al Sud si registra in agricoltura (+5,5%, rispetto al +2,4% del paese) e nei servizi. Nonostante i segnali positivi che invertono la tendenza del mercato del lavoro, i livelli occupazionali rimangono ancora molto distanti dai livelli pre-crisi in quasi tutte le regioni, in Calabria (-10%).

Politica infrastrutturale, bene interventi FESR

Il Mezzogiorno resta marginale nelle strategie di investimento infrastrutturale europeo, essendo escluso nel 2016 dall’accesso ai finanziamenti della Connecting Europe Facility (CEF), per la programmazione comunitaria, e sostanzialmente anche dagli interventi strategici cofinanziati dal Fondo Europeo per gli investimenti (FEIS) costituito all’inizio di quest’anno nell’ambito del cosiddetto Piano Juncker. A livello comunitario, gli interventi del FESR restano, soprattutto per il Mezzogiorno, la principale fonte finanziaria a sostegno degli investimenti infrastrutturali. Sugli 1,8 miliardi di euro riprogrammati sul Programma operativo nazionale (PON) «Reti e Mobilità» 2007-2013 nelle cinque regioni meridionali «Convergenza» (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia) si registrano ad aprile 2016 impegni per 2,4 miliardi (pari al 128,6% degli stanziamenti) e pagamenti a 1,8 miliardi di euro (97,7% degli stanziamenti).

ALESSANDRO NICOLO’

“Mentre il rapporto Svimez 2016 certifica che siamo la regione più povera d’Italia, e attesta che in Calabria cresce il numero dei cittadini in condizione di assoluta indigenza, nella Cittadella si fa finta di niente e così nessuno batte ciglio per le notizie delle continue perdite di finanziamenti e persino di fronte al ‘caso’ davvero limite della scomparsa di un bando per 4 milioni di euro che due anni fa era destinato a giovani sotto i quaranta anni per avviare nuove iniziative imprenditoriali”.

E’ quanto afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, aggiungendo: ”L’ultima rilevazione della Svimez lancia un vero e proprio allarme rosso per la Calabria: siamo il fanalino di coda d’Italia e d’Europa, con un Pil pro capite di appena 16.654 euro, per capirci, 21 mila euro in meno rispetto a quello del Trentino Alto Adige. E rischieremmo precipitare ancora più in basso, finendo classificati nel Terzo mondo, se non fosse per i nostri agricoltori che rappresentano con i loro risultati una luce, pur debole, nel buio pesto economico-sociale calabrese”.

Continua Nicolò: ”Nessuno si aspettava certo miracoli all’indomani dei dati inquietanti forniti dalla Svimez. Nessuno poteva pretendere che Oliverio rispondesse con soluzioni pronte e avesse già in tasca i rimedi più appropriati. Però non si è avvertito non diciamo un sussulto ma neppure un fremito che segnalasse un’assunzione straordinaria di responsabilità, né l’annuncio di uno slancio rinnovato”.

“Abbiamo ascoltato nei mesi scorsi un gran parlare – prosegue Nicolò –  un assordante, autocompiaciuto annuncio di una Calabria ‘2.0’, tutta cablata, con internet ad altissima velocità per professionisti ed imprese. Ed invece, come sempre, le reti sono ‘sgarrupate’ e basta un temporale di stagione perchè le aziende e tutte le attività produttive rimangano senza corrente elettrica, senza telefoni e quindi senza internet”.

Ancora Nicolò: “Ha dell’assurdo, poi, e suona particolarmente sconcertante alla luce dei dati Svimez, la notizia dell’incredibile ‘smarrimento’ del bando per 4 milioni di euro di fondi europei che la Regione aveva messo in campo per creare lavoro e che, come è stato efficacemente notato, è ‘scomparso dai radar’ misteriosamente. Erano 4 milioni destinato a giovani sotto i quaranta anni per finanziare nuove iniziative imprenditoriali ma, a quanto pare, invano i partecipanti al bando hanno bussato alla Fincalabra, la finanziaria regionale delegata alla gestione, e poi alla Cittadella per saperne qualcosa.”

“Infine, vogliamo chiarire, per prevenire il solito scaricabarile sulle eterne responsabilità della giunta precedente, che a quanto se ne sa il bando in questione è uno degli ultimi atti della giunta Scopelliti prima delle elezioni di fine novembre 2014, ma è stato pubblicato sul Burc il 5 dicembre dello stesso anno, quindi nella presente legislatura e dopo l’elezione di Oliverio, quindi le risposte sono di esclusiva competenza della giunta in carica”.