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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Anche l’Enpa nazionale appoggia la battaglia di Dacci una zampa per il canile di Mortara

Anche l’Enpa nazionale appoggia la battaglia di Dacci una zampa per il canile di Mortara

“E’ assolutamente inconcepibile che il canile di Reggio Calabria, i cui lavori di realizzazione si sono ultimati nel 2008, non sia mai diventato operativo”

Anche l’Enpa nazionale appoggia la battaglia di Dacci una zampa per il canile di Mortara

“E’ assolutamente inconcepibile che il canile di Reggio Calabria, i cui lavori di realizzazione si sono ultimati nel 2008, non sia mai diventato operativo”

 

 

«E’ assolutamente inconcepibile che il canile di
Reggio Calabria, i cui lavori di realizzazione si sono ultimati nel 2008,
non sia mai diventato operativo e non abbia mai dato il suo preziosissimo
supporto a uno dei territori italiani con la maggior incidenza di abbandoni
e randagismo.» Lo dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi,
che prosegue: «In quale Paese civile associazioni e privati cittadini sono
costretti ad un atto di forza, quale appunto l’occupazione di una
struttura, per vedere correttamente applicata la legge? Quale Paese civile,
in tempi di crisi e di “spending review”, può permettersi di “congelare”
per sei lunghi anni i 650mila euro impegnati per la costruzione del canile
e mai messi compiutamente a frutto?»

«Il punto è che, finora, a Reggio Calabria è mancata la volontà politica di
risolvere il problema randagismo, altrimenti non si spiega come sia stato
possibile nel giro di una manciata di giorni, per di più su iniziativa di
un soggetto che di certo non ha la stessa disponibilità economica di un
ente pubblico, conseguire risultati ma raggiunti negli anni passati –
aggiunge Rocchi -. Questo dovrebbe far riflettere quanti sono chiamati a
vigilare sull’operato delle istituzioni locali, i quali dovrebbero spiegare
all’opinione pubblica italiana il recondito motivo per il quale il canile
comunale non è mai stato operativo, lasciando animali e persone privi delle
più elementari forme di assistenza.»