“Un sindaco ha bisogno di non sentirsi solo e di non essere da solo”
redazione | Il 27, Giu 2011
Antonio Marrapodi (Idv) in merito all’atto intimidatorio ai danni del sindaco di Monasterace
“Un sindaco ha bisogno di non sentirsi solo e di non essere da solo”
Antonio Marrapodi (Idv) in merito all’atto intimidatorio ai danni del sindaco di Monasterace
Riceviamo e pubblichiamo:
Sarebbe assai comodo ed indenne da disavventure partecipare alla manifestazione di stima, solidarietà ed affetto, per me stesso e per il partito dell’Italia dei Valori, che rappresento, nei confronti del Sindaco di Monasterace, della Dott.ssa Lanzetta: ma non è di questo, o meglio semplicemente di questo, che il sindaco di Monasterace ha bisogno.Un sindaco ha bisogno che la sua azione amministrativa diventi azione condivisa e compartecipata, un sindaco ha bisogno che ogni suo gesto diventi l’azione non solo del suo consiglio comunale bensì dell’intera comunità amministrata: un sindaco ha bisogno di non sentirsi solo e di non essere da solo.Le sue scelte, i suoi orientamenti -quelli in particolare che sulla base del conflitto etico scatenano la furia della bestia, di mefistofele- devono diventare le scelte dell’intera comunità!In gioco non c’è il futuro politico-amministrativo, la sindacatura della dott.ssa Lanzetta: in gioco è la sovranità del diritto di cittadinanza, in gioco c’è la democrazia compressa da una forma nuova di feudalesimo. La mafia è il soggetto nuovo che, attraverso le sue ben codificate forme di vassallaggio, di sottomissione e soggezione, vuole assurgere a dominus, a padrone della politica come già lo è stato dell’economia. La mafia è il lucifero che ha scatenato le sue orde diaboliche al dominio assoluto sul territorio: anche l’aria ne è ammorbata. Sono pervicacemente convinti di dovere portare anche nella politica il deserto che hanno portato nell’economia: lì, hanno annientato ogni prospettiva di libera impresa e di sviluppo, quì, vogliono condurre a compimento il disegno allontanando dalla gestione della cosa pubblica chiunque non ne condivida il disegno mortifero. La comunità non può far finta di niente, nessuno di noi può far finta di niente: siamo chiamati tutti in causa. Ad ognuno di noi spetta assumere comportamenti di netto distinguo: la democrazia contro il feudalesimo mafioso. Ad ogni amministrazione comunale, delle vallate dall’Amusa all’Assi, resta l’obbligo di porre in essere scelte amministrative che siano chiaramente ispirate al ripristino della legalità, liberando le comunità dalla cappa di asservimento che sembra sovrastarle.
Antonio Marrapodi – Commissario Provinciale idv Reggio Calabria
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