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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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“Un impegno concreto per la riduzione dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie”

“Un impegno concreto per la riduzione dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie”

E’ quanto promette Fabrizio Musumeci, Candidato al consiglio comunale di Roma per La Destra

“Un impegno concreto per la riduzione dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie”

E’ quanto promette Fabrizio Musumeci, Candidato al consiglio comunale di Roma per La Destra

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Difficile immaginare cosa possa provare una persona nel momento in cui riceve la notizia di avere un cancro e di conseguenza cosa possa accadere ad un intera famiglia. Solo chi ha vissuto questa esperienza può capire cosa significhi. Una vita stravolta, in un momento, con poche parole. Terrore, questa la definizione più giusta, disperazione e tante domande, prima fra tutte: “perchè a me?”. Ma poi ascoltando le esperienze di chi ha visto materializzarsi una delle paure più grandi nella vita di ognuno di noi la disperazione iniziale viene ad un certo punto scalzata da una grande forza, una forza che probabilmente non si crede nemmeno di possedere,che fa affrontare il lungo e doloroso iter delle cure, che con i progressi fatti dalla medicina possono ora portare in molti casi alla guarigione.

Una forza che ha trovato la signora Margherita, 81 anni e un tumore al seno scoperto quando ormai forse credeva di aver vissuto tutto nella vita, un dolore immenso per lei e la sua famiglia, affrontato a testa alta con un intervento vissuto dai suoi figli con grande paura, vista l’età avanzata. Ma lei ce la fa, e torna nella sua casa circondata dall’affetto dei suoi cari. Ma in questi casi non finisce tutto nel momento in cui si esce dall’ospedale, c’è bisogno di controlli e di cure post-operatorie che diano la certezza di aver davvero sconfitto questo mostro.

La prima visita di controllo va effettuata entro 6 mesi dall’intervento, ma al momento della prenotazione, richiesta a marzo del 2012 arriva l’amara sorpresa, l’appuntamento con l’oncologo è previsto per maggio,ma maggio 2013. La risposta dell’operatrice? “Non potete arrabbiarvi, è la prassi”.

In tredici mesi un tumore può ripresentarsi e fare il suo corso,può anche avere il tempo di uccidere e così, come è prevedibile che sia, il figlio della signora fa effettuare tutte le visite necessarie a sua madre in una struttura privata, a pagamento. E lei oggi, dopo aver superato questa brutta esperienza continua a dire: “Per loro potevo anche morire”

Questa storia ci porta a tornare su un argomento già trattato ma sul quale non si può evitare di tornare, ogni volta che vengono alla luce storie come queste,che sono tanto vergognose quanto comuni in un sistema sanitario che funziona sempre meno e che invece dovrebbe garantire certezze quantomeno ai casi oncologici, perchè un cancro fa il suo corso, senza aspettare nessuno.

Liste d’attesa infinite nel Lazio, una maglia nera per la nostra Regione, dai 6 mesi a più di un anno per una visita specialistica di qualunque tipo, l’unica alternativa? Pagare, una spesa che per molte persone è impossibile da affrontare in questo momento dove arrivare alla fine del mese è una lotta quotidiana.

E così molti sono costretti ad aspettare,e aspettare può voler dire scoprire troppo tardi patologie che richiedono cure immediate. Mentre tante persone sono impegnate loro malgrado a combattere contro malattie che non avvisano e tantomeno aspettano c’è bisogno di qualcuno che si impegni e abbia come priorità quella di garantire il diritto di ogni cittadino, quello di ricevere sostegno e cure nel momento in cui ne ha bisogno, e senza doverle elemosinare.

Si deve accettare di potersi ammalare, si può lottare con tutte le proprie forze e nei casi meno fortunati si deve anche accettare che si possa morire di cancro, difficile anche solo da immaginare forse,ma è una realtà, ma morire di attesa è ingiusto e intollerabile.

Fabrizio Musumeci (Candidato al consiglio comunale per La Destra)