Taurianova, Questione Cappella Monteleone. Continua la querelle sulla vicenda della “sottrazione della Cappella funeraria”
Ott 01, 2023 - redazione
Riceviamo e pubblichiamo dall’avv. Domenico Monteleone la seguente comunicazione, precisando che il contenuto della presente nota è frutto di valutazioni esclusivamente personale dell’autore per il quale articolo Approdo Calabria effettua soltanto la pubblicazione. Invitiamo gli interessati qualora volessero contestare il contenuto, di inviarci le loro deduzioni alle quali si darà il medesimo spazio.
La Redazione
STORIA DELLA COLONNA INFAME – PAGINA QUATTRO
(prescritti)
* * *
Cara Taurianova,
Ti scrivo per la quarta volta per parlarTi di questa tristissima Vicenda: la sottrazione della Cappella Funeraria a mio Padre ed ai miei Cugini da parte, prima, di Vincenzo Monteleone e, poi, dei suoi discendenti.
Le Cause sono in corso e non voglio, né posso raccontarTi tutto per filo e per segno – come le altre volte – ma riferirò solo alcuni passaggi e cercherò di essere sintetico.
Scrivo questa nuova Lettera Aperta, intanto, perché gira voce che hanno già vinto, che abbiamo perso e che la partita è chiusa.
Ovviamente non è vero.
Nella sostanza, voglio che si sappia, invece, come si sono difesi, ovvero come si sono difesi il Sindaco e l’Amministrazione.
Si sono difesi affermando:
1) che è passato troppo tempo, la sottrazione è partita dal 1999 e quindi hanno invocato la Prescrizione. La Prescrizione;
2) che noi non ci siamo mai curati di andare a verificare;
3) che nella mia richiesta di tumulazione relativa a mio Padre vi sarebbe anche la firma di Vincenzo e che io avrei potuto leggerla.
Su questi Punti, intanto, e parto dalla terza, non è vero che nella mia richiesta di tumulazione c’era la firma di Vincenzo.
È vero che – così come abbiamo scoperto solo da qualche mese – Vincenzo (che lavorava dentro l’Ufficio Tecnico del Comune) ha inserito, nel fascicolo, nascostamente ed all’insaputa di tutti gli altri Eredi ed Aventi Diritto, una sua autorizzazione.
La terza è dunque una palese falsità.
A parte questo, come detto, nella sostanza si sono difesi invocando la Prescrizione.
La Prescrizione.
Non una parola su come si è arrivati a tale situazione, non una parola sulle forzature evidenti nel procedimento, non un cenno su chi ha consentito tale sottrazione, non un riferimento alla illegittimità della documentazione posta a corredo.
Niente: solo la Prescrizione!
Secondo loro sarebbe passato tanto tempo e, quindi, chi s’è visto s’è visto e non importa di chi era la Cappella, chi l’ha effettivamente edificata, chi l’ha curata, chi l’ha gestita in tutti questi anni, chi l’ha colmata di arte e di cultura e non importa nemmeno, figuriamoci, chi vi è sepolto e perché.
Prescrizione, solo Prescrizione, e la partita – secondo loro – dovrebbe chiudersi perché i fatti che hanno portato alla sottrazione della Cappella sono iniziati nel 1999.
Forse, però, tanto per cominciare si sono dimenticati di evidenziare che, a quell’epoca, era già questo Rocco Biasi il sindaco di Taurianova.
En passant: ho scoperto da poco che si chiama Biasi e non Biase, me ne scuso e me ne rammarico, soprattutto perché avrei cominciato ad utilizzare prima, come prefisso, il suo cognome che mi consente di indicare le sue azioni con i termini Biasi-mo, Biasi-mevoli, Biasi-mevolmente e via dicendo. Meglio tardi, comunque, che mai: Biasi e, quindi, la possibilità anche “semantica” di esprimere tutto il mio Biasi-mo.
Ritornando all’oggetto del problema, il Sindaco e l’Amministrazione vogliono “giocare” e “giocano” questa partita puntando solo e soltanto sulla Prescrizione.
A loro non importa tutto il resto, i Diritti, le Aspettative giuridiche, le Spese effettuate, le Opere d’Arte installate, non importa soprattutto, dei Valori di cui i Defunti sono portatori, non importa nemmeno, ad esempio, che il capo dell’ufficio tecnico (appena sepolto mio Padre e prima dell’esecuzione delle importanti “lavorazioni” di cui ho già raccontato) ha dissimulato artatamente la Sottrazione (così come ho già ampiamente descritto): per loro c’è solo la Prescrizione!
Mi domando come un sindaco si possa presentare davanti alla Gente e chiudere una tale Vicenda – così imbarazzante – con la Prescrizione.
Oggi tocca a me, domani può toccare a chiunque. Finchè sarà sindaco lui, ovviamente.
Tranquilli, però, nel nostro caso la Prescrizione non potrà operare e lo dimostreremo nei relativi Giudizi, ma Ripeto: mirare solo alla Prescrizione, che tutto copre e tutto cancella, mi sembra un comportamento inqualificabile che non può passare sotto silenzio.
Non solo, c’è di più.
Invero, come già accennato al punto 2), hanno avuto anche la faccia tosta di affermare negli Atti Giudiziari che noi – da venticinque anni – non ci siamo mai curati di andare a verificare come stavano le cose.
Non è vero, ovviamente.
Non è vero e ve lo dimostro subito, limitatamente a quello che posso dire in questa sede.
C’è, invero, un Provvedimento del Comune del 1999 – a firma anche di Rocco Biasi sindaco – dove si legge che il Comune dispone di accettare l’intestazione della Cappella a Vincenzo Monteleone ed a tutti gli Eredi ed aventi diritto. Tutti gli Eredi e aventi diritto.
Insomma, il Comune affermava che l’Intestazione era nei confronti di tutti.
I miei cugini ritennero chiusa la partita e sostennero le spese per la prima edificazione, senza coinvolgere – negli stessi esborsi – Vincenzo che non spese nemmeno una lira.
Fu, dunque, mostrato questo Provvedimento dall’apparato comunale e – ben dentro l’apparato comunale – vi era Vincenzo Monteleone e non mi sembra doversi aggiungere altro.
Mio Padre, peraltro, conferì delega ordinaria solo per l’esecuzione dei lavori ed i lavori furono effettuati. Punto.
Ancora, nel corso del tempo, tutti gli altri Aventi Diritto continuarono a pagare le spese per le lampade votive, per la pulizia, per la gestione dei fiori di cui erano incaricate più persone anche in forza dei rapporti inesistenti con l’unico che era domiciliato a Turianova ovvero lo stesso Vincenzo nuovo Concessionario-Dipendente dell’Ufficio Tecnico-Delegato.
Come si è potuto affermare che vi è stato disinteresse è un aspetto imbarazzante che qualifica ancor di più negativamente l’operato di questi Amministratori e ne connota la statura molto modesta.
In Verità, il sindaco – se proprio vuole chiarire qualche cosa – dovrebbe chiarire come si è passati da tale Provvedimento (in cui venivano indicati tutti gli aventi diritto) all’intestazione al solo Vincenzo Monteleone, dipendente dell’Ufficio Tecnico.
Queste spiegazioni dovrebbe dare, non appigliarsi ipocritamente alla Prescrizione!
Che ne dite? Il sindaco spiegherà questo Atto?
Lo abbiamo già chiesto ripetutamente, anche con numerose e formali P.E.C., ma la sola risposta ufficiale – a parte la promessa di risolvere l’errore di cui ho già riferito – è stata la Prescrizione che è stata eccepita nel corso di uno dei Giudizi.
Sono stato contattato da più persone ultimamente – qualcuno molto vicino al sindaco – e mi è stato detto che non gli ho dato tempo, che si tratta di venti anni di documenti e che la questione era difficile da comprendere.
Non è vero.
Tra il 22 maggio 2023 (giorno in cui coram populo mi ha promesso di risolvere l’errore, ricorderete che lo ha chiamato così: “errore”) ed il 19 giugno 2023 (giorno della prima Lettera Aperta) è passato un mese, intessuto di silenzi, di mancate risposte e di dinieghi.
L’ho sollecitato più volte finché non ha detto che non avrebbe fatto nulla ed il suo ultimo Messaggio Whatsapp – che ho già pubblicato e che, se vuole, posso ripubblicare – sta lì a dimostrarlo.
Non è vero nemmeno che ci sarebbero vent’anni di documenti.
I Documenti che compongono questa Diatriba sono tre: le Deleghe; il Provvedimento Comunale e il Contratto. Fine. Quali vent’anni di documenti?
Prescrizione, invece: questa è la linea difensiva, nient’altro.
La domanda che poniamo, allora, è la seguente: è normale, è onorevole, è accettabile che un sindaco liquidi una questione così imbarazzante eccependo solo la Prescrizione?
Anzi, ve ne è un’altra ancora più importante: poteva il sindaco, così come aveva dapprima promesso, agire per risolvere secondo Giustizia la Vicenda? Lui adesso afferma di no, ma la risposta è si.
Si: poteva e può (ancora adesso!) agire in autotutela, si dice così: “autotutela”.
Vero è che, poi, però, si sarebbe messo (si metterebbe) in grande “difficoltà” con il suo assessore, quella che ha ereditato la Cappella per “opera e virtù” dell’apparato comunale, presente e passato, e senza spendere alcunchè.
Grandissima operazione “commerciale” e “clientelare”, non c’è che dire, ma assolutamente rivedibile sul piano della pubblica onorabilità e sul piano del prestigio e della credibilità dell’amministrazione e ciò anche se il sindaco – durante un consiglio comunale – ha dichiarato che i Taurianovesi non sono interessati a questo problema.
Mi sembra evidente che il sindaco confonde l’apparire con l’essere, i problemi si devono risolvere se esistono e non se appaiono o sono percepiti dalla maggioranza. Quella è un’altra cosa, quella è la maledetta vernice che chiamano “comunicazione” e che li ha avvolti in questo clima di nulla. Se c’è un anziano che non ha come sfamarsi oppure c’è una malata di SLA (tanto per dire) che ha bisogno e la gente non li percepisce come problema, che si fa? Il comune non se ne interessa? Ecco, la politica, invece, è soprattutto questo, interesse, a prescindere, la politica non è mettersi il vestito della festa nelle occasioni (considerate?) importanti oppure pavoneggiarsi vanamente quando, magari, si può far confluire tanta gente in una piazza (cosa che ultimamente non riesce loro molto bene) per buttare fumo negli occhi, la politica è camminare fianco a fianco con il bisogno e con l’ingiustizia e risolvere le questioni, a prescindere dall’apparenza e dalla stucchevole ostentazione.
Su questo, comunque, non mancherà occasione di discutere, più avanti, anche poco più avanti.
Qui, invece, è necessario ribadire che l’Amministrazione Comunale si è difesa eccependo solo e soltanto la Prescrizione.
Quel che ne rimane, in sostanza, è che Taurianova – che già fatica a togliersi di dosso il manto di Comune Disciolto – rischia di passare alla storia anche come Comune Prescritto, altro che frizzi, lazzi e cotillon che confondono e impediscono di vedere bene.
Quel che si vede bene, invece, è che Prescrizione e Biasi-mo si profilano come indelebilmente correlati, uniti per sempre e stampati a caratteri cubitali, pratica (quella dei caratteri cubitali) che all’Amministrazione di Taurianova ed al sindaco in particolare riesce molto bene, soprattutto nei manifesti.
Prescritti, nient’altro che Prescritti.
Avv. Domenico Monteleone