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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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“Sciopero benzina non e’ contro terremotati”

“Sciopero benzina non e’ contro terremotati”

 

Santo Alfonso Martorano Presidente Automobile Club di Reggio Calabria condivide l’idea dell’Automobile Club d’Italia: “Tassare le ricchezze, non le povertà: l’auto è un limone dal quale non si può più spremere una goccia. “Benzina prodotto più tassato in assoluto 60% del prezzo e’ formato da tasse. Colpite soprattutto fasce deboli. In ginocchio comparto auto”

“Sciopero benzina non e’ contro terremotati” 

Santo Alfonso Martorano Presidente Automobile Club di Reggio Calabria condivide l’idea dell’Automobile Club d’Italia: “Tassare le ricchezze, non le povertà: l’auto è un limone dal quale non si può più spremere una goccia. “Benzina prodotto più tassato in assoluto 60% del prezzo e’ formato da tasse. Colpite soprattutto fasce deboli. In ginocchio comparto auto”

 

 

REGGIO CALABRIA – Se non si ferma l’emorragia dei consumi presto il gettito diminuirà”

Lo sciopero della benzina, proclamato dall’Automobile Club d’Italia per mercoledì 6 giugno, non è contro i terremotati, ma contro una tassa ingiusta, che colpisce soprattutto lavoratori e fasce sociali deboli e deprime ulteriormente il comparto auto, vitale sia per l’occupazione che per l’economia del Paese.

“E’ infondata l’ipotesi secondo la quale l’ACI si oppone all’idea di aiutare le popolazioni colpite dal sisma – ha dichiarato il presidente dell’AC di Reggio Calabria, avv. Santo Alfonso Martorano- perché siamo sempre vicini alle popolazioni colpite da calamità naturali, con tutti gli uomini, i mezzi e il know-how di cui disponiamo. Stiamo attivando una task force di soccorso per la rimozione delle auto distrutte oltreché un centro mobile di servizi di pratiche automobilistiche”.

“Il nostro obiettivo – ha precisato il presidente dell’AC di Reggio Calabria – è quello di opporci ad una tassazione che ha raggiunto, da tempo, livelli insostenibili, che colpisce soprattutto le fasce sociali più deboli e i lavoratori e che rischia di mettere in ginocchio il comparto auto, con conseguenze drammatiche per l’occupazione e l’economia italiana”.

“La benzina – ha affermato Martorano – è il prodotto più tassato in assoluto: circa il 60% del prezzo alla pompa è fatto di tasse e di tasse sulle tasse (l’IVA sulle accise). Gli automobilisti italiani pagano ancora accise per la guerra in Abissinia (1935), la crisi del canale di Suez (1956), la tragedia del Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966) e i terremoti in Belice (1968), Friuli (1976) e Irpinia (1980). E’ ora di dire basta e tassare le ricchezze, non le povertà. L’auto è un limone dal quale non si può più spremere neanche una goccia”.

Lo dimostrano il crollo dei consumi (benzina -16,1% e gasolio -14,3% ad aprile, ultimo dato ufficiale Ministero dello Sviluppo Economico) e la rilevante riduzione del traffico autostradale, che solo a febbraio ha toccato -14,5% (ultimo dato ufficiale Aiscat).

“Per ora – ha concluso il presidente dell’AC di Reggio Calabria – malgrado il crollo dei consumi, il gettito continua ad aumentare, ma se non si farà qualcosa per bloccare questa emorragia, presto anche l’Erario ne risentirà e la tassazione, oltre che soffocante e iniqua, si rivelerà addirittura dannosa per le casse dello Stato”.

redazione@approdonews.it