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“Quale futuro per il pubblico impiego?”

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E’ il tema del convegno organizzato dalla Cisal che si terrà questa sera a Cittanova

“Quale futuro per il pubblico impiego? Analisi, confronto, riflessioni e proposte di rilancio, alla luce delle ipotesi di riforma”

E’ il tema del convegno organizzato dalla Cisal che si terrà questa sera a Cittanova

 

 

Oggi, con inizio alle ore 16.30, al Centro Convegni del
Polo Solidale di Cittanova (RC), su iniziativa della CISAL Fpc – Dipartimento Ministeri,
Comparto Sicurezza e Presidenza Consiglio dei Ministri, si terrà un Convegno sul
tema: “QUALE FUTURO PER IL PUBBLICO IMPIEGO? Analisi, Confronto, Riflessioni e proposte
di rilancio, alla luce delle ipotesi di riforma”.

Presenti all’evento, numerosi dirigenti e responsabili nazionali della stessa CISAL,
tra cui Carmen Bertuccio, Coordinatore Nazionale Interno; Fabio Schiavone, Segretario
Nazionale; Raffaele Pinto, vice Segretario e Paola Saraceni, Segretario Generale
del predetto Dipartimento Cisal.

A testimoniare, ulteriormente, l’importanza di un progetto che vuol partire proprio
dalla Calabria, il Segretario Generale Confederale CISAL, Francesco Cavallaro.

I lavori del convegno saranno preceduti da una breve conferenza stampa – in programma
alle ore 15,15 presso la sede Cisal di Cittanova, sita in Via Campania, 20 – in cui
i suindicati dirigenti sindacali renderanno note le proprie osservazioni e si confronteranno
sul tema con gli operatori dell’informazione.

L’emergenza recessiva in cui oramai da troppo tempo si trova l’Italia e che sta palesemente
penalizzando milioni di italiani tra cui non solo quelli privi di occupazione, ma
anche quelli che un lavoro ce l’hanno e che fino a pochissimi anni fa costituivano
il c.d. ceto medio, rende assolutamente necessario realizzare un importante piano
di riforme politico-istituzionali che consenta al nostro Paese un cambio di marcia,
un’inversione di rotta ed una concreta ripresa economica e sociale.

Tante sono le ipotesi ed i progetti al vaglio dell’attuale esecutivo, alcune più
credibili e altre alquanto bizzarre e fantasiose. Tra queste – uno certamente importante
e degno di nota, di cui al giorno d’oggi non solo si fa un gran parlare, ma di cui
si sente una forte esigenza – vi è la riforma della machina burocratica statale al
fine di renderla realmente al passo coi tempi e consona alle esigenze di tutti i
cittadini.

La CISAL, pur non volendo in alcun modo difendere ad ogni costo qualsivoglia posizione
di rendita – come più volte affermato dai suoi massimi vertici nazionali – è assolutamente
convinta della necessità di tutelare – oggi più di ieri, affinché vi sia un domani
– l’interesse primario ed assoluto dei lavoratori, i loro diritti e i loro bisogni.

Per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di governo in favore dei cittadini,
lavoratori e non, la Cisal – sindacato confederale autonomo che dialoga con tutte
le parti politiche pur mantenendo assoluta indipendenza –come già fatto in passato,
ha presentato all’attuale esecutivo diversi progetti e proposte di riforma della
Pubblica Amministrazione. Tra i tanti, la riforma della giustizia che metta al centro
il personale giudiziario e che preveda l’ingresso dello stesso in un nuovo “contratto
giustizia”, sganciato dal comparto ministeri; la riforma del personale penitenziario
con l’inserimento del personale civile nei ruoli tecnici della polizia penitenziaria;
una riforma del lavoro che tenga maggiormente in considerazione la donna, lavoratrice
e madre e che rivaluti adeguatamente tutto il patrimonio umano costituito dai dipendenti
pubblici, risorse e non zavorre da eliminare; una spending review più equa e meglio
articolata, che finalmente smetta di tagliare da un lato e continuare a sprecare
dall’altro

Sempre a parere della Cisal, non è possibile tollerare oltre che il pubblico impiego
sia continuamente bersagliato da ogni parte, utilizzato all’occorrenza come “Bancomat”
del governo di turno e considerato come il capro espiatorio e quindi male di tutti
i mali da estirpare ad ogni costo.

Ciò a palese dimostrazione del fatto di essere un sindacato pronto a criticare se
e quando necessario, ma anche e soprattutto propositivo; pronto a condividere scopo
ed obiettivi ed a fare la propria parte, purché la politica dimostri di avere la
“volontà”- e soprattutto il coraggio- di uscire dall’attuale pantano in cui si trova
il Paese, anche – o soprattutto – a causa delle tante contraddizioni, inefficienze,
omissioni, egoismi corporativi, speculazioni e quant’altro oggi esistente.

Un insieme di vincoli, lacci e lacciuoli, sempre più radicato che, fino ad oggi,
ha impedito al nostro Paese di evolvere ed al nostro welfare di tenere il passo con
un mondo del lavoro profondamente cambiato.

La Cisal ritiene altresì che sia necessario realizzare un reale e complesso intervento
strutturale di riforma che dando un concreto segno di cambiamento, per una volta
almeno, parta dall’alto, ovvero dai dirigenti; dagli alti burocrati pubblici, i cui
stipendi, sganciati dalle restrizioni (magistrati, prefetti, manager pubblici, ecc..)
e congiunture attuali, non hanno affatto avvertito la crisi.

Per questo motivo, ma non solo, per contrastare l’attuale andamento del “sistema
Stato” sempre più forte con i deboli e debole con i forti, Cisal Fpc ha deciso di
proseguire un percorso di analisi, confronto e riflessione, al termine del quale
sviluppare – più di quanto già fatto finora – delle ulteriori proposte di riforma
da presentare al governo.

La scelta della location, non è casuale. Poiché si sa che, in un Paese in crisi,
vi sono delle aree ancora più in crisi di altre e, la martoriata Calabria, tra esse,
è proprio qui, nella provincia di Reggio Calabria, nella piana di Gioia Tauro in
particolare, che i vertici nazionali di Cisal FPC hanno deciso di fare tappa lungo
questo percorso.

Per questo motivo, ma non solo, per restituire dignità alla forza lavoro, anche o
soprattutto a quella parte costituita dai dipendenti pubblici – i cui contratti,
quindi retribuzioni, sono oramai bloccati da troppo tempo (e tali sembrano destinati
a rimanere presumibilmente fino al 2020) rendendo sempre più debole ed insufficiente
il loro potere d’acquisto – questa Organizzazione Sindacale in generale e, il Dipartimento
Ministeri-Comparto Sicurezza e Presidenza Consiglio dei Ministri di Cisal FPC in
particolare, si è posto un obiettivo: contrastare l’attuale andamento del “Sistema
Stato” sempre più e solo a danno dei più deboli, della povera gente!

Cisal ha deciso di rilanciare la propria attività al fine di contrastare l’inefficienza
da una parte e il mancato rispetto e tutela dei pubblici dipendenti dall’altra. Ciò
allo scopo di avviare la conquista (o riconquista, a dir si voglia) dei diritti dei
cittadini e dei lavoratori.