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“Primi frutti nell’azione di recupero e riutilizzo delle strutture sanitarie”

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E’ quanto riferisce un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del consigliere regionale Guccione

“Primi frutti nell’azione di recupero e riutilizzo delle strutture sanitarie”

E’ quanto riferisce un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del consigliere regionale Guccione

 

 

COSENZA – “Comincia a produrre i primi frutti la battaglia intrapresa dal consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, contro lo spreco e l’abbandono e per il recupero ed il riutilizzo a fini socio-sanitari delle strutture sanitarie costruite in Calabria nel decennio che va dal 1990 al 2000 in base dell’ex art.20 della Legge n 67/88”. E’ quanto riferisce un comunicato diffuso dall’ufficio stampa di Guccione. “Giova ricordare – si aggiunge – che, per effetto di quella legge, nella sola provincia di Cosenza, le strutture costruite per essere adibite a casa famiglie, Rsa, alloggi protetti e comunità terapeutiche sono state 21, di cui 18 ultimate e tre con i lavori ancora in corso. Gran parte di esse, per la cui costruzione lo Stato ha stanziato oltre 14 milioni di euro, a tutt’oggi risultano ancora o inutilizzate o lasciate in un profondo stato di abbandono e di degrado. Questa mattina, dopo la disponibilità manifestata nel corso del ‘Question Time” dell’ultima seduta del Consiglio regionale da parte del vice presidente della Regione, Antonella Stasi, ad accogliere e verificare le richieste avanzate dal consigliere Guccione a nome delle comunità locali, si è svolto nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza un apposito incontro con il Direttore generale dell’Asp, Gianfranco Scarpelli, a cui hanno partecipato, oltre allo stesso Guccione, i sindaci di Serra Pedace, Spezzano Piccolo, Trenta, Casole Bruzio, Celico e il vice sindaco del comune di Cleto, Armando Bossio”. “A conclusione dell’incontro – conclude la nota – Scarpelli si è fatto carico di predisporre una richiesta di autorizzazione da inoltrare immediatamente alla Regione perché venga affidata al comune di Cleto, in concessione gratuita e per la durata di 99 anni, la struttura costruita su quel territorio e perché la struttura attualmente abbandonata di Casole Bruzio venga destinata ad ambulatorio polispecialistico con postazione di 118”.