Paola Bottero ha presentato a Lamezia “Carta vetrata”
“Oltre il giornalismo della vanità, continuiamo a farci domande”
Paola Bottero ha presentato a Lamezia “Carta vetrata”
“Demetrio Romeo è il grido di tutto ciò che non vorrei fosse il giornalismo, la fiera
della vanità e della mistificazione, e la mia speranza non è dare risposte
definitive ma suscitare nuove domande”. Un
invito a “tornare a interrogarsi” di fronte all’informazione di oggi quello della
giornalista Paola Bottero, che ha presentato a Lamezia Terme il suo ultimo
romanzo “Carta vetrata” in due appuntamenti organizzati dall’associazione
culturale InOper@.
“Stiamo attenti non ai tanti Demetrio Romeo che ci stanno in giro ma al Demetrio Romeo
che c’è dentro di noi”. Così la giornalista torinese ha parlato in mattinata
del suo romanzo agli studenti del Liceo “Campanella” in una conversazione ricca
di interventi e sollecitazioni da parte dei
ragazzi. Riferendosi al personaggio del romanzo, la Bottero ha sollecitato gli
studenti a “ritornare a farsi domande rispetto a tutto ciò che ci viene
raccontato dai mass media” e se “la comunicazione odierna ha fatto passi indietro
facendo prevalere logiche per cui conta comunicare bene ciò che si fa
indipendentemente dal merito di ciò si è fatto”, c’è la speranza dei giovani
che continuano a interrogarsi; la speranza di andare oltre quel maquillage
mediatico “che copre le ferite ma non le guarisce” per ricercare la verità dei
fatti, “carne viva” del giornalismo.
“L’informazione italiana è gravemente deficitaria e ce lo confermano i dati della Freedom House
che collocano il nostro paese in una posizione non felice della classifica
mondiale”. Così la giornalista di “Repubblica” Giovanna Casadio che ha parlato
dell’intreccio offerto dal romanzo della Bottero sui rapporti tra informazione,
spettacolarizzazione e mistificazione, “tutto raccontato con una suspense che
dà al libro un ritmo incalzante e stimola interrogativi”. Informazione “non è
fare spettacolo”, ha affermato la cronista romana che ha sottolineato
l’esigenza di “tornare a occuparsi di ciò che ha a che fare con la vita della
gente, un’informazione che svolga una funzione di pungolo.”
Ad accogliere le due giornaliste il dirigente del Liceo “Campanella” Prof.
Giovanni Martello e la professoressa Michela Cimmino che hanno lodato la
sinergia dell’istituto con il sodalizio presieduto
da Elena Ruperto che “fa si che la nostra scuola esca dai cancelli per
confrontarsi sui temi dell’informazione e della comunicazione con spirito
critico e propositivo”.
Grande partecipazione all’incontro serale alla Libreria “Tavella” in cui Paola
Bottero, dialogando con Giovanna Casadio e Rosario Piccioni, ha parlato di “Carta
vetrata” come “il mio piccolo contributo per scuotere un giornalismo diventato
vanità, prosopopea” senza cercare capri espiatori ne facendo di tutta l’erba un
fascio, ma tornando alla missione del giornalista di “cane da guardia del
potere, non cane da salotto ai piedi dei potenti, ma il giornalismo di chi le
notizie le cerca sul campo, il giornalismo che va oltre la logica del consenso
per ricercare il “senso” della realtà”.
Un libro che “fa riflettere non solo chi è giornalista, ma tutti noi che abitiamo
una società in cui lo scoop e il sensazionalismo rappresentano solo il punto di
partenza di una fonte a cui tutti vogliono attingere in cerca della grande
occasione” ha detto l’assessore Rosario Piccioni mentre la blogger Ippolita
Luzzo partner dell’evento ha voluto dedicare la serata ad Alessandro Bozzo,
giornalista suicida ” e a tutti i giornalisti che credono ancora nel
giornalismo non come vanità, ma come missione di raccontare la verità”.