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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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“Nel sole di Brindisi, qualcosa di antico”

“Nel sole di Brindisi, qualcosa di antico”

La solidarietà di Oreste Romeo, coordinatore provinciale Lista Scopelliti presidente di Reggio Calabria

“Nel sole di Brindisi, qualcosa di antico”

La solidarietà di Oreste Romeo, coordinatore provinciale Lista Scopelliti presidente di Reggio Calabria

 

 

Riceviamo e pubblichiamo: 

Duole dover constatare che le notizie pervenute da Brindisi non colgono impreparati, perché non rappresentano affatto novità alcuna nella martoriata Storia d’Italia.

E’ destinata a non sfuggire neanche al più svogliato dei lettori la singolare coincidenza che la barbarie consumata nella cittadina pugliese, intollerabilmente rivolta contro il futuro di quella civilissima cittadina, segua di un solo giorno l’arrivo del nostro Premier negli Stati Uniti d’America, per tentare, insieme ai suoi omologhi, di venire a capo della gravissima, devastante crisi che sta investendo principalmente il nostro Continente, minandone, forse irreversibilmente, le democratiche certezze maturate all’interno di valori assoluti e di ampia condivisione.

Al tavolo americano, come è noto, siede, oggi, un’Europa non solo diversa, visti i segnali molto chiari inviati già da qualche giorno al nazismo finanziario dell’ormai ripudiato asse Merkozy, ma anche in fibrillazione, a causa delle crisi di rigetto coniugate e rese manifeste nei vari idiomi dell’Unione Europea, tra i quali si staglia la nobilissima lingua greca.

Non è dato sapere con la dovuta precisione cosa stia maturando in quel tavolo, ma non desta stupore alcuno che, oggi, ci sia qualcosa di antico nell’aria d’Italia.

C’è qualcosa di antico, che rievoca anche una serie interminabile di stragi rispetto alle quali lo Stato non può chiamarsi fuori in virtù di un sin troppo evidente camaleontismo al quale in passato ha fatto ampio ricorso, soprattutto nei cosiddetti anni di piombo.

Come in passato vennero prontamente liquidati i capri espiatori, ad esempio i “soliti fascisti”, analogamente, il cittadino comune, sgomento, non riesce, oggi, a comprendere il motivo a cagione del quale ci sia qualcuno che decida di mettere in un mirino, all’evidenza deformante, ciò che in realtà appare essere nulla di più che l’uso, improprio e strumentale, di un inaccettabile luogo comune.

E dunque, si è bombardati dal clamore suscitato da un’entità ineffabile, qual è lo “stragismo mafioso”.

A scanso di improbabili equivoci, sarà bene chiarire che chi scrive non è per nulla appassionato da difesa alcuna delle perverse logiche criminali dei mafiosi, che esistono ed infettano senza distinzione di sorta: siano essi picciotti siculi, camorristi partenopei, ‘ngranghetisti nostrani, uomini del disonore o della sacra corona, unita o meno.

Ciò nondimeno, un dato, degno di rilievo, lo è, al di là di ogni ragionevole dubbio: è appena sufficiente interrogarsi come suggerisce il classico cui prodest per non riflettere sull’immediato effetto determinato dalla carneficina brindisina: in maniera totalizzante ed “improvvisa”, l’attenzione dell’opinione pubblica, non solo italiana, rimane calamitata dalle terrificanti cronache brindisine, che non possono essere superficialmente catalogate alla stregua di “stragismo mafioso”.

Il che significa che non si parla più della nuova legge elettorale che deve ridare dignità al Parlamento, delle problematiche connesse allo strapotere lobbistico di Equitalia, dei correttivi da apportare all’azione di un Governo che tradisce evidenti limiti nell’approntare una strategia di ripartenza, soprattutto sul versante occupazionale, di una Nazione in evidente affanno.

Né può escludersi che questi temi siano destinati a sopire per chissà quanto tempo ancora, nonostante gli stessi occupino la maggior parte dei pensieri e delle ansie della quasi totalità delle famiglie italiane.

Ecco perchè lo “stragismo mafioso” suona a grave torto per l’intelligenza dell’italiano medio, che mantiene buona memoria di come, ad esempio, i riscatti dei sequestri di persona in Calabria fossero pagati dallo Stato, nonostante la sua facciata fosse ipocritamente e superficialmente a posto grazie all’invio dei NAPS in una comunità evidentemente ritenuta meritevole di esser solo colonizzata; dello scenario, a dir poco inquietante, all’interno del quale sono maturati gli eccidi di Capaci e Via D’Amelio: il primo, determinante acceleratore per l’elezione del peggior Capo dello Stato che si possa ricordare, il secondo una piaga ancor più lacerante del sequestro di Aldo Moro per la storia del Palazzo del Viminale.

Ed allora, pur non trapelando certezza nella notizie ufficiali sulle strategie elaborate dai potenti della Terra nel vertice americano, non bisogna necessariamente vantare discendenze da Nostradamus per mantenere aderenza alla dura realtà escludendo che l’immediato futuro economico dell’Europa sia destinato ad assumere tinte ancor più fosche, così come appaiono tenebrosi e perversi i contesti all’interno dei quali è stata concepita la barbarie di Brindisi.

Avv. Oreste Romeo, COORDINATORE PROVINCIALE REGGIO CALABRIA LISTA SCOPELLITI PRESIDENTE

redazione@approdonews.it