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“L’indifferenza e la paura possono uccidere la speranza di un futuro migliore per Palmi”

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E’ quanto afferma Enzo Infantino (Sinistra per Palmi)

“L’indifferenza e la paura possono uccidere la speranza di un futuro migliore per Palmi”

E’ quanto afferma Enzo Infantino (Sinistra per Palmi)

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

In questi giorni stanno emergendo alcuni particolari che hanno portato la DDA di Reggio Calabria ad emettere ordinanza di fermo in carcere per alcuni presunti affiliati alla cosca gallico.
Al di là del preoccupante quadro accusatorio ciò che qui mi preme sottolineare sono due aspetti di tipo comportamentale che sono emersi a seguito dell’inchiesta.
Il primo riguarda il valore civile e il coraggio dimostrato dagli imprenditori che, tramite la loro denuncia, hanno aperto uno squarcio al velo di omertà che per anni ha avvolto la nostra comunità anche se, è bene ricordarlo, a Palmi il primo a rompere il muro del silenzio fu Gaetano Saffioti che con le sue dichiarazioni fece partire l’inchiesta denominata Tallone d’Achille che portò alla condanna definitiva di diversi esponenti della cosca gallico. Dunque, per questa ragione, come peraltro ho fatto pubblicamente di recente, verso questi imprenditori esprimo i miei sentimenti di gratitudine e solidarietà.
Il secondo aspetto (che va indagato molto attentamente) riguarda la (non) reazione della cosiddetta società civile palmese alla notizia degli arresti avvenuti grazie alla collaborazione con la giustizia di alcuni nostri concittadini.
Il nostro si sa è un popolo incline alla indifferenza rispetto a certi fatti criminosi. Antonio Gramsci scriveva che “L’indifferenza è abulia, è vigliaccheria, non è vita. L’indifferenza è il peso morto della storia”.
La nostra comunità ha subito per anni la violenza di una terribile faida che seminò morte e terrore nelle nostre strade, nei nostri quartieri, nei nostri vicoli, nelle nostre campagne. Quella fu una pagina nera della storia della città con la quale però non abbiamo mai voluto fare i conti. Non ricordo una manifestazione tesa ad esprimere una profonda e radicale indignazione verso lo sfregio che stava subendo la città. Ci siamo sempre girati dall’altra parte come se quei morti, alcuni innocenti come Rossella Casini e Giuseppe Borrello, non ci riguardassero.
Fu, però, in quel periodo che si instaurò nella testa della gente il sentimento umano della paura. Ma la paura e l’indifferenza alimentano il potere e la sopraffazione della criminalità organizzata.
Per questo speravo che, indipendentemente dall’esito dell’indagine, le forze politiche e sociali, le associazioni (che a Palmi sono molto attive) e la chiesa esprimessero una parola di solidarietà e vicinanza verso chi ha deciso di collaborare con la giustizia. Speravo che finalmente si sollevasse una voce forte e decisa di sostegno agli imprenditori e di ferma condanna alla prepotenza della criminalità organizzata.
Ancora una volta, però, debbo amaramente constatare come all’azione meritoria della magistratura e delle forze dell’ordine, che in questi anni hanno inferto pesanti colpi alla ndrangheta, non si è accompagnata una generale presa di consapevolezza.
In questo difficile contesto brilla il desolante e preoccupante silenzio del sindaco e della sua amministrazione che continuano imperterriti a non dire nulla sulla vicenda. Se mi trovassi al loro posto avrei convocato un consiglio comunale straordinario per far sentire la vicinanza del massimo consesso cittadino ai quei nostri concittadini e per dire loro che, qualora l’inchiesta dovesse approdare in un’aula di tribunale, l’amministrazione si sarebbe costituita parte civile.
Mi sa però, che sul fronte della presa di coscienza istituzionale, individuale e collettiva ci sia ancora molta strada da fare. Ma attenzione che l’indifferenza e la paura possono uccidere la speranza di un futuro migliore per Palmi.

Enzo Infantino (Sinistra per Palmi)