Il libro viene presentato sabato 6 aprile, alle ore 18, a Taurianova, presso la sala del Consiglio comunale a cura dell’associazione culturale Aracne
di SALVATORE LAZZARO
“La leggenda dell’Olivarella” raccontata da Pino D’Agostino
Il libro viene presentato sabato 6 aprile, alle ore 18, a Taurianova, presso la sala del Consiglio comunale a cura dell’associazione culturale Aracne
di Salvatore Lazzaro
TAURIANOVA – Presente l’autore, sabato 6 aprile, alle ore 18, preso la sala del Consiglio comunale, viene presentato il libro di Pino D’Agostino “La leggenda dell’Olivarella”, dedicato al famoso alberello che è cresciuto proprio sul cucuzzolo dello scoglio (per cui è stato battezzato “scoglio dell’ulivo) che si trova nel mare della Tonnara di Palmi, a un di presso del mitico Porto di Oreste. La manifestazione, denominata “Colloquii con l’autore”, è organizzata dalla locale associazione culturale Aracne, con il patrocinio del settore III della civica amministrazione guidata dal sindaco Domenico Romeo. Il quale, a inizio dei lavori (moderati dalla professoressa Graziella Martino), porterà il proprio saluto ai convenuti; cui seguiranno gli interventi della professoressa Lucia Ferrara (presidente di Aracne), del professor Cecè Alampi (poeta voce narrante) e dell’avvocato Ferruccio Nicotra (presidente dell’associazione Aura Loci di Palmi). Scritto sotto forma di racconto, il libro, stampato dalla tipografia Varamo di Polistena e corredato da numerose e pregevoli illustrazioni e fotografie anche inedite, racconta, scandagliando la suggestiva leggenda, la nascita e la incredibile e secolare vita del piccolo albero di ulivo, abbarbicato alla
sommità di uno scoglio triangolare, resistendo a tutte le intemperie. “Una poesia”, definisce l’opera il professor Bruno Demasi nella sua presentazione, così esprimendosi: “La poesia delle cose semplici, la poesia della natura, dei suoi elementi più potenti, come il vento e le tempeste, la poesia dello scoglio silente a pochi metri dalla riva e dell’ulivo che da secoli, alla Tonnara di Palmi, gli à un nome e ne perpetua un mito”.
