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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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“Da 100 donne a 1000 ed altre ancora…”

“Da 100 donne a 1000 ed altre ancora…”

“Non possiamo restare prigionieri della paura, del silenzio e della rassegnazione, Lamezia è tornata ad essere lo scenario di una prepotenza criminale, arrogante e piena di sé”

di Antonietta Bruno

Dopo lo stage al Teatro Umberto di Lamezia Terme Luca Pitteri. E’ sempre piu’ richiesto – di Antonietta bruno

“Da 100 donne a 1000 ed altre ancora…”

“Non possiamo restare prigionieri della paura, del silenzio e della rassegnazione, Lamezia è tornata ad essere lo scenario di una prepotenza criminale, arrogante e piena di sé”

 

 

LAMEZIA TERME – Non possiamo restare prigionieri della paura, del silenzio e della rassegnazione. Lamezia è tornata ad essere lo scenario di una prepotenza criminale, arrogante e piena di sé; la città è aggredita da una violenza dalla chiara matrice mafiosa, in un susseguirsi di vili intimidazioni a cui la popolazione assiste attonita, sconcertata e impotente. Crediamo fermamente che tutti i cittadini debbano scoprire un nuovo senso di appartenenza a questo territorio, reagendo con l’indignazione e con il coraggio della denuncia, con la vicinanza a quanti lottano ogni giorno contro le mafie e contro le varie forme di violenza e sopruso, per svolgere bene il proprio lavoro e riprendere possesso della propria vita. Non serve essere grandi eroi. Ciò che serve è esprimere nella quotidianità la reale voglia di cambiamento, combattendo attraverso l’etica individuale e collettiva la mentalità mafiosa ed illegale.

“Da 100 donne a 1000 ed altre ancora…” è un movimento che ambisce a riunire la parte della popolazione lametina rappresentata da tutte quelle donne che, a diverso titolo e impegno, vogliono manifestare il proprio dissenso nei confronti dell’ingiustizia e della violenza presenti nel nostro territorio.

Siamo donne diverse per età, professione e provenienza: religiose, rappresentanti delle istituzioni, ma anche del mondo della scuola, del giornalismo, dello spettacolo, sindacaliste, studentesse, casalinghe, pensionate, immigrate che vivono e lavorano a Lamezia. In vari contesti ci impegniamo per diffondere e infondere il rispetto verso le pluralità e le diversità, nel nome della democrazia e della legalità.

Siamo cittadine di Lamezia preoccupate per la sicurezza dei nostri ragazzi che, quando escono la sera per ritrovarsi con gli amici, rischiano di rimanere coinvolti in risse tra bande e atti vandalici. Siamo indignate per il perpetuarsi di un mercato del lavoro in cui vige la regola dello sfruttamento, dell’umiliazione, del pagamento del ‘pizzo’. La nostra è la preoccupazione di ogni madre, figlia, moglie, sorella.

Siamo preoccupate perché i valori che i nostri giovani apprendono in un tessuto sociale corrotto potrebbero spingerli verso l’illegalità e verso certe scorciatoie per il guadagno facile.

Vogliamo essere protagoniste nella costruzione di un futuro migliore per noi stesse e per le altre persone di questa città.

A tutte le donne coraggiose, ma anche a tutti gli uomini di Lamezia, senza alcuna distinzione, chiediamo di battersi per l’integrità del nostro territorio.

Ci rivolgiamo, in modo particolare, a quelle donne che, pur sapendo di vivere nell’equivocità e nella doppiezza, preferiscono avere gli occhi bendati. Donne che preferiscono piangere vite spezzate anzitempo dall’odio e dalla vendetta, piuttosto che recidere il filo che le lega alla cosiddetta “famiglia”.

Invitiamo queste donne a osare, perché la forza di cambiare per vivere una vita libera sia anche di esempio a tutti quelli che le circondano.

È arrivato il momento che ciascuna di noi faccia più di quanto stia già facendo. Parliamo di sicurezza, giustizia, di opportunità per tutti e non solo per la cerchia di familiari e amici.

Vogliamo operare in sinergia, condividere le nostre idee, accrescere il senso civico nei gruppi e nelle singole individualità per una realtà cittadina “buona e bella” attraverso la pluralità di linguaggi che ci distingue. Una pluralità che è ricchezza da esprimere e impiegare per il bene comune e la crescita della nostra comunità.

“Da 100 donne a 1000 ed altre ancora…”

REDAZIONE@APPRODONEWS.IT