banner bcc calabria

“Chi infanga e disonora il buon nome dell’Ospedale di Lamezia?”

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Nicolino Panedigrano si rivolge a Franco Talarico, Mario Magno, Francesco Chirillo, Armando Chirumbolo e Salvatore De Biase

“Chi infanga e disonora il buon nome dell’Ospedale di Lamezia?”

Nicolino Panedigrano si rivolge a Franco Talarico, Mario Magno, Francesco Chirillo, Armando Chirumbolo e Salvatore De Biase

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Ah! i gloriosi tempi di Lancillotto e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, superbi eroi senza macchia e senza paura, che ritornavano laceri e feriti dagli epici duelli ingaggiati per difendere l’onore delle loro giovani e stupende donzelle!
Ora, ahinoi!, viviamo tempi miseri assai, in cui dei nuovi ed infimi caudatari si lasciano ferire e bastonare dalle loro non più giovani pulzelle per volgarissimi affari di “corna”. Affari consumati per di più su indecenti e traballanti barelle di bui reparti ospedalieri.
Franco Talarico e Mario Magno, Francesco Chirillo e Armando Chirumbolo e, anche tu, indomito, Salvatore De Biase, provate adesso a spiegarci, con i vostri soliti e roboanti proclami, chi davvero infanga e disonora il buon nome dell’Ospedale di Lamezia: se sono quelli che in questi anni hanno provato a salvarne l’esistenza e a chiederne il rilancio o chi usa ed abusa delle sue posizioni di comando per soddisfare alcune sue basse pulsioni sessuali.

Amolamezia

Post Scriptum – Storie come queste sono sulla bocca di tutti ed alimentano fiumi di pettegolezzi boccacceschi ma non riescono a conquistare gli onori della cronaca, quanto meno per un accenno di riflessione sulla portata del precetto costituzionale che impone a chi esercita pubbliche funzioni “di adempierle con disciplina ed onore” (art. 54 della nostra Costituzione). Eppure di cosa facessero Clinton e la Lewinsky lo ha saputo non solo l’America, ma il mondo intero. E ne furono piene zeppe le pagine di tutti i nostri giornali.

Nicolino Panedigrano